Startup innovative: al via il Fondo dei fondi Paneuropeo
Il Fondo dei fondi dedicato alle startup tecnologiche è finalmente realtà. Ad annunciarlo è il Ministero delle Imprese e del Made In Italy in data 13 febbraio 2023 con la pubblicazione di un comunicato sul proprio portale istituzionale. Il Fondo dei Fondi paneuropeo nasce per sostenere le startup innovative a base tecnologica nell’ambito dell’ETCI-European Tech Champions Initiative promossa dal Gruppo Bei (BEI-Banca europea per gli investimenti e FEI-Fondo europeo per gli investimenti) in collaborazione con Italia, Germania, Francia, Spagna e Belgio. L’ETCI avrà infatti l’obiettivo di rafforzare i mercati europei del capitale di rischio in fase di scale-up, colmando le attuali carenze per le imprese dell’alta tecnologia nell’accesso ai finanziamenti di importi superiori a 50 milioni di euro. Per raggiungere questo obiettivo, l’ETCI disporrà le risorse pubbliche degli Stati membri partecipanti e del Gruppo BEI per effettuare investimenti in Fondi di capitale di rischio su larga scala. Questi ultimi a loro volta forniranno finanziamenti per la crescita ai campioni tecnologici europei.
Il plafond messo a disposizione per il Fondo di fondi ammonta a 3,75 miliardi di euro, disposti per:
- 3,25 miliardi dagli Stati membri aderenti;
- i restanti 500 milioni di euro dal Gruppo BEI.
L’Italia rientra quindi fra i primi cinque Paesi finanziatori della European Tech Champions Initiative e mette sul piatto 150 milioni di euro, consapevole che le dimensioni del fondo sono destinate a crescere e ad attrarre nuovi impegni in futuro sia da altri Stati membri, sia da operatori privati. Principale obiettivo di creazione del fondo da parte dell’Unione europea è quello di salvaguardare le proprie startup tecnologiche più promettenti ed impedire che vengano rilevate da investitori stranieri. Inizialmente, il documento congiunto presentato in Europa puntava a creare un’iniziativa di scale-up paneuropea da 10 miliardi di euro per incanalare investimenti azionari nelle scale-up europee. La base di partenza sarà invece di 3,75 miliardi di euro, ma si prevede che le sue dimensioni cresceranno nel tempo. Infatti, dopo una fase pilota di tre anni, l’ETCI potrebbe aprirsi agli investitori privati. L’ETCI non finanzierà direttamente le scale-up ma si occuperà di consolidare la capacità finanziaria dei grandi fondi di capitale di rischio europei esistenti senza spiazzare gli investimenti privati. Francia, Germania e Spagna forniranno 1 miliardo di euro ciascuna, finanziando l’80% della somma iniziale.
La Banca europea per gli investimenti fornirà 500 milioni di euro, mentre l‘Italia fornirà 150 milioni di euro e il Belgio 100 milioni di euro. L’iniziativa è destinata a fondi relativamente grandi, che possono raggiungere 1 miliardo di euro insieme al sostegno di ETCI. Al momento l’accesso al fondo dei fondi sembra essere un club destinato alle sole grandi economie europee. L’intervento di Italia e Belgio punta però a distribuire i fondi anche realtà più piccole in grado di competere con i rivali tecnologici sulla scena mondiale. L’ETCI sarà gestito dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI), un istituto finanziario volto a finanziare le PMI i cui azionisti includono la Banca europea per gli investimenti, l’Unione europea e alcune banche private. L’ex amministratore delegato del FEI, Alain Godard, sarà l’amministratore delegato dell’ETCI, mentre la Commissione europea avrà lo status di osservatore dell’iniziativa. La Banca europea per gli investimenti stima che tre quarti delle startup high-tech europee nella loro fase avanzata di sviluppo vengano acquisite da investitori non europei, per lo più americani e cinesi, man mano che crescono in imprese più consolidate. Questa fase avanzata di sviluppo è stata identificata come una lacuna negli ecosistemi di scale-up europei, che beneficiano di fondi europei specializzati nelle fasi precedenti. Pertanto, l’ETCI ha lo scopo di aumentare la disponibilità finanziaria per le aziende che cercano di raccogliere investimenti superiori a 50 milioni di euro. Il finanziamento implicherà alcuni obblighi significativi per i fondi di capitale di rischio beneficiari, nello specifico verrà richiesto di investire almeno l’importo che hanno ricevuto in finanziamenti nell’Unione Europea. Secondo alcune indiscrezioni sembrerebbe che i primi progetti nell’ambito dell’ETCI potrebbero essere approvati già dalla prossima settimana.
Dottore commercialista e revisore legale. Giornalista pubblicista. Esperto in finanza innovativa e startup.
www.mauriziomaraglino.it