STUDI CONFARTIGIANATO – Nei primi sei mesi del 2020 -17% fatturato dei servizi, meglio di Spagna (-19,9%) ma peggio di Francia (-11,6%) e Germania (-6%)
Il comparto dei servizi ha ricevuto un pesante contraccolpo nella crisi Covid-19. I servizi, lo ricordiamo, contribuiscono al 67% del PIL e al 74,6% del valore aggiunto. Nell’artigianato quasi quattro addetti su dieci lavorano nei servizi. Nei servizi, che rappresentano l’aggregato settoriale più rilevante dell’artigianato, si concentra con il 38,9% degli addetti delle imprese artigiane, davanti al 35% della manifattura e al 26,1% delle costruzioni.
Tendenze del fatturato nel II trimestre 2020 – Nel secondo trimestre del 2020 il fatturato dei servizi, al netto della stagionalità, diminuisce del 21,0% rispetto al trimestre precedente; l’indice grezzo registra una diminuzione, in termini tendenziali, del 26,2%. L’indice del fatturato dei servizi – che non comprende il commercio al dettaglio – nel secondo trimestre 2020 registra variazioni congiunturali negative in tutti i settori, specialmente quelli più direttamente colpiti dall’emergenza sanitaria. Nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, si registrano le diminuzioni tendenziali più ampie per le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-71,4%), le Agenzie di viaggio e i servizi di supporto alle imprese (-33,9%), il Trasporto e magazzinaggio (-30,7%), le Attività professionali, scientifiche e tecniche (-24,0%), il Commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (-21,8%) e infine per i Servizi di informazione e comunicazione (-8,1%).
Il trend nell’emergenza Covid-19 e il confronto internazionale – Nell’arco dei primi sei mesi del 2020 il settore dei servizi in Italia ha perso il 17% dei ricavi, facendo meglio della Spagna (-19,9%) ma registrando un calo più accentuato rispetto a Francia (-11,6%) e Germania (-6%).
Con riferimento ad alcune attività con una maggiore presenza di imprese artigiane, nel corso del 2020 il settore dell’autoriparazione segna una riduzione delle vendite del 17,9%, pari a minori ricavi per 1,3 miliardi di euro; nel confronto internazionale si osserva una graduatoria simile a quella del totale dei servizi: l’Italia, infatti, fa meglio dell’autoriparazione della Spagna (-26,3%9, ma accentua la riduzione dei ricavi rispetto a Francia (-14,6%) e Germania (-6,5%). Il trasporto terrestre registra un calo del 14,3% mentre l’attività di pulizia limita la flessione all’8,4% con una intensificazione delle attività di sanificazione che ha, almeno in parte, compensato la minore domanda da parte del mercato durante il lockdown.
Trend del valore aggiunto nel II trimestre 2020 – L’esame dei conti economici pubblicati nei giorni scorsi dall’Istat evidenzia che i servizi privati al netto di commercio, trasporto e alloggio, con l’agricoltura, risultano più resilienti nel ‘trimestre nero’ della crisi Covid-19: al secondo trimestre 2020 si osserva che il calo congiunturale delle attività produttive è stato attorno ai venti punti percentuali per manifattura (-19,8%), Commercio, trasporto e alloggio (-21,3%) e Costruzioni (-22%) e mentre è risultata meno ampia la flessione per i servizi privati, al netto di commercio, trasporto e alloggio (-8,8%) e l’agricoltura (-3,7%).
TREND FATTURATO IN ALCUNI SETTORI DEI SERVIZI A MAGGIORE VOCAZIONE ARTIGIANA NEI PRIMI SEI MESI DEL 2020
I-II semestre 2020, var. % tendenziale, dati grezzi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
TREND FATTURATO SERVIZI E AUTORIPARAZIONE 2020 NEI PRINCIPALI PAESI UE NEI PRIMI SEI MESI DEL 2020
I-II semestre 2020, var. % tendenziale, dati grezzi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat