Strategia 2021: imprese alla ricerca delle opportunità
L’anno di Coronavirus ci restituisce un mercato molto diverso dal passato. Il confronto rispetto l’inizio dello scorso anno è emblematico, quasi tutte le attività e tutti i settori registrano un calo di fatturati, un calo di assunzioni, un calo di innovazione ed in generale un mercato in contrazione. È evidente che in questo contesto possono essere soddisfatte solo le aziende che hanno ricevuto una spinta dalla pandemia, ovvero tutte quelle imprese che hanno aumentato il loro lavoro perché collegato direttamente od indirettamente a beni o servizi richiesti per contrastare il diffondersi del Covid (ad esempio i produttori di igienizzanti).
Pensandoci bene, cosa hanno fatto queste aziende? Sicuramente si sono trovate al posto giusto al momento giusto, soprattutto però sono state in grado di approfittare di un’opportunità nuova e diversa. Per tutte le altre imprese lo scenario è stato e sarà differente ma proprio questa diversità porterà nuove opportunità. Un mercato diverso significa una modifica della domanda e dell’offerta ma ciò non sarà solo in termini di quantità. La domanda e l’offerta cambieranno anche come concetto, in uno scenario diverso il consumatore potrebbe aver bisogno di necessità (prodotti o servizi) in passato non presenti. Ecco le opportunità accennate poco sopra, la richiesta potrebbe venire dal consumatore ma anche come novità dall’azienda che la offre, un’intuizione proveniente da una fabbrica o da un ufficio.
Le aziende nel 2021 devono metaforicamente stare alla finestra, prestando la massima attenzione a ciò che accade all’esterno. Attualmente tutto sembra come congelato, clienti e fornitori sembrano non proporre nulla, concentrandosi solo sul minimo indispensabile. Ogni evento, pensiero o segnalazione può essere lo spunto decisivo per svoltare; proporre qualcosa di nuovo, qualcosa di cui il mercato ha bisogno in questi tempi difficili e differenti. Pensate allo smart working, concetto quasi sconosciuto fino al 2019; ragionate su tutte le nuove implicazioni e quindi nuove opportunità connesse a questa recente modalità di lavoro.
La sensazione è che si stia attraversando un periodo di transizione ma proprio in queste fasi si pongono le basi per il futuro. I periodi di transizione sono difficili perché potrebbero non dare continuità rispetto al passato. Ciò che prima funzionava e considerato essenziale potrebbe diventare obsoleto ed inutile, questo però significa che si creano delle alternative e le imprese in grado di proporre queste alternative non avranno fatto altro che approfittare di un’opportunità.
Export Manager presso RILUB S.p.A., azienda produttrice di oli lubrificanti. Laureato in Ingegneria Gestionale, laurea magistrale, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.