STUDI CONFARTIGIANATO – Nelle MPI mancano 687mila esperti green
Nell’estate si consolida la crescita del mercato del lavoro, che registra un prolungato ciclo espansivo, ma la carenza di competenze frena la transizione green.
Ad agosto 2023 gli occupati sono 523 mila in più (+2,3%) rispetto un anno prima, dinamica spinta dall’ aumento di 550 mila dipendenti permanenti (+3,7%) e di 48 mila indipendenti (+1,0%), mentre scendono di 74 mila unità i dipendenti a termine (-2,4%).
La robusta ripresa del mercato del lavoro ha contribuito a ridurre lo storico e ampio ritardo del tasso di occupazione italiano. Nel secondo trimestre del 2023 l’Italia è la prima economia del G7 per crescita del tasso di occupazione (+1,1 punti nell’ultimo anno) facendo meglio degli Stati Uniti (+0,7 punti), Germania (+0,6 punti), Francia e Giappone (+0,4 punti), Regno Unito e Canada (+0,2 punti).
Un segnale di rallentamento arriva dalle previsioni di assunzione delle imprese monitorate da Unioncamere-Anpal che per il trimestre ottobre-dicembre 2023 indicano una flessione dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
A una elevata domanda di lavoro si contrappone un difficile reperimento di manodopera con elevati skills su energia e ambiente. L‘ostacolo alla transizione green data dalla carenza di competenze è stato esaminato nel report dell’Ufficio Studi ‘Key data su energia e sostenibilità delle MPI’ presentato lunedì scorso nel corso di un webinar – qui per rivedere la presentazione – all’interno della Settimana per l’Energia e la Sostenibilità di Confartigianato. Nel sito ‘Studi e ricerche’ sono online l’Elaborazione Flash e le slides della presentazione.
Secondo una recente rilevazione di Eurobarometro il 38,9% delle piccole e medie imprese nell’Unione europea a 27 indica che la carenza di competenze impedisce all’impresa di essere più sostenibile per l’ambiente, con un’accentuazione per Francia (44,9%) e Italia (42,9%) rispetto a Germania (39,4%) e Spagna (34,8%).
Nel 2022 per 1.472.790 delle entrate previste dalle micro e piccole imprese sono richieste competenze green con un elevato grado di importanza (medio-alto e alto), pari al 44,7% dei 3,3 milioni di entrate totali, e di cui 686.550, pari al 46,6%, sono di difficile reperimento. La domanda di personale con elevata attitudine al risparmio energetico e tutela ambientale è in forte crescita, segnando un aumento del 20,5% rispetto al 2021.
“La carenza di manodopera qualificata – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – è un ostacolo alla propensione green delle piccole imprese. Il lavoro c’è, mancano i lavoratori. Questo è il grande paradosso che compromette anche le prospettive di sviluppo sostenibile. C’è molto da cambiare e da migliorare nel rapporto tra il mondo della scuola e quello del lavoro, a cominciare dalla formazione e qualificazione del personale con una riforma del sistema di orientamento scolastico che rilanci gli Istituti Professionali e gli Istituti Tecnici, investa sulle competenze a cominciare da quelle digitali e green e punti sull’alternanza scuola lavoro e sull’apprendistato duale e professionalizzante. Bisogna insegnare ai giovani che nell’impresa ci sono opportunità, adeguatamente retribuite, per realizzare il proprio talento, le proprie ambizioni, per costruirsi il futuro”.
La difficoltà di reperimento di personale con un marcato orientamento al risparmio energetico e al minore impatto ambientale – aumentata di 7,4 punti in un anno – in chiave regionale risulta più elevata in Trentino-Alto Adige con 56,3% seguito da Friuli-Venezia Giulia con 53,8%, Veneto con 52,9%, Umbria con 52,1%, Liguria con 51,2%, Emilia-Romagna con 50,4%, Piemonte-Valle d’Aosta con 49,0%, Lombardia con 48,7%, Marche con 47,8% e Toscana con 47,5%.
Difficoltà di reperimento delle entrate nelle MPI con elevata importanza delle competenze green
anno 2022, % entrate con importanza medio alta e alta di attitudine al risparmio energetico e tutela ambientale – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Anpal
Immagine di Freepik