STUDI CONFARTIGIANATO – Innovazione, sostenibilità e investimenti in macchinari: nel 2022 Italia +3,4% vs 2019, in calo in Francia (-4,5%) e Germania (-8,3%)
La recente pubblicazione dei dati dell’Istat sull’innovazione delle imprese, aggiornati al triennio 2018-2020, evidenzia come il crollo dei ricavi e la drammatica crisi di liquidità causati dall’emergenza sanitaria ha ridotto pesantemente la propensione a innovare delle imprese, soprattutto – come indica il report dell’Istat – per le medie e grandi imprese.
I segnali di resilienza delle piccole imprese – L’indagine evidenzia una maggiore resilienza delle piccole imprese relativamente alla capacità di sviluppare e introdurre innovazioni con successo, con la quota delle grandi imprese in calo di 6,2 punti a fronte della riduzione di 3,8 punti delle piccole imprese.
Nel contesto di un calo generalizzato degli investimenti nell’innovazione, si rafforza la componente più radicale degli innovatori, quella composta da imprese che sviluppano e vendono prodotti innovativi per il mercato e originali rispetto ai prodotti delle imprese concorrenti. Questi innovatori costituiscono il 14,6% delle imprese e la quota aumenta di oltre sei punti percentuali rispetto al periodo precedente. L’aumento è più marcato per le piccole imprese, con la quota che raddoppia, passando dal 6,6% al 13,6%.
Mentre nel 2020 le grandi imprese registrano una caduta del fatturato derivante dalla vendita di prodotti innovativi di oltre 13 punti percentuali, si osserva una diversa tendenza per le piccole imprese, che sostanzialmente mantengono il fatturato associato alla vendita di prodotti innovativi (-0,7 p.p.), e addirittura aumentano quello del fatturato derivante da prodotti originali (+1,9 p.p.).
L’intensità di innovazione, calcolata come spesa per le attività innovative per addetto, si è ridotta sensibilmente: in media è stata pari a 6.900 euro per addetto contro i 9.000 euro per addetto del 2018, pari al -23%. La spesa per addetto si riduce soprattutto nelle grandi imprese (7.400 euro contro 9.800 del 2018, pari al -25%) e in quelle di media dimensione (5.900 euro contro 8.300 del periodo precedente, pari al -29%), mentre si osserva un calo più contenuto nelle piccole imprese (6.900 euro contro 8.200, pari al -16%).
Italia leader europeo per investimenti in macchinari – La voce maggiormente rilevante della spesa per l’innovazione nelle micro e piccole è quella degli investimenti in macchinari e, utilizzando i dati delle previsioni macroeconomiche della Commissione europea pubblicati la scorsa settimana, ne valutiamo l’andamento nel contesto internazionale.
L’Italia è l’unico tra i maggiori paesi Ue che già nel 2021 recupera i livelli pre-pandemia degli investimenti in macchinari che nel 2022 registra un ulteriore aumento che colloca questa voce al di sopra del 3,7% rispetto al livello del 2019, a fronte del ritardo del 4,5% della Francia e dell’8,3% della Germania.
Nel più lungo periodo, tra il 2015 e il 2022, gli investimenti in macchinari salgono di limitato 3,8% in Germania, aumentano dell’11,5% in Francia, ritmo di crescita che raddoppia in Italia, arrivando al +23,6%. Su questo buon andamento influisce il sostegno del credito di imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, come evidenziato in precedenti analisi.
Gli effetti dell’introduzione di nuovi macchinari sono molteplici, fortemente orientati alla sostenibilità: Aumenta la produttività del lavoro, sale la propensione ad innovare delle imprese che investono, mentre si rafforza la qualità e quantità della domanda di lavoro; in parallelo le nuove matrici tecnologiche nelle imprese aumentano l’efficienza energetica, riducendo la domanda di energia e le emissioni di CO2.
L’analisi del trend degli investimenti in macchinari sarà uno dei temi del report sulla meccanica che l’Ufficio Studi presenterà il prossimo 9 giugno al Villaggio Confartigianato al MECSPE 2022.
Investimenti in macchinari nei maggiori paesi Ue 2015-2022
2015-2022, valori a prezzi costanti, indice 2015=100 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea