Società di persone e di capitali: quali sono le differenze e i punti in comune
Se hai deciso di fare impresa, una delle prime nozioni che dovrai apprendere riguarderà i diversi tipi di società esistenti, così da avere le informazioni necessarie per capire quale fa al caso vostro: sas, srl, spa, snc? Quali sono le differenze e cosa significano queste sigle?
Iniziamo subito dicendo le imprese si dividono in due macro categorie, le società di persone e le società di capitali, le quali presentano alcune analogie e alcune differenze che le pongono ai due poli opposti. La prima caratteristica, di cui avrai sicuramente già sentito parlare, riguarda la responsabilità d’impresa; le società di persone non hanno una personalità giuridica, qualora sussistessero delle inadempienze, quindi, l’intera responsabilità verterebbe sui soci, che rispondono in modo illimitato e solidale. Al contrario, le società di capitali hanno una personalità giuridica, pertanto sarà la società e non i soci a essere titolari degli obblighi e a rispondere delle eventuali inadempienze. Approfondiamo quindi entrambe queste tipologie.
Società di persone
Una delle prime caratteristiche che contraddistinguono la società di persone da quella di capitali è la mancanza di un versamento di capitale minimo, da cui consegue infatti la responsabilità illimitata dei soci. Il rischio di fallimento tocca dunque personalmente ogni socio, che deve rispondere con il proprio patrimonio personale, arrivando, se necessario, al pignoramento dei beni, come casa e auto, e il blocco dei conti correnti. La responsabilità è poi anche solidale, che significa che i creditori possono prendere il saldo del debito anche da un solo socio, che potrà poi rivalersi sugli altri. In sintesi, non essendoci un capitale minimo vi sono più rischi di fallimento e in tal caso sono i soci a fungere da garanzia. La società di persone ha anche dei vantaggi non indifferenti, ovvero la mancanza di costi iniziali e assenza di formalità burocratiche complesse, ecco perché spesso viene creata solo per migliorare la gestione di una piccola impresa.
Le società di persone si possono dividere in:
- Società semplice (S.s.);
- Società in nome collettivo (S.n.c.);
- Società in accomandita semplice (S.a.s.).
Società di capitali
La prima differenza, come abbiamo precedentemente visto, riguarda il capitale necessario alla costituzione dell’impresa. Il capitale è diviso in azioni e distribuito ai soci. Inoltre, queste società spesso presentano una divisione tra gli amministratori e gli azionisti, che risultano quindi soggetti diversi. In caso di fallimento dunque, al contrario della società di persone, il patrimonio e i beni dei soci non verranno intaccati in nessun modo, sarà la società a pagare i debiti con la liquidità restante. A questo si aggiunge anche la presenza di un giudice per poter iniziare una procedura fallimentare, mentre i creditori verranno divisi in due categorie, i privilegiati, che verranno pagati interamente e subito, e i chirografari, che si spartiranno la liquidità rimanente.
È anche bene ricordare che le società di capitali, essendo considerate persone giuridiche, dovranno pagare le tasse come se fossero singoli individui per il reddito imponibile dichiarato.
Se da un lato la separazione tra patrimonio personale dei soci e patrimonio societario è netta, è anche vero che il capitale deve essere di almeno 50 mila euro e la tassazione è piuttosto alta. Inoltre, gli amministratori non corrispondono ai soci e le decisioni più importanti vengono prese dal socio con il più alto numero di azioni. Le società di capitali si dividono in:
- Società a responsabilità limitata (S.r.l.);
- Società unipersonale a responsabilità limitata;
- Società semplificata a responsabilità limitata;
- Società per azioni (S.p.a.);
- Società in accomandita per azioni (S.a.p.a.).
Detrazioni e deducibilità
Vediamo ora cosa hanno in comune tutti i tipi di società sopra elencati. Spese detraibili e deducibili non sono la stessa cosa, è pertanto importante avere le corrette informazioni in merito. Le spese detraibili non influiscono sul reddito, ma vanno a diminuire l’imposta IRPEF dovuta; le spese deducibili, invece, vengono sottratte al reddito prima di calcolare l’imposta dovuta, diminuendo il reddito complessivo sul quale effettuare poi il calcolo delle tasse.
Alcuni esempi di SPESE DETRAIBILI, le spese mediche, i farmaci da banco, spese per occhiali e lenti a contatto, le spese infermieristiche, gli interessi passivi sui mutui, le spese per le attività sportive per i ragazzi e per gli studenti fuori sede, per i servizi e l’assistenza veterinaria, le spese per l’istruzione, sia universitaria che non universitaria. Le spese di ristrutturazione e di risparmio energetico degli immobili ma anche le spese di acquisto di elettrodomestici e arredamento. Inoltre, anche i canoni di locazione dell’abitazione principale in funzione del reddito, le ristrutturazioni edilizie, le spese scolastiche, le spese per i premi assicurativi.
Fanno invece parte dei costi DEDUCIBILI i contributi previdenziali e assistenziali volontari, i contributi pensionistici degli addetti ai servizi di assistenza domiciliare e familiare come colf e badanti, l’acquisto di buoni pasto.