Sono 10.500 le aziende italiane in crisi. Quali le buone pratiche da adottare?
Gli effetti della pandemia e dell’instabilità geopolitica sulle imprese italiane continua a farsi sentire e le previsioni per la fine del 2022, purtroppo, non sono rassicuranti. Secondo l’ultimo report Euler Hermes in Italia, infatti, nel 2021 le imprese in crisi finanziaria erano 10.500. Un numero che, secondo le previsioni, è destinato a raggiungere quota 12mila entro la fine del 2022. Come evitare di incrementare questo trend e quali sono le buone pratiche da seguire per allontanare la crisi?
L’organigramma aziendale è un must. Ogni azienda, dalla ditta individuale alla multinazionale, deve avere un organigramma conosciuto da tutte le risorse umane in attività.
Mi capita spesso di trovare PMI che nonostante abbiano un bel fatturato non hanno un organigramma rodato e consolidato. A cosa serve tale strumento?
Sostanzialmente ad identificare con precisione chi fa cosa. Ogni risorsa deve conoscere alla perfezione qual è la sua mansione, come svolgerla e dove è posizionato all’interno della struttura aziendale.
Inoltre, deve conoscere alla perfezione qual è il prodotto finale di valore del posto che occupa, cioè: la sua mansione cosa produce all’interno dell’azienda?
L’organigramma è lo strumento fondamentale anche in fase di assunzione di nuovo personale e consente di capire quali sono le aree che non funzionano e da sistemare.
Un’azienda senza un organigramma è come un’imbarcazione senza timone.
Formazione del personale
Un’azienda in crisi ha sicuramente le risorse umane non formate e non impegnate in programmi continui di formazione aziendale.
Un’impresa è composta di persone. Persone non formate produrranno un’azienda non performante.
Attenzione maniacale ai costi
Ogni spesa dev’essere un investimento.
Se un costo non produce reddito diventa uno spreco e non va effettuato o tagliato di netto nel momento in cui viene individuato.
Creazione di statistiche di vendita per ogni prodotto
Ogni prodotto/servizio venduto dall’azienda deve avere una propria statistica che monitora le unità vendute (controllabile su base mensile).
Se un prodotto/servizio non vende oppure la sua statistica cala nel tempo va immediatamente eliminato o sottoposto a correzione in funzione dei risultati delle indagini di mercato.
Abbracciare il marketing
Un’impresa che non fa marketing è un’impresa morta. Molti imprenditori, soprattutto delle PMI, ritengono che fare marketing significhi buttare soldi, o al limite cercano di farlo nei momenti di difficoltà.
Il marketing (far conoscere l’azienda, i suoi valori e infine i suoi prodotti/servizi al mercato) è una funzione imprescindibile dell’azienda e l’imprenditore deve entrare nell’ottica di allocare un budget mensile proporzionato al fatturato a tutte le attività di marketing e promozione.
Imprenditore e consulente di strategie di gestione aziendale