Studio Pagamenti CRIBIS: tornano a salire i ritardi gravi nei pagamenti delle imprese
Nel secondo trimestre del 2023 in Italia l’incidenza dei pagamenti puntuali si assesta al 41,2% sul totale delle realtà italiane analizzate, registrando un leggero miglioramento rispetto al Q4 2022 (40,9%) e in significativo aumento rispetto al quarto trimestre 2019 pre-Covid (34,7%). I pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo restano stabili rispetto al Q1 2023 (9,5%) ma in peggioramento rispetto al Q4 2022 (9,1%). Lo studio CRIBIS al 30 giugno 2023 conferma un trend più negativo di ritardi gravi rispetto al 2022, anche se ancora lontano dai livelli del 2020 (12,8%).
In particolare peggiora la situazione dei trasporti che nell’ultimo trimestre ha visto crescere i ritardi gravi dell’8,2% e negli ultimi 18 mesi di oltre il 54,8%. Nel secondo trimestre 2023 aumentano i ritardi gravi anche per diversi altri settori come le Costruzioni (15,3%) e i Servizi alla Persona (13,0%), a dimostrazione di come inflazione e conseguente crisi dei consumi si stiano lentamente trasformando anche in problemi di liquidità. Dall’analisi sulle macro-aree geografiche il Nord Est si conferma l’area più virtuosa con il 48,3% di pagamenti regolari, in crescita rispetto al 47,7% del Q4 2022.
È quanto emerge dallo Studio Pagamenti aggiornato al 30 giugno 2023 e realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information.
I settori
Continua la difficoltà per alcuni settori a tornare ai livelli pre-Covid: le Industrie della ceramica e le Industrie chimiche, infatti, registrano un aumento dei ritardi gravi rispettivamente del 18,6% e del 5% rispetto al 2019. L’aspetto però più preoccupante è sicuramente la crescita dei ritardi gravi in molti settori, dai servizi Ospitalità e Bar e ristoranti fino a tutti i settori manifatturieri, oltre ai già citati Trasporti, Costruzioni e Servizi alla persona. Un’inversione di tendenza trasversalmente diffusa all’interno del tessuto economico italiano che getta un’ombra sui prossimi trimestri.
Le macro-aree geografiche
Spostando l’attenzione sulle macro-aree geografiche italiane: il Nord Est si conferma l’area più virtuosa con il 48,3% di pagamenti regolari, in crescita rispetto al 47,7% del Q4 2022, mentre le imprese del Sud e Isole mostrano un comportamento più problematico con solo il 28,7% di pagamenti regolari, in peggioramento sia rispetto al trimestre precedente (28,0%) che al Q4 2022 (27,5%). Analizzando le regioni, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto si confermano le regioni con la maggiore quota di pagamenti regolari, rispettivamente a quota 51,3%, 49,6% e 47,6%. Al contrario, la Sicilia e la Calabria occupano le ultime posizioni nel ranking regionale dei pagamenti puntuali, con una quota rispettivamente pari al 23,9% e al 25,1%. Lo studio evidenzia comunque una crescita dei pagamenti alla scadenza – e dunque una riduzione dei ritardi gravi rispetto al 2019 – per alcune regioni del Sud e Isole, in particolare per Sardegna, Sicilia e Calabria rispettivamente del 50,0%, 38,2% e 37,9%. Per quanto riguarda le province, lo studio di CRIBIS evidenzia che i primi posti nel ranking delle province più virtuose appartengono a 2 province lombarde, Sondrio e Brescia. In fondo alla classifica si posizionano la provincia di Catanzaro (Calabria) e quella di Siracusa (Sicilia)