STUDI CONFARTIGIANATO – Transizione green, bolla del gas e rinnovabili: in 4 anni energia verde a +15% dimezzato vs. +30% Ue
Mentre l’economia accelera la ripresa 2021, le prospettive delineate dalla Cop26 di Glasgow sul graduale minore utilizzo di combustibili fossili e i rischi di un aumento strutturale dei prezzi dell’energia nell’era post Covid-19, richiedono un maggiore utilizzo di fonti rinnovabili, per il quale il confronto europeo evidenzia un minor dinamismo dell’Italia, in particolar modo nel solare.
Il più basso profilo della crescita delle rinnovabili rende l’economia italiana maggiormente esposta agli effetti recessivi dello shock dei prezzi dell’energia, in particolare per quello del gas, con il quale l’Italia produce il 48,3% dell’energia elettrica, quota più che doppia rispetto al 19,6% della media Ue, e ampiamente superiore al 30,6% di Spagna, al 14,9% della Germania e al 6,9% della Francia.
Nei primi nove mesi del 2021 la produzione di energia – estrattivo, raffinazione, energia elettrica e gas – è inferiore del 5,7% rispetto al pre-Covid-19; il calo è diffuso tra i maggiori paesi dell’Unione europea, con il -5,6% della Spagna, il -5,2% della Germania e il -4,3% della Francia. Sul fronte della produzione di energia elettrica, il bilancio di Terna, nei primi nove mesi del 2021 indica una riduzione del 4,3% della produzione netta rispetto allo stesso periodo del 2019, con un calo del 9,7% della produzione termica e un aumento del 3,7% della produzione da fonti rinnovabili, combinazione di un +5,1% di idrico, un +3,7% di fotovoltaico e un +1,7 di eolico.
Nel confronto internazionale sulla generazione elettrica per fonte, disponibile con dati fino a agosto 2021, evidenzia che lo spunto positivo delle rinnovabili rispetto al pre-pandemia in Italia (+3,9%) rimane più debole rispetto a quello della Francia (21,5%) e della Spagna (+36,8%), mentre la Germania, in controtendenza, si osserva una riduzione dell’1,3% della produzione da rinnovabili.
Nel lungo periodo (2017-2021), la crescita di produzione da fonti rinnovabili sale del 14,7% in Italia, un tasso di crescita dimezzato rispetto al +30,3% della media Ue a 27, meno accentuato del +21,5% della Germania e ampiamente inferiore al +41,6% della Francia e al +44,0% della Spagna. Nel dettaglio per fonte, pesa il forte ritardo nel solare: in Italia la produzione di elettricità da fotovoltaico cresce di un limitato 2,3% a fronte del +49,9% della media Ue; l’eolico presenta un divario meno accentuato, con una crescita del 22,2% rispetto al +29,8% della media Ue mentre per l’idrico la crescita (+23,0%) è allineata al rispettivo benchmark europeo (+23,8%).
La produzione di energia da rinnovabili genera importanti impatti sull’economia, interessando oltre 96 mila imprese operanti nei settori interessati dalla filiera delle rinnovabili a metà 2021, che forniscono un apporto un apporto chiave nella installazione e gestione di impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili.