STUDI CONFARTIGIANATO – Tornano a salire gli investimenti pubblici: +15,4% nel primo trimestre 2023. La spinta del PNRR nel prossimo triennio
Nel primo trimestre del 2023 l’economia italiana è caratterizzata da una crescita del PIL dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, mentre in Germania ed Eurozona si conclama una recessione tecnica. Per tasso di crescita nel primo trimestre dell’anno, l’Italia è al 6° posto in Ue e il dinamismo dell’economia italiana sopravanza quella spagnola (+0,5%) e francese (+0,2%), mentre quella tedesca è in recessione, segnando il secondo arretramento consecutivo (-0,3% dopo -0,5% del quarto trimestre 2022).
Al sostegno dei processi di crescita tornano a contribuire gli investimenti pubblici, dopo un anno, il 2022, in cui il loro valore era sceso dell’1,1%. L’ analisi del conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche pubblicato questa settimana dall’Istat evidenzia che nel primo trimestre del 2023 gli investimenti della Pubblica amministrazione (Pa) salgono del 15,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il segnale di crescita di inizio anno conferma le previsioni del DEF 2023 dello scorso aprile secondo le quali i processi di accumulazione di capitale pubblico dovrebbero registrare un biennio di marcata crescita: gli investimenti pubblici in rapporto al PIL, che erano al 2,9% nel 2021 e sono scesi al 1,7% nel 2022, dovrebbero risalire al 3,3% nel 2023 per raggiungere il picco del 3,8% nel 2024, superando il precedente massimo storico del 3,7% registrato nel 2009.
La crescita degli investimenti è spinta dagli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nell’analisi della Corte dei conti proposta nel Rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica, gli investimenti pubblici assorbono il 63% della spesa prevista dal Piano e nel DEF 2023 si stima che l’impatto del PNRR sugli investimenti totali dell’economia italiana sia del 8,0% in più rispetto allo scenario base nel 2023, del +11,0% nel 2024, del +13,0% nel 2025 e del +12,4% nel 2026.
Su questo fronte è essenziale mantenere i programmi di spesa del PNRR e contrastare le diffuse difficoltà burocratiche e gestionali. L’analisi sugli interventi ce presentano elementi di debolezza svolta nella Terza Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR presentata dal Governo individua 59 progetti di investimento del Piano con difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc. e 44 misure di investimento che prevedono una ridefinizione delle decisioni di esecuzione del Consiglio e delle disposizioni operative che stabiliscono milestone e target, a seguito di errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione, ecc…
Gli investimenti pubblici sono strategici per combattere le conseguenze del cambiamento climatico e la recente esperienza dell’alluvione in Emilia Romagna ha evidenziato che la caduta della spesa per interventi contro il rischio idrogeologico espone cittadini e imprese alle conseguenze devastanti dei fenomeni climatici estremi. Nel corso della recente audizione in Commissione ambiente alla Camera sul decreto alluvioni, Confartigianato ha indicato che tra il 2008 e il 2020 le risorse pubbliche destinate all’ambiente hanno cumulato un calo di 42,7 miliardi di euro.
Le evidenze su investimenti della Pa e sulle tendenze della finanza pubblica sono contenute nel 25° report di Confartigianato ‘Intelligenza artificiale, lavoro e imprese’. Qui per scaricarlo.
Trend investimenti pubblici
I trim. 2010-I trim. 2023, var. % tendenziale, dati grezzi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Investimenti pubblici in rapporto al PIL
2001-2022, 2023-2026 quadro tendenziale DEF 2023, % PIL – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Mef