STUDI CONFARTIGIANATO – In dodici mesi persi 355 mila occupati indipendenti (-6,8%). I nuovi dati Istat delineano più pesanti effetti del Covid-19

 STUDI CONFARTIGIANATO – In dodici mesi persi 355 mila occupati indipendenti (-6,8%). I nuovi dati Istat delineano più pesanti effetti del Covid-19

I dati pubblicati dall’Istat relativi alla nuova rilevazione sulle forze di lavoro, che recepisce un regolamento comunitario del 2019, evidenzia una maggiore gravità della crisi Covid-19 sul mercato del lavoro. Secondo la nuova metodologia, la durata dell’assenza dal lavoro inferiore a 3 mesi diviene il criterio prevalente per definire la condizione di occupato. Di conseguenza i dipendenti in cassa integrazione guadagni non sono considerati occupati se l’assenza supera i 3 mesi e analogamente, mentre i lavoratori autonomi non sono considerati occupati se l’assenza supera i 3 mesi, anche se l’attività è solo momentaneamente sospesa.

Le modifiche introdotte e i caratteri straordinari degli effetti della pandemia sul lavoro – con shock sul lato dell’offerta che hanno determinato il picco storico di utilizzo degli ammortizzatori sociali e la chiusura di numerose attività a seguito dei provvedimenti per arginare la pandemia –  amplia la caduta dell’occupazione, che si avvicina pericolosamente al milione di occupati in meno in dodici mesi: tra febbraio 2021 e febbraio 2020 il calo degli occupati è di 945 mila unità, il 4,1% in meno, registrando una intensità simili per uomini (-4,0%) e donne (-4,2%).

L’analisi per posizione professionale evidenzia che, a fronte di un calo dell’1,5% dei dipendenti permanenti, scendono del 6,8% dei lavoratori indipendenti, pari a 355 mila unità in meno – il calo degli indipendenti è il peggiore dal 2005 – mentre cedono del 12,8% i dipendenti a termine, pari a 372 mila unità in meno.

Parallelamente sono cresciuti i disoccupati (+21 mila) e, soprattutto, gli inattivi, di oltre 700 mila unità: la profondità della crisi e i provvedimenti restrittivi hanno scoraggiato la ricerca di lavoro. Rispetto a febbraio 2020, il tasso di occupazione è più basso di 2,2 punti percentuali: dopo quella di gennaio 2021 (-2,4 punti) si tratta del più ampio calo del rapporto tra occupati e popolazione nell’arco degli ultimi diciassette anni. In parallelo, il tasso di disoccupazione è più alto di 0,5 punti rispetto ad un anno fa.

Su base congiunturale, a febbraio 2021 l’occupazione torna a stabilizzarsi, interrompendo il trend negativo che, tra settembre 2020 e gennaio 2021, ha portato alla perdita di 410 mila occupati; dopo due mesi di forte aumento, cala leggermente il numero di disoccupati.

DINAMICA DELL’OCCUPAZIONE NEGLI ULTIMI DODICI MESI PER POSIZIONE PROFESSIONALE E CARATTERE OCCUPAZIONE

Febbraio 2021-febbraio 2020 – var. % – dati destagionalizzati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

VARIAZIONE DEL TASSO DI OCCUPAZIONE IN 12 MESI: 2005-2021

Gennaio 2005-febbraio 2021, var. tendenziale in punti percentuali, dati destagionalizzati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

DINAMICA OCCUPAZIONE INDIPENDENTE: 2005-2021

Gennaio 2005-febbraio 2021, var. % tendenziale, dati destagionalizzati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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