Un italiano su quattro ritiene che l’attuale situazione economica influenzerà il costo della vita per più di due anni
L’inflazione che non sembra diminuire, l’aumento dei tassi di interesse e l’incertezza economica, tra gli altri fattori, mettono i cittadini di fronte a un nuovo complicato scenario economico e a un aumento del costo della vita, che di certo non è una sorpresa. Questo si ripercuote anche all’interno del settore retail, rallentando così i consumi.
Solo nel nostro Paese, il 25,7% degli italiani ritiene che la situazione economica influirà sul proprio costo della vita per più di due anni. Questo è ciò che emerge dal rapporto sulle “Tendenze di acquisto in alta stagione” realizzato da Packlink e Retail Economics – rispettivamente azienda leader nelle soluzioni logistiche online e società di consulenza di ricerca economica – intervistando più di 8.000 partecipanti provenienti da diversi Paesi.
Le fasce di età che prevedono un impatto prolungato della crisi per più di due anni sono in particolare quelle tra i 55 e i 64 anni (31,7%) e tra i 35 e i 44 anni (28,7%). Mentre i più giovani tra i 18 e i 24 anni (15,1%) sono coloro che sperano che questa crisi non abbia ripercussioni per un tempo così lungo.
In termini globali, la durata stimata della crisi del costo della vita secondo i consumatori, ottiene una media di quasi due anni (23,2 mesi). La Germania è il Paese che più si aspetta che questa crisi duri con una media di oltre due anni (24,8 mesi), di poco sopra l’Italia (24,7 mesi), l’Australia (24,3 mesi), la Francia (22,9 mesi) e la Spagna (22,4 mesi). Regno Unito (21,9 mesi), Canada (21,6 mesi) e Stati Uniti (21,4 mesi) sarebbero invece i Paesi più ottimisti sulla durata dell’aumento del costo della vita.
“Nonostante i dati non siano molto incoraggianti, bisogna tenere conto che il 27,2% della popolazione italiana prevede che questa crisi non influirà sul proprio costo della vita. Per questo motivo, da piattaforme come Packlink, lavoriamo instancabilmente per fornire all’utente le risorse che richiede, indipendentemente dalla sua situazione socioeconomica. Raggiungere il maggior numero possibile di clienti, implementando politiche di acquisto semplici per loro e che si adattino a qualsiasi situazione”, afferma Noelia Lázaro, Marketing Director di Packlink.
Grado di difficoltà e preoccupazione finanziaria
L’impatto psicologico causato dalla situazione attuale ha grandi ripercussioni anche tra i consumatori. Sebbene in termini globali il 24,7% degli intervistati ritenga che questa crisi non influirà sul proprio costo della vita, c’è un certo grado di angoscia finanziaria e preoccupazione emotiva.
Cercare soluzioni per il risparmio consapevole è già diventata una tendenza in aumento. Le ricerche online su “come risparmiare” sono aumentate in tutti i mercati presi in considerazione dalla ricerca di Packlink e Retails Economics, raggiungendo l’apice degli ultimi cinque anni nei Paesi con i tassi d’ inflazione più elevati, come Spagna, Stati Uniti e Regno Unito.
Naturalmente, il livello di fiducia dei consumatori varia a seconda del mercato: gli acquirenti britannici e spagnoli soffrono i più alti livelli di difficoltà finanziarie, mentre gli acquirenti tedeschi e australiani godono di una libertà finanziaria relativamente maggiore.
Molti consumatori saranno costretti a ridurre le spese, optando per prodotti meno costosi o rinunciando a determinati acquisti, considerata l’inflazione persistente nell’ultimo trimestre.
In Italia, sempre secondo i dati del report, il 37% degli intervistati è in difficoltà, preoccupato per il denaro e finanziariamente vulnerabile, mentre il 22% è preoccupato ma si sente al sicuro, in quanto finanziariamente stabile.
Il 13% della popolazione intervistata, invece, non è preoccupata per il denaro e si considera “spendacciona”, pur trovandosi in una situazione di vulnerabilità economica. Nel frattempo, il restante 28% è indifferente alla propria situazione economica e continua imperterrito i propri acquisti, in quanto economicamente stabile.
“Il grado di angoscia e preoccupazione finanziaria da parte degli utenti è qualcosa che gli e-commerce devono prendere molto sul serio, poiché la paura e l’angoscia frenano la spesa dei consumatori. Trasmettere loro sicurezza e fiducia fa anche parte del nostro lavoro, garantendo loro non solo il miglior trattamento, ma anche che possano fidarsi dei nostri acquisti e che possiamo fornire loro diverse soluzioni quando si effettua il pagamento o si restituisce un prodotto”, sottolinea Noelia Lázaro, Direttore Marketing di Packlink.