L’INAIL riconosce l’infortunio sul lavoro per contagio da COVID-19

Nel perdurante stato di emergenza sanitaria sono molti i lavoratori che avendo contratto il COVID-19 hanno chiesto all’INAIL il riconoscimento del contagio avvenuto in occasione di lavoro come infortunio.

Le categorie interessate non sono solo infermieri e operatori sanitari, ma anche tutti coloro che svolgono la propria attività lavorativa a stretto contatto con pubblico e utenza, come, ad esempio, il personale dei trasporti pubblici o dei supermercati.

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CNA: lo sblocco dei licenziamenti non provocherà uno tsunami tra le imprese artigiane

La fine del blocco dei licenziamenti non provocherà il temuto tsunami per l’occupazione tra artigiani e micro e piccole imprese. Anzi il barometro delle aspettative è orientato a un moderato ottimismo. È quanto emerge da una indagine promossa dalla CNA nell’ultima settimana di marzo tra un numero significativo dei propri associati. La maggior parte degli interpellati…

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STUDI CONFARTIGIANATO – In dodici mesi persi 355 mila occupati indipendenti (-6,8%). I nuovi dati Istat delineano più pesanti effetti del Covid-19

I dati pubblicati dall’Istat relativi alla nuova rilevazione sulle forze di lavoro, che recepisce un regolamento comunitario del 2019, evidenzia una maggiore gravità della crisi Covid-19 sul mercato del lavoro. Secondo la nuova metodologia, la durata dell’assenza dal lavoro inferiore a 3 mesi diviene il criterio prevalente per definire la condizione di occupato. Di conseguenza i dipendenti in…

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Lavoro: il 44% delle donne non sono appagate dalle opportunità di carriera

Dai primi dati dell’Osservatorio sulla Felicità emerge che le donne si sentano meno felici sul lavoro rispetto agli uomini, sensazione confermata dal 41% che si dichiara insoddisfatta del proprio compenso e l’insoddisfazione derivata dalle opportunità di sviluppo di carriera è per le donne maggiore di 9 punti percentuali rispetto agli uomini (35%).

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CGIA: per il lavoro nero il 2021 sarà un anno d’oro

A seguito della pesantissima crisi economica in corso, l’esercito dei lavoratori in nero presente in Italia è in forte espansione. Nell’ultimo anno, ricorda l’Ufficio studi della CGIA, la crisi pandemica ha provocato una perdita di circa 450 mila posti di lavoro. Con le chiusure imposte nelle ultime settimane, a tanti di questi disoccupati si sono aggiunti molti addetti del settore alberghiero e della ristorazione e altrettante finte parrucchiere ed estetiste che quotidianamente si recano nelle case degli italiani ad esercitare irregolarmente i servizi e le prestazioni più disparate. Un numero di invisibili difficilmente quantificabile, anche se secondo gli ultimi dati stimati qualche anno fa dall’Istat, quindi ben prima dell’avvento del Covid, i lavoratori in nero presenti in Italia erano molti:…

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In 50mila in più non cercano lavoro e la disoccupazione giovanile sale al 22%, invertendo il trend dopo 5 anni: sono gli effetti a Milano della sfiducia e della crisi Covid

L’impatto della pandemia sul mercato del lavoro: l’analisi del Centro Studi di Assolombarda. Tra i settori più penalizzati: commercio, alberghi, ristorazione e servizi. Aumentano i lavoratori nell’industria e nella logistica, nelle costruzioni e nell’agricoltura.

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