S&P Global PMI®: solida crescita dell’attività terziaria italiana di maggio

 S&P Global PMI®: solida crescita dell’attività terziaria italiana di maggio

I dati PMI® raccolti a maggio mostrano un settore terziario italiano saldamente in crescita. L’attività economica è di nuovo aumentata grazie al forte incremento dei nuovi ordini, anche se il tasso di espansione è rallentato leggermente nel corso del mese. Ciononostante, a fronte del maggiore carico di lavoro, le aziende hanno continuato ad assumere e al tasso più rapido dall’estate del 2007.

A maggio, le preoccupazioni sul futuro si sono però intensificate, visti i timori legati alla guerra in Ucraina e alle misure anti Covid-19 adottate soprattutto in Cina. Il livello di ottimismo è stato il più debole in 18 mesi.

L’Indice destagionalizzato S&P Global PMI® dell’Attività Terziaria di maggio in Italia è sceso a 53.7 da 55.7 di aprile, indicando il quarto mese consecutivo di crescita della produzione terziaria italiana ed un’espansione generalmente elevata.

Allo stesso tempo, il flusso dei nuovi ordini è di nuovo aumentato, con l’ultimo rialzo collegato dai dati raccolti alle forti condizioni della domanda. Anche se più lento di aprile, il tasso di espansione è stato elevato e superiore alla rispettiva media storica. La domanda estera di maggio è nel frattempo notevolmente aumentata, con un forte incremento dei nuovi ordini internazionali e il più veloce da luglio.

In merito agli altri indicatori dell’indagine, a metà del secondo trimestre sono riemerse pressioni sulla capacità, evidenziate dai dati relativi al volume del lavoro inevaso. Le aziende intervistate hanno segnalato che a causare l’aumento degli ordini ricevuti ma non ancora processati è stata principalmente la forte richiesta di servizi. Il tasso di accumulo è stato tuttavia solo complessivamente marginale.

Il forte afflusso di nuovi ordini di maggio ha dato impulso ad una nuova tornata di assunzioni, estendendo l’attuale sequenza di incremento di posti di lavoro a poco più di un anno. Dai dati raccolti, le aziende hanno aumentato i loro organici per il maggiore carico di lavoro con una creazione occupazionale che ha indicato il valore più alto da luglio 2007.

I dati di maggio raccolti tra le aziende terziarie in Italia hanno inoltre registrato pressioni inflazionistiche ancora severe.

L’onere medio dei costi è aumentato per il ventiquattresimo mese consecutivo ed è stato collegato ad una combinazione di fattori quali l’aumento dei costi di personale, carburante ed energia insieme alle preoccupazioni per la guerra in Ucraina. Il tasso di inflazione dei prezzi di acquisto è stato il più lento in quattro mesi ma, precedentemente a questo periodo, ha indicato un valore record dall’inizio della rispettiva raccolta dati nel 1998.

Le tariffe medie applicate ai clienti dalle aziende terziarie in Italia sono di conseguenza aumentate ulteriormente nel mese di maggio. Le aziende intervistate hanno collegato l’aumento al tentativo di recuperare margini a fronte della crescita dei costi. Il tasso di incremento dei prezzi di vendita ha indicato una leggera frenata rispetto al picco di aprile, restando comunque il secondo maggior valore di sempre.

Concludendo, i dati di maggio hanno evidenziato una forte moderazione della fiducia del settore terziario italiano sulle prospettive di attività nei prossimi 12 mesi. L’Indice di Attività Futura si è ridotto di quasi 5 punti da aprile, crollando al valore minimo da novembre 2020. Il campione intervistato lo ha collegato alle preoccupazioni sulla guerra in Ucraina, all’instabilità del mercato finanziario, alle pressioni inflazionistiche, ai costi energetici e ai timori di una recessione economica.

Le aziende che hanno invece mostrato ottimismo lo hanno attribuito alla speranza di una domanda elevata, legata in parte alla riapertura di settori a diretto contatto col pubblico e alla ripresa dei viaggi internazionali.

S&P Global PMI® Italia  Indice Composito: il manifatturiero rallenta la crescita di maggio

L’Indice S&P Global PMI della Produzione Composita in Italia* è sceso a maggio a 52.4 da 54.5 di aprile, registrando il sedicesimo mese consecutivo di crescita del settore privato italiano. Settorialmente, la produzione manifatturiera ha indicato la prima contrazione in due anni causata dagli attuali problemi di rifornimento e dalla domanda debole, mentre l’attività terziaria è aumentata ad un tasso più lento.

Una tendenza simile è stata registrata nei nuovi ordini ricevuti a maggio dalle aziende italiane. Il flusso in entrata delle commesse ha infatti indicato un’espansione rallentata ai minimi in quattro mesi, in parte collegata alla prima contrazione degli ordini esteri in 18 mesi.

A maggio, nonostante il tasso di accumulo di ordini inevasi sia stato il più lento da marzo 2021, la capacità operativa ha continuato a subire pressioni. Il ritmo di creazione occupazionale ha tuttavia segnalato un leggero incremento rispetto ad aprile, peraltro generalmente forte.

In merito ai prezzi, il tasso di inflazione di maggio sia dei costi che dei prezzi di vendita è rallentato rispetto ai record recenti, restando comunque tra i più forti di sempre.

Commento

Lewis Cooper, Economist presso S&P Global Market Intelligence, ha dichiarato: “Grazie al nuovo ed elevato rialzo del flusso degli ordini, i dati PMI di maggio hanno evidenziato ancora una volta una forte espansione dell’attività terziaria italiana, anche se il tasso di crescita di entrambi gli indicatori è diminuito rispetto ad aprile. Ciononostante, visto l’aumento del carico di lavoro, a maggio le aziende dei servizi hanno registrato il più alto incremento degli organici da metà 2007. Il marcato rialzo del settore terziario ha assicurato a maggio l’espansione del settore privato, la cui crescita è rallentata a valori marginali, vista la prima contrazione della produzione industriale in due anni. In altri ambiti, gli ostacoli inflazionistici sono rimasti severi, con i tassi compositi di costi e prezzi di vendita che si avvicinano ai recenti record, sebbene a maggio abbiano indicato un rallentamento. L’impennata dei costi, la riduzione della domanda e l’indebolimento dell’espansione del settore privato hanno pesato sull’ottimismo di maggio, così come i timori per la guerra in Ucraina, riducendo la fiducia al valore più debole da novembre 2020. Nonostante i molteplici impedimenti, l’economia italiana sembra tenere duro. Il terziario resta tuttavia l’unica nota positiva e, se gli ostacoli non si riducono, un’ulteriore diminuzione dello slancio di crescita o una forte contrazione del manifatturiero, potrebbero trascinare l’economia in territorio di contrazione.”

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