Turismo: Aigo-Cst, il lockdown azzera b&b, affittacamere e case vacanze. A marzo-aprile perse 12,7 milioni di presenze
Lo stop da coronavirus sta azzerando B&B, affittacamere e case vacanze. Secondo le stime elaborate per Aigo Confesercenti dal CST Firenze, il lockdown di marzo ed aprile costa all’extra-alberghiero il 95,8% delle presenze (-12,7 milioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) con una perdita di 966 milioni di euro di spesa turistica. A lanciare l’allarme è il Presidente nazionale di Aigo Confesercenti Claudio Cuomo.
“Il turismo è uno dei settori trainanti della nostra economia italiana”, spiega Cuomo, “e al suo interno, il comparto extra-alberghiero è tra quelli cresciuti più velocemente negli ultimi anni. Lo stop dovuto all’emergenza coronavirus, però, ha portato ad un improvviso e pressoché totale azzeramento dei fatturati. Di fronte a questi numeri, si ‘sentono lasciati indietro’ la stragrande maggioranza dei gestori: in oltre il 50% dei casi parliamo di persone fisiche senza partita IVA, che hanno trovato nell’affitto di casa l’unico lavoro. Indennità non sono previste in quanto non sono soggetti iscritti ad INPS. Accesso al credito non è previsto perché non sono imprese. Si ‘sentono lasciate indietro’ anche le imprese che gestiscono le attività ricettive che sono rimaste escluse dalla indennità quando i commercianti come soci e amministratori non sono iscritti alle gestioni separate INPS, come del resto hanno facoltà di fare”.
Inoltre, continua, “le OTA che intermediano i contatti di soggiorno con le strutture non stanno rispettando la possibilità di emettere voucher, troppo spesso risarcendo i turisti a semplice richiesta. Restano senza soluzione le morosità sulle utenze. Privati che si stanno vedendo negare dalle banche la sospensione dei mutui. Privati che hanno affitti alti, impossibili da sostenere senza lavorare, per i quali chiediamo misure che non necessitano di copertura finanziaria ma che darebbero respiro. I crediti di imposta sono stati riconosciuti sugli affitti di locali commerciali di negozi e botteghe: le strutture ricettive sono escluse. Inoltre, si prevede un versamento ai proprietari delle mura. Ma la maggior parte dei gestori non avrà liquidità, non avendo lavorato a marzo e aprile”.
“Anche l’imminente FASE 2 – sottolinea Cuomo – preoccupa i gestori che dovranno sostenere costi formativi ed esecutivi per la sanificazione delle strutture come richiesto dall’OMS e dall’Istituto Superiore della Sanità. Condividiamo la priorità alla salute ed alla garanzia sulla sicurezza degli ospiti e quella nazionale. Purtroppo, però la maggior parte dei gestori non ha beneficiato delle agevolazioni all’accesso al credito e dell’indennità: per molti dunque non ci sarà la possibilità economica di adeguarsi. Una vera e propria condanna alla chiusura”.
“L’istituzione di un fondo di emergenza per il turismo, a cui attingere come strutture ricettive registrate, e liquidità da concedere a fondo perduto: è questo che ci serve per sopravvivere a quanto sta accadendo”, conclude il Presidente di Aigo. “Per questo chiediamo nel prossimo ‘decreto aprile’ di tutelare le significative opportunità di lavoro e di valorizzazione immobiliare che l’extralberghiero sta offrendo a tutta l’economia del Paese. Altrimenti rischiamo che centinaia di migliaia di famiglie abbiano un problema di occupazione maggiore di quello che abbiamo conosciuto negli ultimi anni”.