STUDI CONFARTIGIANATO – Granelli: “E-commerce delle piccole imprese accelera e tocca 48,4 miliardi, +24,1% in un anno”
L’analisi dei risultati dell’indagine sull’utilizzo delle tecnologie della comunicazione dell’informazione da parte delle famiglie e degli individui, pubblicati dall’Istat nelle scorse settimane conferma il trend di crescita dell’utilizzo del commercio elettronico. Nel 2023 il 49,7% della popolazione di 14 anni e più che ha usato Internet nei 12 mesi precedenti l’intervista ha fatto acquisti online, in aumento di 1,5 punti percentuali rispetto al 2022. Gli uomini sono più propensi a comprare online (54% contro il 45,7% delle donne), come peraltro i residenti nel Nord e, soprattutto, i giovani tra i 20 e i 24 anni (78,2%).
Sul lato dell’offerta del commercio elettronico, il 17,7% delle piccole imprese (10-49 addetti) addetti ha effettuato vendite online, in aumento di 1 punto rispetto al 16,7% del 2022 e fatturando il 6,1% dei ricavi totali, il 3,2% via web e il 2,9% via EDI (scambi elettronico di dati secondo formati stabiliti per il trattamento automatico), per un valore delle vendite on line stimato in 48.420 milioni di euro, in aumento del 24,1% rispetto all’anno precedente.
“Questa tendenza – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – mostra un sistema di piccola impresa che, pur a fronte di un ritardo rispetto alla performance digitale dei competitor europei, coglie le opportunità delle trasformazioni dei canali di vendita indotte dalla tecnologia. Si tratta di un trend accelerato dalla reazione degli imprenditori alle restrizioni durante la pandemia”.
Per tipologia di mercato, il 90,6% delle piccole imprese ha venduto a clienti finali (B2C) e il 61,1% ad altre imprese o pubbliche amministrazioni (B2B, B2G). Per tipologia di piattaforma web utilizzata, il 73,6% ha venduto su siti web o app dell’impresa e il 50,8% mediante siti web o app di intermediari.
Secondo le recenti evidenze del sistema Excelsior di Unioncamere-Anpal, nel 2023 il 78,5% delle piccole imprese ha effettuato investimenti per la trasformazione digitale, il 51% adottando piani integrati di investimenti nel digitale (investimenti di elevata importanza in due o più ambiti), il 23,7% investendo in un solo ambito del digitale.
Tornando agli utilizzatori dell’e-commerce, in chiave territoriale, la propensione più elevata agli acquisti on line si registra a Nord-ovest con il 54,1%, seguito da Nord-est con il 53,7%, Centro con il 52,5% e, più distante, Mezzogiorno con il 42,3%.
Tra le regioni e provincie autonome, la quota più elevata di consumatori on-line si osserva a Trento con il 57,7% di acquirenti on line, seguito da Lombardia ed Emilia-Romagna con il 55,7%, Bolzano con il 55,6%, Valle d’Aosta con il 54,6%, Lazio con il 54,4%, Piemonte con il 51,9%, Friuli-Venezia Giulia con il 51,9% e Veneto con il 51,7%. All’opposto, le quote più contenute si osservano in Puglia con il 42,6%, Campania con il 40,7%, Sicilia con il 40,1% e Calabria con il 37,4%.
In chiave dinamica, a fronte di una crescita nell’ultimo anno di 1,5 punti percentuali della quota di utenti di e-commerce nella media Italia, si segnalano aumenti più marcati per Emilia-Romagna con 4,5 punti, Puglia con 4,2 punti, Calabria con 4,1 punti, Lazio con 3,3 punti, Sardegna con 2,8 punti, Abruzzo e Basilicata con 2,4 punti, Valle d’Aosta con 2,1 punti. A seguire Piemonte con un aumento di 1,9 punti, Sicilia con 1,7 punti, Marche con 1,2 punti, Molise con 1 punto, Bolzano con 0,5 punti, Lombardia con 0,4 punti e Veneto con 0,2 punti. Invariata la quota della Toscana, mentre sono in calo Liguria e Campania con -0,4 punti, Trento con -0,7 punti, Umbria con -1,1 punti e Friuli-Venezia Giulia con -1,6 punti.
Una persona su cinque acquista online prodotti della moda – Nel 2023 l’acquisto più diffuso riguarda i capi di abbigliamento, scarpe o accessori, selezionati dal 21,7% degli individui di 14 anni e più, seguito dagli articoli per la casa, mobili o prodotti per il giardinaggio (11,9%) e da film e serie tv in streaming o download (9,8%).
L’età è uno dei fattori che influisce sulla tipologia di acquisti effettuati: i giovani tra i 20 e i 24 anni evidenziano maggiore attitudine rispetto alle nuove forme di consumo come musica in streaming o download (17,5% contro il 5,6% del totale), consegne di pasti da ristoranti, fast-food o catering (16,3% contro 6,4%), film o serie in streaming o download (20,5% contro il 9,8%).
Nel 2023 migliora anche la fruibilità dell’e-commerce: la quota di utenti che ha fatto acquisti nei tre mesi precedenti l’intervista e che dichiara di non aver riscontrato problemi durante l’acquisto sale al 76,1% (era il 73,4% nel 2021). I problemi maggiormente indicati nel 2023 sono la mancanza del rispetto dei tempi di consegna (11,3%), le consegne mancate o erronee o le merci difettose (6,2%). Problemi tecnici sul web durante l’ordine o il pagamento via Internet vengono invece riferiti dal 4,7% degli utenti, il 4,1% lamenta difficoltà nell’inoltrare reclami e/o risposte non soddisfacenti, il 4% difficoltà a reperire informazioni sulle garanzie o altri diritti giuridici.
Acquirenti via e-commerce per regione e ripartizione
2023, % popolazione 14 anni e oltre – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
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