STUDI CONFARTIGIANATO – La straordinaria azione della politica fiscale: interventi anticrisi del 2021 e legge di bilancio 2022
La pandemia ha generato effetti senza precedenti sull’economia e sul bilancio pubblico. Nel 2020, per contrastare il calo del PIL, che nell’anno segna una diminuzione di 8,9 punti, i decreti emergenziali emanati nel corso di quell’anno hanno generato effetti sul deficit del 2020 per 108,1 miliardi di euro. L’82,4% del maggiore indebitamento, pari a 89,1 miliardi di euro, sono stati determinati da interventi a sostegno delle imprese, dell’attività economica e del lavoro. Una analisi controfattuale condotta da Banca d’Italia evidenzia che l’azione delle politiche economiche – espansione monetaria e le misure di bilancio – ha mitigato l’impatto della crisi, sostenendo il PIL per 2,1 punti percentuali.
Dopo la legge di bilancio 2021, che amplia il deficit di 24,5 miliardi nel 2021 e di ulteriori 11,8 miliardi nel 2022, nel corso del 2021 si è prolungata l’azione straordinaria della politica fiscale per contenere gli effetti della pandemia e sostenere la ripresa.
Nel 2021 il PIL è previsto risalire del 6,2%, consolidando una crescita del 4,0% per l’anno successivo. Gli interventi anticrisi nel corso del 2021 hanno mobilitato risorse per 71,9 miliardi di euro nel 2021, mentre la manovra di bilancio 2022-2024 varata dal Governo ha generato effetti sull’indebitamento netto per 23,2 miliardi nel 2022, 29,9 miliardi nel 2023 e 25,7 miliardi nel 2024.
Per approfondire gli effetti sulle imprese della manovra 2022, vai alle schede ‘Legge di bilancio 2022 – Le misure e i risultati di Confartigianato per artigiani e MPI’.
A seguito degli ingenti interventi per contrastare la recessione il bilancio pubblico, dopo aver registrato un disavanzo di 9,6 punti di PIL nel 2020, nel 2021 segna un deficit del 9,4% del PIL, in progressiva riduzione nel 2022 (-5,6%), 2023 (-3,9%) e 2024 (-3,3%).
L’ampliamento del deficit si ribalta in un aumento del debito pubblico, salito al 155,6% del PIL, nel 2020, per poi iniziare un percorso di diminuzione, grazie alla rafforzata crescita economica, scendendo al 153,5% nel 2021 e 149,4% nel 2022.
Le prospettive della politica fiscale saranno condizionate dal ripristino nel 2023 delle regole europee di bilancio. Il recente intervento di Draghi e Macron ha evidenziato la necessità di nuove risposte di politica fiscale europea, senza le quali conseguirebbe una diffusa austerità fiscale che si sincronizzerebbe pericolosamente con la politica monetaria restrittiva conseguente ad una persistente ondata inflazionistica. Come abbiamo evidenziato nel Rapporto ‘Noi R-esistiamo. Dalla parte delle piccole Imprese’, appare opportuno l’acquisto di spazi di flessibilità della leva fiscale in relazione alla spesa per investimenti, l’adozione di strumenti finanziari innovativi di carattere sovranazionale per la gestione dell’esplosione del debito pubblico nei paesi dell’Eurozona, mentre vanno auspicati tempi più lunghi per la riduzione del rapporto debito/PIL.