L’Avvocato generale presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha pubblicato ieri 14 gennaio, le sue conclusioni in merito alla causa C-19/23, promossa dalla Danimarca e sostenuta dalla Svezia, per richiedere l’annullamento della Direttiva (UE) 2022/2041 sui salari minimi adeguati nell’Unione Europea. Le conclusioni invitano la Corte ad accogliere il ricorso e a dichiarare nulla la direttiva in quanto eccedente le competenze attribuite all’Unione Europea.
“Secondo l’Avvocato generale, la direttiva rappresenterebbe un’interferenza con le competenze nazionali in materia di retribuzione, come chiaramente stabilito dall’articolo 153, paragrafo 5, del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), che esclude esplicitamente la regolamentazione delle retribuzioni dalle competenze dell’Unione,” ha dichiarato Silvia Spattini, Ricercatrice ADAPT.
Il ricorso danese si basa su due motivazioni fondamentali: una violazione delle competenze dell’Unione Europea, “adottare una direttiva in materia di retribuzioni significa – infatti – andare oltre le competenze attribuite all’Unione, violando esplicitamente l’articolo 153, paragrafo 5, TFUE,” ha sottolineato Spattini; una procedura legislativa non valida, poiché, come evidenzia il governo danese, la direttiva persegue obiettivi distinti (“condizioni di lavoro” e “rappresentazione collettiva”) che richiederebbero procedure decisionali diverse.
L’Avvocato generale ha identificato tre errori principali nell’argomentazione del legislatore europeo: l’
L’Avvocato generale raccomanda alla Corte di dichiarare nulla la direttiva in quanto incompatibile con il TFUE per quanto concerne il tema delle retribuzioni. Tuttavia, non ritiene fondata l’argomentazione relativa alle procedure legislative adottate.
“Se la Corte seguirà queste conclusioni, gli Stati membri non saranno più vincolati agli obblighi derivanti dalla direttiva, con possibili impatti sulle disposizioni nazionali già adottate,” ha concluso Spattini, evidenziando come la decisione finale della Corte è attesa entro la fine dell’anno.