S&P Global PMI® settore edilizio italiano: segnalata un’ulteriore flessione dell’attività e dei nuovi ordini
Il settore edile italiano è rimasto in flessione a marzo. L’attività è scesa per il quarto mese consecutivo, con un’accelerazione del tasso di contrazione rispetto a febbraio, a causa del perdurare dell’incertezza, in parte legata allo schema dei superbonus del governo. Tuttavia, la crescita dell’occupazione è stata sostenuta e la fiducia nel futuro è aumentata. L’inflazione dei prezzi dei fattori produttivi si è nuovamente attenuata e i vincoli sul fronte dell’offerta hanno continuato a registrare un relativo miglioramento, con un modesto allungamento dei tempi medi di consegna.
L’indice principale S&P Global PMI® sul settore edile italiano (PMI®) – che misura le variazioni su base mensile dell’attività totale del settore – è rimasto al di sotto della soglia cruciale di 50,0 a marzo per il quarto mese consecutivo. Inoltre, scendendo a un livello di 47,4, dal 48,9 di febbraio, il tasso di contrazione segnalato dall’indice è stato il più forte degli ultimi tre mesi.
L’attività ha continuato a essere influenzata negativamente dall’indecisione, con numerosi commenti del piano di superbonus e dell’incertezza sulla sua continuazione. Le aziende hanno inoltre riferito che i nuovi ordini sono nuovamente diminuiti, registrando un calo per il quarto mese consecutivo.
Secondo gli ultimi dati, il calo dell’attività è stato ampio e ha interessato tutte e tre le categorie edili. Il calo più marcato è stato registrato nel settore dell’ingegneria civile, dove la produzione è scesa al livello più basso registrato dall’indagine dal settembre 2022. L’attività commerciale è quella che ha subito il calo minore, anche se anche in questo caso a un ritmo deciso.
Nonostante l’andamento deludente dell’attività e dei nuovi lavori, a marzo i costruttori hanno continuato ad assumere personale aggiuntivo. È stato il quinto mese consecutivo in cui l’occupazione è aumentata, anche se il tasso di crescita è stato marginale e il più debole della sequenza. L’aumento del personale è probabilmente legato, in parte, a una certa fiducia nel futuro. La percezione è migliorata rispetto a febbraio, grazie alle aspettative sul fatto che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) contribuirà a generare una crescita dell’attività nei prossimi 12 mesi.
L’ottimismo riflette anche un ulteriore indebolimento delle pressioni sui costi. I prezzi dei fattori produttivi hanno continuato ad aumentare a marzo, ma al ritmo più lento dal novembre 2020. Ciò riflette in parte un quadro più stabile dal lato dell’offerta. Sebbene i tempi medi di consegna dei fattori produttivi abbiano continuato ad allungarsi, lo hanno fatto solo in misura modesta e al ritmo più lento in assoluto da novembre 2019. L’indebolimento della domanda di beni e materiali ha contribuito ad alleviare la pressione sui fornitori.
Gli ultimi dati hanno mostrato che l’attività di acquisto dei costruttori italiani ha continuato a diminuire a marzo, per il quarto mese consecutivo. Nel complesso, il calo è stato deciso, ma il più lento in questa sequenza.
Infine, a marzo i costruttori hanno continuato a fare maggiore affidamento sui subappaltatori, tendenza positiva per il terzo mese consecutivo. L’aumento della domanda ha pesato sulla disponibilità, che è diminuita per il trentatreesimo mese consecutivo. I subappaltatori hanno quindi potuto aumentare le tariffe applicate, che a marzo sono cresciute a un ritmo più rapido rispetto al minimo di due anni registrato a febbraio. Ciò, nonostante la qualità percepita del loro lavoro sia nuovamente peggiorata nel corso del mese.
Commento
Paul Smith, Economics Director presso S&P Global Market Intelligence ha dichiarato: “L’indecisione e le continue preoccupazioni per il piano di superbonus del governo hanno continuato a limitare l’attività del settore edile italiano a marzo, con un calo sia della produzione che degli ordini per il quarto mese consecutivo. Detto questo, ci sono stati alcuni segnali di crescita positivi. La percezione è migliorata rispetto a febbraio e le imprese hanno continuato ad assumere personale (anche se solo marginalmente). Inoltre, due delle principali sfide che il settore ha affrontato dall’inizio della pandemia – l’alta inflazione e le sfide sul lato dell’offerta – hanno continuato a mostrare segni di smorzamento alla fine del primo trimestre del 2023”.
Foto di Gunnar Ridderström su Unsplash