STUDI CONFARTIGIANATO – Costruzioni, settore driver della ripresa e della transizione green degli edifici: alcune evidenze
In vista dell’incontro tra il Governo e i rappresentanti di Confartigianato con le organizzazioni d’impresa e del mondo economico sul decreto legge che blocca lo sconto in fattura e la cessione dei crediti dei bonus edilizia, l’intervento del Presidente Marco Granelli ha evidenziato la rilevanza decisiva delle costruzioni nella ripresa post pandemia, con alcuni dati del 23° report presentato lo scorso 6 febbraio: tra il 2019 e il 2022 ben 2,1 punti di crescita del PIL arrivano dai maggiori investimenti in costruzioni in Italia rispetto al resto dell’Eurozona. Inoltre, tra il quarto trimestre 2019 e il terzo trimestre 2022 il settore delle costruzioni ha fatto registrare un aumento di 257mila occupati.
Con la spinta dell’edilizia, PIL Italia meglio rispetto maggiori economie Ue
Grazie alla spinta dei bonus edilizia, secondo le ultime previsioni della Commissione europea, nel 2023 il PIL dell’Italia sarà dell’1,7% superiore a quello del 2019, una performance identica a quella della Francia, e superiore allo 0,8% della Germania e allo 0,1% della Spagna.
Maggiore dinamismo dell’occupazione nel Mezzogiorno
La crescita dell’occupazione nell’edilizia e installazione di impianti ha registrato una maggiore intensità nel Mezzogiorno, che nel terzo trimestre 2022 registra una crescita degli occupati del 27,8% rispetto al corrispondente periodo pre-pandemia, una dinamica più che doppia di quella del Centro Nord (12,8%).
86 posti di lavoro su 100 creati nelle MPI
L’analisi dei dati Unioncamere-Anpal, sistema Excelsior, sulle entrate di lavoratori evidenzia che nel 2022 la domanda di lavoro nelle costruzioni, pari a 508.740 entrate, per l’85,5% pari a 435mila unità, è generata dalle micro e piccole imprese, una quota che sale all’89,3% nel Mezzogiorno.
Nell’edilizia maggiore dinamismo della produttività
In parallelo alla crescita dell’occupazione, il settore delle costruzioni, dominato dalla micro e piccola impresa in cui lavora l’87,2% degli addetti, ha registrato un aumento della produttività del 5,8%, un ritmo doppio del +2,6% del totale economia. Nell’arco di cinque anni (2016-2021) il valore aggiunto reale per ora lavorata è salito del 10,6% nelle costruzioni, settore che risulta il più performante con una dinamica più che doppia rispetto al +4,4% della media dell’economia.
Edilizia e installazione di impianti, settori chiave per la transizione green
La risoluzione del grave problema dei crediti incagliati e il disegno di un sistema sostenibile e strutturale degli incentivi sono interventi necessari per conseguire gli ambiziosi obiettivi di risparmio ed efficientamento energetico degli edifici: la proposta di direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia prevede che nel 2033 il consumo degli edifici residenziali si attesti almeno alla classe D di prestazione energetica, mentre a fine 2022 l’analisi degli attestati di prestazione energetica evidenzia che il 75,8% delle abitazioni residenziali è addensato nelle classi E, F e G, richiedendo, quindi, un intervento nell’arco dei prossimi dieci anni. Il sistema degli incentivi va reso semplice per evitare la ragnatela burocratica di 1 modifica normativa ogni 16 giorni che ha avvolto il sistema delle detrazioni in edilizia negli ultimi due anni e mezzo.
Italia 2° paese Ue per peso del gas nei consumi energetici degli edifici
La crisi energetica esplosa dopo l’invasione dell’Ucraina impone un risparmio di energia, in particolare del gas naturale, da cui l’economia italiana ha una grande dipendenza dalle forniture estere. Nel 2022 le importazioni di gas sono salite alla cifra record di 63,6 miliardi di euro, quasi il triplo (2,8 volte) dei 22,8 miliardi registrati nel 2021. Su questo fronte va segnalato che il 48,0% del gas consumato è utilizzato dalle famiglie negli edifici residenziali e che l’Italia, dopo i Paesi Bassi, è il secondo paese dell’Unione europea a 27 per dipendenza dal gas nel consumo di energia dagli edifici residenziali, registrando una quota del 52,6% sul totale delle commodities, a fronte del 33,5% della media Ue, il 42,8% della Germania e il 28,0% della Francia.
Ulteriori approfondimenti nel report ‘Le prospettive 2023 per le costruzioni, settore driver della ripresa’ che è integrato da una appendice statistica con il quadro delle imprese e dell’artigianato delle costruzioni per regione e provincia.
Dinamica degli occupati nelle Costruzioni nella ripresa post pandemia per ripartizione
III trim. 2022, variazione % su III trim. 2019, dati grezzi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Entrate nelle costruzioni per classe dimensionale, peso delle MPI e regione
2022, entrate – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Anpal