Sicurezza in edilizia, nel nuovo numero di Dati Inail l’analisi aggiornata su un settore ad alto rischio
Il nuovo numero del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, aggiorna l’analisi relativa alle Costruzioni, un settore di attività caratterizzato da alti livelli di rischio, che nel biennio 2021-2022 ha dato un forte impulso all’incremento del prodotto interno lordo. In generale il comparto coinvolge il 7,8% degli addetti e l’11,3% delle aziende nazionali operanti nell’Industria e servizi, pari nel quinquennio 2017-2021 a una media di circa 500mila imprese e un milione 350mila lavoratori. Esaminando i dati dell’archivio statistico delle imprese attive (Asia), reso disponibile dall’Istat, emerge anche che le aziende edili sono piccole, con meno di 10 lavoratori, come la maggior parte delle imprese nazionali, e sono dedite principalmente a lavori di costruzione specializzati.
L’aumento delle denunce in linea con la crescita dell’occupazione. Nel 2022 gli infortuni sul lavoro denunciati nel settore Costruzioni sono stati circa 40mila, in aumento del 3,4% rispetto all’anno precedente ma in linea con i dati del biennio ante pandemia 2018-2019. La crescita delle denunce è coerente con l’incremento dell’occupazione, che nel 2022 è stato del 3,9% rispetto al 2021, con gli incentivi statali e lo sblocco dei cantieri a fare da volano. La stragrande maggioranza degli infortuni avviene in occasione di lavoro (91%), ma nel 2022 l’incremento maggiore (+5,0%) è stato registrato per i casi avvenuti in itinere, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Con 175 decessi, il 16% in meno rispetto all’anno precedente e il dato più basso dell’ultimo quinquennio, il settore edile nel 2022 è al secondo posto in valore assoluto dopo il manifatturiero per numero di casi mortali denunciati. Quelli avvenuti in itinere rappresentano il 18% del totale e sono gli unici ad aumentare nel confronto con il 2021.
Un infortunato su quattro è di origine straniera. Nel quinquennio 2018-2022 la maggior parte degli infortuni professionali (in media il 62%) e dei decessi (55%) si è verificata nelle fasi di demolizione o preparazione del cantiere, nei lavori di impiantistica elettrica e idraulica e, più in generale, nelle opere di costruzione specializzata. Per la forte presenza di manodopera maschile, più idonea per caratteristiche fisiche e di forza allo svolgimento di molte attività che caratterizzano il settore, gli infortunati sono in netta maggioranza uomini (97%). La quota di infortunati di origine straniera, pari nel 2022 al 26% degli infortuni e al 21% dei casi mortali denunciati, è più elevata rispetto alla media del 19% registrata per entrambe le casistiche negli altri settori della gestione assicurativa dell’Industria e servizi.
Le cadute dall’alto tra le cause più frequenti. Le Costruzioni sono storicamente tra le attività più rischiose per il ricorso all’elevata manualità, per lo sforzo cui viene sottoposto il fisico del lavoratore e per gli effetti legati alla stagionalità e al clima. La lettura degli indici di rischio dell’ultimo triennio disponibile (2018-2020), in particolare, colloca il settore al primo posto rispetto a tutti quelli della gestione assicurativa dell’Industria e servizi per frequenza degli infortuni più gravi, che causano morte o inabilità permanenti. Prendendo in considerazione gli infortuni in occasione di lavoro riconosciuti dall’Inail nel quinquennio, circa il 30% è dovuto a schiacciamento in movimento verticale o orizzontale su/contro un oggetto immobile (in nove casi su 10 cadute dall’alto). Il 21,7% dei casi avviene per contatto con un agente materiale tagliente, appuntito, duro o abrasivo, mentre quasi un infortunio su cinque (19,8%) è legato allo sforzo fisico, anche per il maneggio e trasporto di carichi, materiali e detriti di demolizione pesanti.
Il 75% delle malattie professionali riguarda il sistema osteo-muscolare e il tessuto connettivo. Per quanto riguarda le denunce di malattie di origine professionale, nel 2022 ne sono state protocollate 10.238, il 20,2% in più rispetto alle 8.516 del 2018. La crescita nel quinquennio è stata costante, con la sola eccezione del 2020, in cui le denunce di patologie lavoro-correlate sono calate del 24,2% rispetto al 2019 pre pandemia. Con 7.506 denunce nel 2022, pari a poco più del 75% del totale dei casi codificati e con un’incidenza più alta rispetto al 71,2% dell’intera gestione Industria e servizi, i lavoratori delle Costruzioni presentano soprattutto malattie a carico del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, seguite dalle patologie del sistema nervoso con 1.103 casi (11,1%), dell’orecchio (10,1%) e, con percentuali più contenute, da quelle respiratorie (1,5%) e dai tumori (1,1%).
I “near miss” nei cantieri ferroviari e la piattaforma Condivido. Nel focus dedicato alla collaborazione avviata nel marzo 2022 con le Ferrovie dello Stato, per la sperimentazione nei cantieri delle migliori pratiche per la prevenzione, Dati Inail si sofferma in particolare sulle iniziative legate alla gestione delle segnalazioni dei “near miss”, ovvero tutti quegli eventi, derivanti da un lavoro o che hanno origine nel corso di un lavoro, che non causano lesioni o malattie ma che potenzialmente potrebbero farlo. Il flusso di comunicazione relativo alle segnalazioni dei “quasi infortuni” comprende diversi momenti di feedback al lavoratore segnalante, importanti per accrescere la motivazione e la fidelizzazione del personale operativo. In futuro i dati relativi ai “near miss” (numero degli eventi, cause dirette, indirette e radice, luogo, soggetti coinvolti) saranno inseriti nella piattaforma “Condivido” dell’Inail, accessibile alle aziende e alle loro rappresentanze. La piattaforma consiste in un software web-based per la raccolta dei dati, utile per la condivisione di conoscenze sulle modalità di accadimento dei “quasi infortuni” e sulle loro cause.
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