Veeam: il multi-cloud richiede una digital hygiene impeccabile
Gartner stima che, entro il 2022, il 75% dei clienti aziendali che utilizzano l’infrastruttura cloud come servizio adotteranno volontariamente una strategia multi-cloud. Rispetto al 49% del 2017, si tratta di una tendenza in rapida crescita e che non sembra essere in calo proprio perché le aziende continuano a “mescolare e abbinare” i servizi dei quattro grandi fornitori di servizi cloud, AWS, Microsoft Azure, Google Cloud Platform e Alibaba. Con “volontariamente” Gartner lascia intendere che esiste una controparte di aziende che adotta strategie multi-cloud in modo accidentale o addirittura casuale.
La verità è che, nel mondo IT, questo è un approccio già conosciuto. L’infrastruttura IT si evolve e si espande organicamente, in base alla necessità di soluzioni a breve termine e alle sfide imposte dalla gestione di crescenti volumi di dati. La pandemia ha sottolineato in modo inequivocabile questo approccio. Secondo il Veeam Data Protection Report 2021, il 53% dei CXO ha dichiarato che l’aver dovuto mantenere le operazioni durante la pandemia ha frenato le loro iniziative per la digital transformation. Oggi stiamo assistendo ad un vero e proprio cambiamento: le aziende che hanno superato la fase di crisi dovuta alla pandemia iniziano a guardare a come l’infrastruttura digitale e le competenze acquisite durante questo periodo possano evolversi in una strategia coerente e a lungo termine.
La stessa situazione si sta verificando nel multi-cloud. Il report Flexera’s 2021 State of the Cloud ha rilevato che il 92% delle imprese ha una strategia multi-cloud in essere, ma quante di queste hanno scelto volontariamente una strategia multi-cloud? Un gran numero di queste aziende ha sicuramente valutato i pro e i contro di ogni fornitore cloud e ha implementato una strategia di Cloud Data Management per poter gestire e proteggere i dati su più piattaforme cloud pubbliche. Ma sono altrettante le aziende che hanno scelto di lavorare con più fornitori di cloud in base a fattori diversi: le piattaforme utilizzate dai loro partner, il contenimento dei costi in aumento oppure sono passate attraverso fusioni e acquisizioni. È proprio qui che si nascondono i rischi più grandi del multi-cloud.
I controllori della digital hygiene in azienda
Il multi-cloud porta con sé una serie di sfide in termini di sicurezza, competenze e ottimizzazione dei costi di cui le aziende devono essere consapevoli prima di investire in questa strategia. Le vulnerabilità di cybersecurity possono essere spesso ricondotte a bassi livelli di digital hygiene, un problema che viene esasperato proprio quando si utilizzano più fornitori di cloud. Idealmente le aziende avrebbero già la digital hygiene che serve per gestire con successo un ambiente multi-cloud, ma molte di queste devono ancora fare i conti con lo shadow IT e con i dipendenti che hanno bisogno di una formazione più dettagliata specialmente quando si tratta di gestire i dati in modo conforme, di individuare i tentativi di phishing oppure semplicemente di scegliere password non facili da compromettere.
Il tema delle competenze però è più ampio, specialmente quando si tratta di quelle tecnologiche: è già difficile trovare amministratori di sistema e personale IT con esperienza e lo è ancor di più quando servono competenze su due o tre piattaforme cloud che non sono compatibili tra di loro e che sono scritte usando linguaggi e standard diversi. È molto importante quindi che le aziende che operano in ambienti multi-cloud abbiano a disposizione le competenze che servono per la piattaforma, o le piattaforme, che intendono utilizzare.
Il cloud pubblico apre una serie di opportunità interessanti per le aziende che utilizzano il Software as a Service (SaaS) e che devono gestire un volume di dati sempre maggiore ma l’unico modo per poter tenere sotto controllo i costi generati dal cloud è mettere in atto una strategia coerente di Cloud Data Management. È il momento di condurre una revisione completa della fornitura cloud e di assicurarsi di avere a bordo le competenze necessarie per sfruttare la tecnologia al meglio, per contenere i costi di archiviazione e per garantire che i dati siano protetti in tutte le infrastrutture.
Le aziende che scelgono deliberatamente una strategia multi-cloud devono prima verificare gli standard della loro digital hygiene, compresi i protocolli di cybersecurity, il monitoraggio, i ruoli e le responsabilità di ogni dipendente coinvolto. È questo l’unico modo per poter sfruttare al meglio il multi-cloud e trarne vantaggio.
Senior Vice President of Enterprise Strategy and acting CTO, Veeam