STUDI CONFARTIGIANATO – In 19 settori la produttività delle MPI italiane supera quella delle omologhe tedesche. Al top Bolzano e Lombardia
L’economia italiana cresce meno rispetto ai valori di benchmark europeo e internazionale anche a causa del minore dinamismo della produttività. Come evidenziato nella memoria presentata lunedì scorso dall’Istat alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2020, tra il 2010 ed il 2019 la crescita media annua della produttività del lavoro in Italia è stata dell’1,5%, decisamente inferiore al +7,7% registrato dall’Eurozona. Tassi di crescita superiori alla media sono stati registrati da Germania (8,6%) e Francia (8,1%). Per la Spagna il tasso di crescita (7,6%) è stato in linea con la media europea, e ben più alto di quello dell’Italia. Il divario è ampio anche tra il 2001 e 2010, periodo nel quale la produttività in Italia addirittura decresce.
Pesano le condizioni di contesto – Numerose analisi indicano la bassa dimensione delle imprese italiane come causa del basso dinamismo della produttività. Su questo fronte va precisato che nella minore capacità evolutiva della creazione di valore, le imprese italiane sono penalizzate da condizioni di contesto che ne appesantiscono la performance: secondo l’ultimo rapporto Doing Business 2020 della Banca Mondiale l’Italia è al 58° posto nel mondo per facilità di fare impresa.
Un confronto Italia-Germania – Sul fronte della produttività delle imprese è interessante osservare che in numerosi settori la produttività delle MPI italiane è migliore con quella delle omologhe imprese tedesche. In 19 comparti la produttività per addetto della micro e imprese italiane è superiore a quella delle imprese tedesche di analoga dimensione. Nei settori in esame, si cumulano oltre 3 milioni di addetti, pari al 24,1% dell’occupazione delle MPI.
Nel dettaglio settoriale, il divario della produttività belle MPI supera i dieci punti percentuali per Bevande, Alloggio, Servizi per l’occupazione, Carta, Gomma e plastica, Audiovisivi e produzioni video, tv, radio, Ingegneria civile, e Servizi di ristorazione. Si osserva un divario positivo anche per Prodotti di metallo, Prodotti alimentari, Macchinari e apparecchiature, Attività di security e investigazione, Prodotti elettronici, Autoveicoli e Trasporto terrestre.
A livello territoriale, una analisi sulla produttività delle MPI viene condotta nel 10° Rapporto dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, presentato martedì scorso al Grattacielo Pirelli a Milano. L’analisi degli ultimi dati relativi ai risultati economici delle imprese a livello territoriale conferma la provincia di Bolzano e la Lombardia i due territori con il più elevato valore aggiunto per addetto; a seguire si registra una elevata produttività delle MPI anche per le altre maggiori regioni manifatturiere, Emilia Romagna e Veneto.
Il dinamismo della creazione di valore delle imprese si coniuga con la propensione all’innovazione e con gli investimenti in ricerca e sviluppo. In relazione a quest’ultimo fronte una nostra recente analisi ha registrato il maggiore dinamismo della spesa di R&S delle micro e piccole imprese.
Una analisi dei punti di forza del sistema delle micro e piccole imprese nel 15° Rapporto annuale ‘Ripartire, impresa possibili’. Clicca qui per scaricarlo.