STUDI CONFARTIGIANATO – Made in Italy fuori dalla crisi più velocemente (+5,8%) rispetto all’export tedesco (+1,5%)
La manifattura sta contribuendo a spingere l’economia italiana fuori dalla recessione causata dalla pandemia da Covid-19, in particolar modo attivando un marcato recupero delle vendite all’estero, come evidenziato nel 16° rapporto annuale ‘NOI R-ESISTIAMO. Dalla parte delle piccole imprese’, pubblicato la scorsa settimana in occasione dell’Assemblea di Confartigianato.
Nei primi nove mesi del 2021 la produzione manifatturiera è dell’1,1% inferiore rispetto allo stesso periodo del 2019, anno precedente allo scoppio della pandemia, un calo meno pronunciato rispetto a quelli di Francia (-5,8%) e Germania (-6,7%), anche grazie all’apporto delle micro e piccole imprese che nella manifattura italiana addensano più della metà degli addetti.
Recuperano le esportazioni, che nei primi nove mesi del 2021 superano del 5,8% il corrispondente livello del 2019, sovraperformando la crescita dell’1,5% dell’export tedesco, mentre la Francia rimane in territorio negativo (-5,4%).
L’analisi dei settori – In chiave settoriale si registra un recupero a doppia cifra dei livelli delle esportazioni pre-Covid-19 per Metalli di base e prodotti in metallo, in salita del 17,9%, Prodotti alimentari, bevande e tabacco con +13,8%, Computer, apparecchi elettronici e ottici e Sostanze e prodotti chimici, entrambi con +10,9% e Apparecchi elettrici con +10,0%; si registra un recupero superiore alla media per Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi con +7,6%. In territorio positivo anche Prodotti delle altre attività manifatturiere e Mezzi di trasporto con 5,2%, mentre sono in linea con il valore esportato pre-crisi il Legno carta e stampa con +0,6% e Macchine ed apparecchi con +0,2%. Rimangono in negativo Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici con -0,3%, Prodotti petroliferi raffinati con -4,0%, mentre è maggiore il ritardo per i Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori che segnano un -6,8%. Va sottolineato il segnale positivo per la moda: per la prima volta nell’anno, a settembre 2021, l’export del tessile, abbigliamento e pelli supera (+5,4%) il valore del corrispondente mese del 2019, precedente allo scoppio dell’epidemia da Covid-19.