S&P Global PMI®: crescita dell’economia dell’eurozona al tasso più forte da maggio 2022

 S&P Global PMI®: crescita dell’economia dell’eurozona al tasso più forte da maggio 2022

L‘economia dell’eurozona ha concluso il primo trimestre registrando un’espansione dell’attività del settore privato per il terzo mese consecutivo, indicando il valore più forte di crescita da maggio 2022 ed un forte miglioramento rispetto all’ultimo trimestre 2022. La produzione manifatturiera è leggermente aumentata, ma è stato il settore terziario a influenzare maggiormente l’accelerazione di marzo.

A sostenere la maggiore attività è stata la ripresa delle vendite. Malgrado gli ordini esteri abbiano di nuovo segnato una contrazione, il volume dei nuovi ordini totali di marzo è aumentato moderatamente, indicando un miglioramento della domanda nazionale tale da compensare l’indebolimento del commercio estero. Le aziende dell’eurozona hanno anche assunto personale aggiuntivo, registrando un tasso di crescita occupazionale accelerata che ha toccato un picco in otto mesi.

Allo stesso tempo a marzo, la pressione sui prezzi si è indebolita, rispecchiando l’enorme freno del settore manifatturiero che spinge al ribasso, ed i cui costi sostenuti dalle aziende sono diminuiti per la prima volta da luglio 2020. Anche l’inflazione dei prezzi di vendita si è ridotta, scendendo ai minimi in 22 mesi.

Alla fine del primo trimestre, l’Indice destagionalizzato S&P Global PMI della Produzione Composita dell’Eurozona è salito al più alto valore da maggio 2022. Posizionandosi su 53.7, ha indicato un rialzo da 52.0 di febbraio e per il terzo mese consecutivo ha riportato un valore superiore alla soglia critica di 50.0, che separa la crescita dalla contrazione. Ciò sottolinea ancora di più il forte incremento dell’indice principale dopo il crollo ai minimi in quasi due anni di ottobre, quando i timori della crisi energetica in Europa erano fortemente sentiti.

A contribuire all’espansione di marzo è stato soprattutto il settore terziario, con una crescita in forte accelerazione, tale da superare di un buon margine la media di lungo termine. Anche la produzione manifatturiera ha indicato un’espansione, ma solo marginale.

Classifica del PMI* Composito nazionale: marzo

Spagna 58.2 massimo in 16 mesi

Italia 55.2 massimo in 16 mesi

Irlanda 52.8 minimo in 2 mesi

Francia 52.7 (flash: 54.0) massimo in 10 mesi

Germania 52.6 (flash: 52.6) massimo in 10 mesi

Tutte le nazioni dell’eurozona monitorate dall’Indagine PMI (i cui valori compositi coprono il 78% circa della produzione del settore privato dell’eurozona) hanno registrato livelli maggiori di attività rispetto a febbraio. La Spagna è stato il paese che a marzo ha indicato la prestazione in assoluto migliore, con un forte incremento della produzione e al tasso più rapido in quasi un anno e mezzo. Anche l’Italia ha segnato una forte espansione, la più rapida in 16 mesi. Le due maggiori economie dell’eurozona, Francia e Germania, hanno mostrato i tassi di crescita migliori in dieci mesi, malgrado continuino a rimanere indietro rispetto alle altre nazioni monitorate.

A sostenere la più forte attività è stata la domanda di nuovo in crescita, con i dati di marzo che hanno evidenziato il secondo mese consecutivo di aumento dei nuovi ordini. Pur modesta, l’espansione è stata la più rapida in dieci mesi ed a limitarla sono stati gli ordini esteri che hanno indicato un livello di esportazioni (che includono il commercio intra-eurozona) di nuovo in calo, prolungando il periodo di contrazione che si protrae da marzo 2022.

A marzo, le aziende dell’eurozona hanno continuato a reclutare personale aggiuntivo, sostenendo l’attuale sequenza di creazione occupazionale iniziata poco più di due anni fa. Il tasso di incremento dei posti di lavoro è stato inoltre più elevato della media di lungo termine ed il più rapido in otto mesi. Nonostante le maggiori assunzioni, a marzo si è arrestata la fase di contrazione degli ordini inevasi, infatti non è stato registrato alcun cambiamento rispetto al mese precedente.

Allo stesso tempo, le aziende dell’eurozona hanno mantenuto previsioni ottimistiche sui prossimi 12 mesi, registrando livelli di fiducia generalmente allineati con la media di lungo termine. Si è avvertito però un leggero segnale di indebolimento dell’ottimismo, nonostante le migliori tendenze dell’attività e della domanda.

Infine, i dati d’indagine di marzo hanno indicato una nuova riduzione della pressione sui prezzi nell’eurozona. Un forte freno è stato quello proveniente dal settore manifatturiero, dove i costi sono diminuiti per la prima volta da luglio 2020. Al contrario, le aziende terziarie hanno registrato di nuovo un forte rialzo delle spese operative, collegato dalle aziende monitorate alle richieste di aumenti salariali. I prezzi di vendita sono aumentati in entrambi i settori, ma meno di febbraio, registrando un tasso di inflazione rallentato fino ai minimi in 22 mesi.

S&P Global PMI® del Terziario dell’eurozona

A marzo, l’Indice S&P Global PMI dell’Attività Terziaria dell’eurozona ha registrato un forte rialzo posizionandosi su 55.0. Questo valore segna un aumento rispetto a 52.7 di febbraio ed un forte incremento della produzione delle aziende del settore. Il tasso di crescita è stato il più rapido da maggio 2022.

I dati raccolti a marzo hanno indicato una forte espansione della domanda di servizi dell’eurozona. Il volume totale di nuovi ordini è aumentato per tre mesi consecutivi con quest’ultimo che è stato maggiore della media di lungo termine ed il più rapido in dieci mesi.

Come evidenziato dal nuovo aumento di ordini inevasi, il maggiore flusso di nuovi ordini di marzo ha messo sotto pressione la capacità operativa del settore dei servizi, registrando il più rapido tasso di accumulo di ordini in giacenza da metà 2022. Le aziende hanno a loro volta scelto di aumentare gli organici, assumendo personale aggiuntivo per il ventiseiesimo mese consecutivo. Il tasso di creazione occupazionale è accelerato toccando il valore più alto in nove mesi.

Nonostante si siano ridotti a marzo, i tassi di inflazione dei prezzi di acquisto e di vendita hanno ostinatamente continuato a mantenersi alti. Infatti, il timore sui prezzi è uno dei fattori che ha indebolito l’ottimismo di marzo, che peraltro ha continuato a misurare un valore inferiore alla media storica.

Commento

Analizzando i dati finali del PMI Composito dell’eurozona, Joe Hayes, Senior Economist presso S&P Global Market Intelligence, ha dichiarato: “L’economia dell’eurozona continua a recuperare vigore dal rallentamento osservato a fine 2022 e quest’ultima indagine PMI fornisce nuove certezze che, almeno al momento, l’eurozona non è in recessione. L’incremento economico di marzo rispecchia principalmente la forte crescita del settore terziario. È incoraggiante assistere ad uno slancio maggiore, vista la pressione esercitata sui redditi delle famiglie dall’alta inflazione e dal costo sempre più alto dei finanziamenti. A marzo, gli scenari nazionali sono tuttavia variegati: una forte spinta di crescita proviene dalla Spagna e, di minore entità, dall’Italia. È difficile aspettarsi che espansioni di tale portata possano sostenersi. Ciò significa che il consolidamento della crescita dipende dagli altri paesi dell’eurozona. La crescita dell’attività di marzo di Germania e Francia è stata solo modesta, dandoci un’immagine più prudente dello stato di salute sottostante dell’eurozona. Osservando gli indicatori dei prezzi dell’indagine si evince che, la possibilità di nuovi aumenti dei tassi di interesse resta forte. Anche se i tassi di inflazione sono diminuiti rispetto ai picchi recenti, continuano ad allarmare, soprattutto per il settore terziario.”

Foto di ThisisEngineering RAEng su Unsplash

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