Supply Chain 4.0, l’integrazione tra logistica e automazione genera opportunità di lavoro: +35% nell’ultimo anno
Si sente parlare tanto di Supply Chain 4.0, ma non sempre se ne conoscono le vere potenzialità.
La Supply Chain è un insieme di processi che sono finalizzati a portare sul mercato un prodotto o servizio, trasferendolo dal fornitore fino al cliente ed è composta da quattro anelli principali: approvvigionamento, produzione, distribuzione e vendita e può essere descritta come un network di persone, organizzazioni, attività e tecnologie che concorrono alla messa in vendita di un prodotto.
La Supply Chain 4.0 emerge come una conseguente evoluzione di questa “catena di approvvigionamento” verso un modello sempre più automatizzato: processo di implementazione di nuove tecnologie e metodi avanzati di produzione e gestione dello stock per potenziare la produttività e l’efficienza dei cicli operativi tra aziende. Per far sì che tutto questo sia possibile, ci si avvale dell’implementazione di tecnologie quali robotica, Big Data, Automazione dei processi ed Intelligenza Artificiale.
“Nell’ambito della logistica – precisa Federica Cavagliano, manager della divisione engineering di Hunters, brand di Hunters Group – l’automazione dei processi avviene principalmente attraverso robot a guida autonoma e possono essere utilizzati in diverse tipologie di settori per dare un supporto all’assemblaggio, al trasporto (carico e scarico dei materiali e vantaggio della logistica e della intra-logistica) ed alla raccolta dati. Tra i principali benefici si ha una Supply Chain ancora più efficiente sia in termini di sicurezza, sia in termini di riduzione degli sprechi e dei costi, di una maggiore programmazione e di un forte miglioramento dei servizi”.
L’automazione è diventata infatti la tendenza principale dell’industria 4.0: alcuni dati rivelano che il numero di robot operativi in tutto il mondo ha raggiunto un record di circa 3,5 milioni di unità nell’anno 2022 ed il valore delle installazioni ha raggiunto una stima importante di 15,7 miliardi di dollari, come rilevato dai più recenti dati dall’IFR, la Federazione Internazionale della Robotica.
I ruoli più richiesti: supply chain manager, logistic specialist/manager e senior program manager. A testimoniare la forte crescita e l’importanza sempre più rilevante della Supply Chain 4.0, sono le forti richieste di mercato di posizioni professionali altamente specializzate nel settore.Da un recente studio condotto da Hunters Group, infatti, emerge che, soltanto nell’ultimo anno, sono cresciute del 35% le richieste dei professionisti della Supply Chain 4.0.
Supply chain manager: ha il compito di massimizzare il livello del servizio fornito al cliente finale, attraverso l’ottimizzazione dei costi operativi e del capitale impiegato. La sua retribuzione media è di 65.000 euro/anno.
Logistic specialist/manager: si occupa di gestire e controllare il flusso delle merci in tutto il ciclo produttivo, dalla fornitura delle materie prime allo smistamento dei prodotti finiti destinati ai punti vendita. La RAL media si attesta tra i 40.000 e i 55.000 euro.
Senior program manager: è responsabile della strategia del programma a lungo termine, con la gestione delle metriche di successo, la verifica del raggiungimento degli obiettivi ed i passi successivi da effettuare; supervisiona, inoltre, l’attività dei project manager. La retribuzione media è di circa 50.000 euro/anno.
Foto di Reproductive Health Supplies Coalition su Unsplash