STUDI CONFARTIGIANATO – R-Esistiamo. Dalla parte delle piccole imprese. Il focus dell’Ufficio Studi a Vicenza
La ripresa accelera, con il PIL dell’Italia che nel secondo trimestre del 2021 sale del 2,7% sul trimestre precedente, migliorando le attese e facendo meglio di Eurozona (+2,0%), Germania (+1,6%) e Francia (+1,1%). Nel 2021 il tasso di crescita sale al 6%, a cui segue nel 2022 un aumento del 4,7%. La migliore performance di quest’anno dell’economia italiana scaturisce dal forte recupero degli investimenti, sostenuto dagli incentivi fiscali del superbonus 110% e del credito di imposta su macchinari e software.
In questa fase ciclica positiva si delineano nettamente alcuni dei punti di forza delle micro e piccole imprese, particolarmente marcati nel Veneto, come evidenziato nel report presentato da Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi, qui la presentazione, nel corso dell’ Assemblea Soci di Confartigianato Vicenza.
Il lavoro, realizzato nell’ambito degli Osservatori in Rete con la collaborazione con l’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza, evidenzia i segnali di ripresa sul territorio che emergono dall’analisi dei dati dell’Osservatorio Caem sui consumi elettrici delle imprese del secondo trimestre 2021, i cui livelli hanno recuperato quelli pre-Covid-19.
Le piccole imprese, privilegiando la qualità delle produzioni, rappresentano un veicolo del made in Italy. Nei primi otto mesi del 2021 le esportazioni italiane, superano del 4,9% il corrispondente livello del 2019, sovraperformando la crescita dell’1,3% dell’export tedesco mentre la Francia rimane in territorio negativo (-6,6%). In provincia di Vicenza l’export è più dinamico della media nazionale con una crescita a doppia cifra rispetto ai livelli pre-Covid sui mercati di Svizzera, Russia, Stati Uniti e Austria. Nel dettaglio settoriale, l’oreficeria vicentina sovraperforma la media nazionale e la moda, il comparto manifatturiero più colpiti dalla crisi, è più resiliente grazie all’export della pelle che, in provincia di Vicenza, è tornato in territorio positivo.
La ripresa dell’export vicentino si basa su un sistema manifatturiero di riferimento nello scenario europeo: in un confronto su 1.148 province europee, Vicenza si colloca al 9° posto per occupati nella manifattura e, tra le prime dieci province della manifattura europea è quella con più specializzata, con la più alta quota di occupazione manifatturiera, pari al 34,8%. Vicenza è seconda in Italia, dietro a Modena, per valore aggiunto della manifattura per abitante, pari a 11.833 euro, 2,6 volte la media italiana (4.444 euro).
Nonostante le difficoltà registrate per il lavoro autonomo, le micro e piccole imprese rimangono protagoniste della domanda di lavoro. Nel primo semestre 2021 il 66,7% delle posizioni lavorative dipendenti sono nelle micro e piccole imprese, una quota ampiamente superiori al peso del 50,5% dei dipendenti in carico nelle MPI. La tenuta dell’occupazione viene confermata dall’Osservatorio sull’occupazione dipendente artigiana in provincia di Vicenza, realizzato in collaborazione con Area Lavoro di Confartigianato Vicenza, che nel primo semestre 2021 mostra livelli di occupazione in linea (+0,1%) con quelli di due anni prima.
Con la ripresa del mercato del lavoro si accentua la difficoltà di reperimento del personale: ad ottobre 2021 a Vicenza il 49,2% di entrate di operai specializzati di impianti e macchine è di difficile reperimento, quasi 5 punti percentuali in più della già elevata media nazionale (43,5%)
Preoccupa l’escalation dei prezzi delle commodities, che ad agosto salgono del 30,8% su base annua, rallentando la ripresa, con pesanti effetti sul sistema delle MPI. La bolla dei prezzi dell’energia coinvolge ampi settori della manifattura italiana.
R-Esistiamo. I punti di forza delle MPI – Il territorio veneto è caratterizzato da un sistema diffuso di micro e piccole imprese che presentano un maggior dinamismo per la creazione di valore aggiunto e propensione all’innovazione. In particolare, la produttività delle MPI venete sale del 7,1% negli ultimi 3 anni a fronte del +0,8% del valore aggiunto per addetto registrato dalle imprese medie e grandi (50 addetti e oltre).
Il Veneto è la prima regione in Italia per propensione all’innovazione delle MPI, le quali rappresentano il 95% delle imprese con progetti innovativi nella regione.
La dinamica della spesa in ricerca e sviluppo, trainata dalle MPI, registra un significativo aumento del 50,8% in Veneto negli ultimi 5 anni, 16,4 punti in più rispetto alla media nazionale.
Pesano i vincoli di un habitat sfavorevole per la creazione di valore aggiunto da parte delle imprese: nel ranking dell’Unione europea a 27 l’Italia è al 1° posto per tassazione sul lavoro, sempre al 1° per peso debiti PA verso le imprese, al 1° posto per costo dell’energia elettrica per le MPI, al 3° posto per spesa pubblica sul PIL, al 26° per tempi della giustizia civile, al 26° per durata di un appalto e al 27° per interazione digitale con la PA, relazione chiave per ridurre gli effetti negativi della burocrazia: in particolare, le imprese venete devono competere con le imprese tedesche della regione di Stoccarda con un indicatore di interazione con la PA quasi dimezzato.
Un esame dei punti di forza delle piccole imprese nel report ‘R-Esistiamo. Dalla parte delle piccole imprese – Focus su Vicenza’ realizzato in collaborazione con l’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza. Clicca qui per scaricarlo.
Occupazione manifatturiera delle prime 20 regioni europee
2018, migliaia occupati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
Interazione digitale con la PA delle prime 20 regioni europee
2019, % cittadini, regioni ordinate per occupazione manifatturiera – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat