Salute e Welfare al centro delle PMI
Il grande timore che ci accomuna dopo il Covid è la salute, la nostra e quella delle nostre famiglie e, come capi azienda anche dei nostri collaboratori da cui dipende l’attività delle nostre imprese.
Oggi sappiamo con maggiore chiarezza che la salute non è un bene acquisito, sempre e comunque.
Ricerche recenti su uomini e donne capifamiglia mostrano che le malattie che temiamo di più sono tumori, ictus, infarto e sclerosi multipla.
Oltre al timore di ammalarci, sono motivi di seria preoccupazione non essere in grado di fare fronte all’impatto economico di una malattia grave, pesare sui familiari fisicamente e soprattutto economicamente, perdere la propria autosufficienza e non poter affrontare le spese per l’assistenza.
Per approfondire → https://www.assinews.it/09/2022/metlife-gli-italiani-temono-limpatto-economico-malattia-grave/660099418/
La ricerca evidenzia che saggiamente gli italiani over 50, per mantenersi in buona salute pongono più attenzione a nutrirsi correttamente e alla prevenzione con controlli periodici e test diagnostici.
I più giovani preferiscono sentirsi in buona salute grazie a varie attività sportive.
E fin qui tutto coerente con quello che ci si potrebbe aspettare.
Ciò che non è affatto coerente è che quando passiamo dal ruolo di capofamiglia al ruolo di capo azienda, questa sensibilità si riduce notevolmente.
I titolari delle piccole medie imprese italiane non adottano sufficienti misure per proteggersi dai rischi di morte, invalidità, non autosufficienza né per sé né per i propri collaboratori e dipendenti.
Anche se i costi del Welfare integrativo sono contenuti e i vantaggi sono elevati non è ancora entrata nella cultura dell’imprenditore ricorrere in modo effettivo ed efficace a queste soluzioni.
Lo scollamento fra sensibilità “privata” e “aziendale” può avere un impatto non positivo anche sulla attrattività delle nostre PMI. Le grandi imprese offrono oltre alla retribuzione contrattuale misure e benefit di Welfare aziendale che i giovani considerano motivanti
https://www.mercer.it/our-thinking/mmb-2021-health-on-demand.html
Se la salute dei dipendenti è affidata alla sola tutela della sanità pubblica, sempre più sotto pressione anche per l’invecchiamento inesorabile della popolazione, le PMI dimostrano di non saper utilizzare né di conoscere bene leve di welfare integrativo già disponibili.
C’è un tema di informazione e di cambiamento culturale? È evidente.
Da un lato riguarda il saper utilizzare da parte dei “capo azienda” gli strumenti di Welfare.
Quanto ai dipendenti, occorre sicuramente intervenire sulla percezione del valore del Welfare integrativo, che non è soltanto buoni per la spesa o piattaforme di acquisto convenzionato.
Ci sono associazioni no profit che organizzano dei brevi incontri informativi che possono colmare questo gap. Segnaliamo il webinar gratuito organizzato da ASSIDIM il 27 OTTOBRE 12:00 –13:00
www.assidim.it/eventi: “Gap di protezione dei lavoratori per rischi gravi”
Photo by Hush Naidoo Jade Photography on Unsplash
Sviluppo Associativo ASSIDIM