Si consolida la ripresa dell’export verso entrambi i mercati di sbocco, Ue ed extra Ue
A giugno 2020 si stima una crescita congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più intensa per le importazioni (+16,1%) che per le esportazioni (+14,4%). L’incremento su base mensile dell’export è dovuto agli aumenti delle vendite sia verso i mercati extra Ue (+15,6%) sia verso l’area Ue (+13,3%).
Nel secondo trimestre 2020, malgrado la crescita a maggio e giugno, la variazione rispetto al trimestre precedente resta ampiamente negativa sia per l’export (-24,8%) sia per l’import (-21,8%), a causa del forte calo registrato ad aprile.
A giugno 2020 l’export registra ancora un’ampia flessione su base annua (-12,1%), ma in netta e progressiva attenuazione rispetto a maggio (-30,4%) e aprile (-41,5%); la contrazione è più marcata verso l’area extra Ue (-15,1%) rispetto a quella Ue (-9,2%). La flessione dell’import è più ampia (-15,6%) ma anch’essa in evidente ridimensionamento (era -35,2% a maggio), ed è sintesi del calo degli acquisti da entrambi i mercati, più marcato dall’area extra Ue (-17,9%) rispetto all’area Ue (-13,8%).
Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla flessione tendenziale dell’export si segnalano prodotti petroliferi raffinati (-62,1%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-24,9%), macchinari e apparecchi n.c.a. (-8,4%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-9,4%) e autoveicoli (-20,5%). In aumento su base annua le esportazioni di computer, apparecchi elettronici e ottici (+12,6%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+2,3%).
Su base annua, i paesi che contribuiscono maggiormente alla caduta dell’export sono Stati Uniti (-22,4%), Spagna (-21,7%), Francia (-9,7%), Regno Unito (-11,2%) e paesi OPEC (-17,1%). In aumento le vendite verso Svizzera (+4,7%), Belgio (+7,5%) e Giappone (+8,1%).
Nei primi sei mesi dell’anno, la flessione tendenziale dell’export (-15,3%) è dovuta in particolare al calo delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (-20,0%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-14,0%), autoveicoli (-32,0%), articoli in pelle escluso abbigliamento e simili (-28,4%) e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-22,0%).
A giugno 2020 si stima che il saldo commerciale aumenti di 531 milioni di euro (da +5.701 milioni a giugno 2019 a +6.232 milioni a giugno 2020). Al netto dei prodotti energetici il saldo è pari a +7.761 milioni di euro (era +8.891 milioni a giugno 2019).
Nel mese di giugno 2020 si stima che i prezzi all’importazione aumentino dello 0,1% su maggio 2020 e diminuiscano del 6,5% su base annua.
Il commento
Si consolida la ripresa congiunturale, avviata a maggio, dell’export verso entrambi i mercati di sbocco, Ue ed extra Ue. Al nuovo rialzo contribuiscono tutti i raggruppamenti principali di industrie, ma soprattutto i beni strumentali che da soli spiegano circa la metà dell’aumento su base mensile delle vendite all’estero. Anche l’import registra un nuovo e marcato aumento sul mese, cui contribuisce in particolare la ripresa degli acquisti dal mercato extra Ue. Su base annua, la flessione dell’export è ancora ampia ma in progressiva ed evidente attenuazione ed è spiegata per un terzo dal calo delle vendite di beni strumentali. Alla flessione tendenziale dell’import, in netto ridimensionamento, contribuisce per oltre 12 punti percentuali il calo degli acquisti di energia e beni strumentali.
I prezzi all’import segnano a giugno un lieve rialzo congiunturale; su base annua, la loro flessione si attenua (-6,5%, da -8,0% di maggio) per effetto principalmente delle dinamiche dei prezzi nell’Area non euro.