STUDI CONFARTIGIANATO – Le tendenze dei prezzi lungo le filiere produttive: il cruscotto con le lancette in ‘zona rossa’
A giugno 2022 l’inflazione accelera di nuovo salendo all’8,5% (dato armonizzato, in linea con il +8,6% dell’Eurozona), un livello che non toccava da 36 anni. Per più della metà (9 su 19) dei paesi dell’Eurozona il tasso di crescita dei prezzi al consumo è già in doppia cifra: Estonia (+22,0% a fronte del +3,7 di un anno prima), Lituania (+20,5%, era 3,5%), Lettonia (+19,0%, era 2,7%), Slovacchia (+12,5%, era 2,5%), Grecia (+12,0%, era 0,6%), Slovenia (+10,8%, era 1,7%), Belgio (+10,5%, era 2,6%), Lussemburgo (+10,3%, era 3,4%) e Spagna (+10,0%, era 2,5%).
In Italia la crescita dei prezzi mostra significative differenze territoriali, con un range superiore ai tre punti percentuali tra i massimi di Bolzano (+9,1% a maggio), Trento (9,0%) e Catania (8,8%) e i valori minimi di Lodi (+5,7%), Ancona e Cuneo (entrambi con 5,6%). Nell’ Appendice statistica al 20° report ‘La calda estate dei prezzi’ tutti i dati territoriali sull’inflazione a maggio 2022. Qui per scaricarla.
L’inflazione al consumo rappresenta l’ultimo miglio’ di un complesso meccanismo di trasmissione lungo le filiere produttive, nelle quali si osserva una forte turbolenza nella dinamica dei prezzi. Secondo il monitoraggio delle quotazioni internazionali della Banca Mondiale pubblicato il 5 luglio, dopo la conversione in euro, a giugno 2022 le commodities energetiche segnano un raddoppio dei prezzi (+107,9% rispetto al +114,1% di maggio) mentre quelli delle materie prime non energetiche salgono del 27,6% (era +31,9% a maggio). La quotazione del Brent sale dell’87,4% mentre quella del gas TTF prosegue la crescita a ritmi parossistici, segnando un aumento del 280,2%, in ulteriore peggioramento nella prima parte di luglio, con ripercussioni sul mercato elettrico: nella media dei primi 8 giorni del mese il prezzo di acquisto dell’energia elettrica (PUN) risale ai massimi storici, con un aumento del 283,4% rispetto a luglio 2021. Queste tensioni di prezzo si associano alla maggiore domanda: per l’Italia luglio è il mese di maggiore richiesta di elettricità, a differenza della media Ue, per cui il picco di domanda si registra nella stagione invernale (dicembre e gennaio).
Strozzature delle filiere globali associate alle crisi energetica e alimentare, con effetti amplificati dal conflitto in Ucraina, si ripercuotono sui prezzi alla produzione del manifatturiero non energetico, che a maggio 2022 aumentano del 14,1%, in accelerazione rispetto al +13,8% di aprile. L’aumento dei costi energetici influenza l’evoluzione dei prezzi praticati dalle imprese: nei sette comparti a maggiore utilizzo di energia – in vetro, ceramica, cemento, ecc., carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare si concentra il 75,4% degli acquisti di prodotti energetici – i prezzi alla produzione a maggio salgono del 22,4%, mentre nei restanti sedici comparti l’aumento dei prezzi si ferma all’8,4%.
La pressione sui mercati all’ingrosso si ripercuote sull’inflazione dei beni energetici che in Italia sale al +49,1%, superiore al 41,9% dell’Eurozona, e su cui influisce lo stacco dei prezzi dell’elettricità (a maggio +73% in Italia, +23% in Germania e +6% in Francia).
Si profilano ripercussioni sulla logistica delle merci e sui servizi di trasporto, maggiormente richiesti nella stagione turistica, a seguito dell’aumento del 31,7% del prezzo del gasolio (elaborazione su dati QE-Quotidiano Energia al 10 luglio, prezzi self-service).
Infine, uno sguardo al mercato immobiliare, nel quale i prezzi delle abitazioni nel primo trimestre 2022 salgono del 9,8% in Eurozona, un ritmo che si dimezza (+4,6%) in Italia, a fronte del +12% della Germania, dell’8,5% della Spagna e del +7,1% della Francia.
Per approfondire: il 20° report di Confartigianato ‘La calda estate dei prezzi’, qui per un abstract e il download.
Dinamica dei prezzi al consumo e inflazione energetica nell’Eurozona
Giugno 2022, dati su inflazione energetica disponibile per 9 paesi Uem – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat