S&P Global PMI®: frena notevolmente a maggio il tasso di espansione dell’attività edile in Italia
Secondo gli ultimi dati PMI® di S&P Global di maggio, il settore edile italiano continua a crescere ma ad un tasso di espansione in forte rallentamento, raggiungendo il livello più debole dell’attuale sequenza di 16 mesi a causa del lieve incremento dei nuovi ordini. La guerra in Ucraina e la carenza di materiale continuano ad intensificare le preoccupazioni sulle previsioni future, con il livello di ottimismo in discesa al livello più debole in 17 mesi.
Guardando gli altri dati si evince che la pressione inflazionistica ha continuato a ritirarsi dai recenti picchi,con il tasso di inflazione dei costi che, malgrado ancora rapido, ha raggiunto il livello più lento da febbraio 2021.
L’Indice S&P Global PMI® sul Settore Edilizio Italiano – che misura le variazioni su base mensile della produzione totale del settore – a maggio ha registrato 54.3, e ha segnalato il sedicesimo mese consecutivo di aumento dell’attività n livello che inoltre è risultato elevato. Secondo le aziende campione, l’ultima crescita è stata causata dal maggiore afflusso dei nuovi ordini ricevuti.
Detto questo, in discesa da 59.0 di aprile, l’indice principale ha mostrato di nuovo un rallentamento del vigore di crescita dal picco di febbraio, ed è stato indicativo del più lento tasso di espansione dell’attuale sequenza.
A livello settoriale, l’attività edile residenziale ha continuato a rimanere al vertice della classifica di crescita di maggio, registrando però un forte rallentamento del tasso di espansione che ha raggiunto il valore più debole da gennaio 2021. Allo stesso modo, pur con una crescita ancora forte rispetto agli standard storici, l’attività edile non residenziale è cresciuta al tasso più lento in sette mesi. Il sottosettore dell’ingegneria civile ha continuato a frenare, riportando un’attività in contrazione per il secondo mese consecutivo e in generale elevata.
A maggio, la più debole espansione generale di maggio riflette largamente il rallentamento di crescita di nuovi ordini presso le imprese edili italiane. I nuovi ordini sono aumentati per il sedicesimo mese consecutivo per le forti condizioni della domanda causate a loro volta dallo schema governativo del superbonus.
Detto questo, malgrado ancora elevato rispetto alla media storica, il tasso di espansione è stato il più lento dell’attuale sequenza.
Così come successo ogni mese da febbraio 2021, le aziende edili italiane hanno tuttavia continuato ad espandere a maggio il loro livello occupazionale. Il tasso di creazione occupazionale è stato il più lento in dieci mesi, pur rimanendo ancora elevato. Le imprese edili italiane hanno inoltre registrato a maggio l’ennesimo, ma più lento, aumento dell’utilizzo di subappaltatori.
Il campione d’indagine ha inoltre registrato a maggio un nuovo aumento dell’attività di acquisto, ad un tasso che malgrado ancora elevato, è stato il più debole dallo scorso luglio.
Allo stesso tempo, i tempi medi di consegna di maggio per i beni hanno continuato ad allungarsi e le aziende che fanno parte all’indagine hanno spesso attribuito i ritardi alla carenza di materiale. L’allungamento dei tempi di consegna però è stato il minore in oltre un anno.
Assieme alla guerra in Ucraina e alla pressione inflazionistica, la carenza di materiale è stata inoltre riportata a maggio come rischio principale per la previsione dell’attività del prossimo anno. Il livello di ottimismo inoltre è crollato al valore più debole da dicembre 2020.
A metà del secondo trimestre, qualche notizia positiva arriva dai prezzi di acquisto.La pressione dei costi ha continuato a crescere rapidamente, collegata dalle aziende campione al costo più alto del materiale, alla carenza, agli aumenti salariali, alle utenze energetiche e alla guerra in Ucraina. Il tasso di inflazione dei costi però è risultato più contenuto rispetto al recente valore record ed è stato il più lento in oltre un anno.
I dati di maggio hanno inoltre mostrato un nuovo aumento quasi record delle tariffe dei subappaltatori causato dalla loro disponibilità che ha continuato a diminuire fortemente.
Commento
Lewis Cooper, Economist presso S&P Global Market intelligence, ha dichiarato: “A maggio il settore edile italiano ha registrato una più debole crescita dell’attività, la più lenta dell’attuale sequenza di 16 mesi. Allo stesso modo, il volume dei nuovi ordini è aumentato ancora una volta con una forte crescita rispetto agli standard storici, ma più debole dell’attuale sequenza. Tale dato suggerisce quindi che la situazione della domanda abbia già toccato il picco. Qualche notizia positiva arriva dalla pressione dei costi. Il tasso di inflazione, infatti, ha continuato a ridursi rispetto al recente valore record. Detto questo, l’ultimo aumento dei costi di acquisto è rimasto ancora elevato rispetto agli standard storici. Aumentano a maggio le preoccupazioni sulle prospettive future, attribuite dalle aziende campione ai timori generati dalla guerra, alla carenza di materiale e alle pressioni inflazionistiche. Il livello di ottimismo è stato il più debole da dicembre 2020. Malgrado a maggio il settore abbia continuato a crescere saldamente, i più deboli tassi di espansione continuano ad essere fonte di preoccupazione. L’attuale situazione sfavorevole causata dai prezzi in aumento, dalla carenza di materiale e dai ritardi nelle consegne, assieme all’indebolimento della domanda, suggeriscono che, se tali disagi non si riducono, nuove sfide si presenteranno per il settore.”