Studio Pagamenti Cribis quarto trimestre 2022: a dicembre i pagatori puntuali sono il 40,7% del totale, in lieve peggioramento rispetto al q3 2022 (40,4%)
Nell’ultimo trimestre del 2022 si assiste ad un, seppur lieve, peggioramento congiunturale – ovvero rispetto al trimestre precedente – della puntualità dei pagamenti delle imprese italiane.
Secondo CRIBIS l’incidenza dei pagamenti puntuali sul totale si attesta al 40,4%, in lieve calo rispetto al terzo trimestre del 2022 (40,7%) ma in recupero sul 2020 (35,7%). Il trend dell’ultimo trimestre evidenzia il primo peggioramento congiunturale della puntualità dei pagamenti, che dal Q1 2020 si era mostrata in crescita ad ogni rilevazione trimestrale. L’incidenza dei pagamenti in grave ritardo (oltre i 30 giorni dalla scadenza) si mantiene stabile a quota 9,1%, confermandosi significativamente migliore del 2020 (12,8%).
È quanto emerge dallo Studio Pagamenti aggiornato al 31 dicembre 2022 e realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information.
Il confronto tendenziale, mostra nell’ultimo trimestre del 2022 un miglioramento della qualità dei pagamenti sia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che rispetto al primo trimestre del 2019, pre-covid. I pagamenti puntuali crescono infatti di 16 bps rispetto al quarto trimestre del 2021 e di 57 bps rispetto al 2019.
Quanto alle dimensioni delle imprese coinvolte dallo studio, le micro imprese confermano una performance positiva nella classe di pagamento alla scadenza con una concentrazione del 41,9%, ma registrano anche un maggiore livello di ritardi gravi (10%) rispetto alla media, in linea con il trimestre precedente.
Le macro-aree geografiche e le province
Dall’analisi sulle macro-aree geografiche il Nord Est risulta l’area più affidabile con il 47,7% di pagamenti regolari, mentre le imprese del Sud e Isole mostrano un comportamento meno virtuoso con solo il 27,5%, con un marcato peggioramento rispetto al trimestre precedente (28,1% di pagamenti puntuali). Bene Lombardia, Emilia Romagna e il Veneto, le regioni con la maggiore quota di pagamenti regolari (50,3% la prima e 47,9% le altre), mentre la Sicilia e la Calabria occupano l’ultima posizione del ranking regionale del pagamento puntuale con una quota pari al 23,4% per la prima e 23,6% per la seconda.