STUDI CONFARTIGIANATO – Autoriparazione al centro della filiera auto, con più alta quota di dipendenti under 30 e richiesta di competenze digitali
La filiera dell’auto, composta dai settori della fabbricazione di autoveicoli, fabbricazione di carrozzerie, produzione parti e accessori, fabbricazione di motociclette e del commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli, conta 176 mila imprese con oltre 545 mila addetti. Nella filiera 7 addetti su 10, equivalenti a 382 mila addetti, lavorano in micro e piccole imprese, di cui il 71,0% in imprese con meno di 10 addetti e 29,0% in imprese con 10-49 addetti.
Se nella produzione gli addetti sono concentrati (86,6%) in imprese con oltre 50 addetti, nei servizi e commercio della filiera la gran parte degli addetti (93,9%) lavora in imprese con meno di 50 addetti. L’analisi della filiera è stata predisposta dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, in occasione della consegna del 38° Premio Confartigianato Motori in concomitanza con il Gran Premio d’Italia di Formula 1.
La parte del leone del cluster dell’auto è svolta dall’autoriparazione: nel II trimestre 2020 le imprese del comparto della Manutenzione e riparazione di autoveicoli sono 92.008, in leggera diminuzione (-0,4%) rispetto ad un anno fa. Le imprese artigiane rappresentano il 77,1% del totale, pari a 70.906 imprese.
Come evidenziato in una nostra recente analisi, il settore della manutenzione e riparazione di autoveicoli è coinvolto in modo rilevante dalla crisi Covid-19, registrando nei primi sei mesi dell’anno un calo del fatturato del 17,9%, pari a minori ricavi per 1,3 miliardi di euro.
Autoriparazione, più lavoro giovane – Una caratterizzazione del settore esaminata del report è quella della quota di giovani lavoratori, che è più elevata rispetto agli altri segmenti della filiera e, più in generale, superiore alla quota di under 30 presenti nei macro settori dell’economia italiana. Nelle imprese della manutenzione e riparazione autoveicoli il 22,5% dei dipendenti ha meno di 30 anni, quota di oltre otto punti più alta rilevata nella filiera auto (14,3%) e ampiamente superiore al 18,4% della media dei servizi, al 14,9% delle costruzioni e all’11,9% delle attività manifatturiere.
Il crescente utilizzo delle tecnologie digitali profila una domanda di lavoro sempre più caratterizzata da una maggiore diffusione di e-skills. Nel 2019 al 60% delle assunzioni di meccanici artigianali, riparatori di automobili sono richieste competenze digitali, come l’uso di tecnologie internet, e la capacità di gestire e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale; al 46,3% sono richieste capacità di utilizzare linguaggi matematici e informatici per organizzare e valutare informazioni qualitative e quantitative; e al 39,6% è richiesta la capacità di gestire soluzioni innovative nell’ambito di ‘impresa 4.0’, applicando tecnologie robotiche, big data analytics e internet delle cose ai processi aziendali.
Nel tempo si osserva un incremento della quota di imprese alla ricerca di meccanici e riparatori di automobili dotati di competenze di alto livello per l’utilizzo di tecnologie 4.0 e di linguaggi matematici ed informatici.
L’analisi e un ampio set di dati per tutte le regioni e province italiane all’interno della Elaborazione Flash ‘Alcuni numeri chiave sulla filiera auto in Italia nel 2020’ Clicca qui per scaricarla.