- A dicembre 2024 i pagatori puntuali[1] rappresentano il 45,1% del totale, in aumento dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (43,7%). Diminuiscono lievemente i ritardi gravi[2] che rappresentano il 4,4% del totale (nel 2023 era il 5,1%).
- I tempi medi di pagamento sono pari a 65 giorni, in diminuzione rispetto al Q4 2023 (69 giorni).
- Le microimprese confermano una performance positiva nella classe di pagamento alla scadenza con una concentrazione del 46,3%, ma registrano anche il più alto livello di ritardi gravi (5%).
- Il Nord Est risulta l’area geografica più affidabile con il 53,1% di pagamenti regolari, mentre le imprese del Sud e Isole mostrano le criticità maggiori (33%).
- La Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna sono le regioni con la maggiore quota di pagamenti regolari (sopra il 53%), mentre la Sicilia e la Calabria occupano le ultime posizioni del ranking con una percentuale rispettivamente al 27,4% e al 27,6% .
- Rispetto al quarto trimestre del 2023, si osserva una riduzione dei ritardi oltre i 90 giorni pari al 3,3% per le Industrie della ceramica e del 3,1% per la GD/DO.
Nel quarto trimestre del 2024 le aziende che pagano con puntualità sono il 45,1% sul totale delle realtà italiane analizzate, in aumento dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il tempo medio di pagamento è pari a 65 giorni, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (69 giorni). Calano i ritardi gravi oltre i 90 giorni (4,4%), con una riduzione dello 0,7%. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti aggiornato al 30 dicembre 2024 realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nel fornire informazioni, soluzioni e consulenza alle imprese.
Lo Studio Pagamenti evidenzia inoltre differenze rilevanti per aree geografiche (le regioni del Nord Est sono più puntuali), settori merceologici (soffrono la ristorazione, il settore delle costruzioni e quello dell’industria alimentare) e dimensioni delle aziende (le microimprese mostrano performance migliori in termini di pagamenti puntuali, ma registrano anche il più alto livello di ritardi gravi).
Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS: “I dati del quarto trimestre 2024 confermano un miglioramento nella puntualità dei pagamenti delle imprese italiane, sintomo di una migliore gestione di cassa da parte di quest’ultime. Tuttavia, sebbene si registri un trend positivo a livello nazionale, persistono ancora marcate differenze tra le diverse aree geografiche del Paese. Le regioni del Nord continuano a mostrare performance migliori rispetto a quelle del Sud, che riscontrano difficoltà legate principalmente a fattori strutturali e a una minore disponibilità di liquidità. Lo scenario evidenzia tuttavia come le imprese stiano cercando di reagire a un contesto macroeconomico complesso, con i dati che mostrano una situazione stabile in progressivo miglioramento. Un trend che ci auguriamo possa proseguire anche nel 2025.”
Le macroaree geografiche e le province
Dall’analisi sulle macroaree geografiche il Nord Est risulta ancora l’area più affidabile con il 53,1% di pagamenti puntuali, mentre le imprese del Sud e Isole mostrano un comportamento meno virtuoso con solo il 33% di pagamenti effettuati alla scadenza, e il 7,3% delle imprese che paga con grave ritardo, contro la media nazionale del 4,4%. Sui gradini più alti del podio Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, le cui imprese pagano con puntualità rispettivamente nel 54,8%, 54,7% e 53,6% dei casi, mentre ci sono maggiori criticità per Sardegna (32,7%), Calabria (27,6%) e Sicilia (27,4%).
La differenza si riscontra anche nei ritardi oltre i novanta giorni dalla scadenza: sono il 2,5% nel Nord Est (il Trentino è la regione più virtuosa con il 2,2%) e il 7,3% nell’area Sud e Isole (la Sicilia è la regione meno virtuosa con il 9,2%). Anche a livello di province si evidenziano queste differenze: le più puntuali sono quelle della Lombardia, Veneto, Piemonte, ed Emilia-Romagna, mentre all’ultimo posto troviamo Calabria e Sicilia.
[1] La metodologia con cui vengono calcolate le percentuali di pagatori puntuali è cambiata dall’inizio del Q3 2024.
[2] Nuova metodologia CRIBIS utilizzata a partire dal Q3 2024. Secondo questa nuova metodologia sono considerati in ritardo i pagamenti che vengono effettuati tra i 30 e i 90 giorni, ritardi gravi i pagamenti che vanno oltre i 90 giorni.