RSM presenta la survey sulla “Digital transformation delle PMI italiane”
RSM Società di Revisione e Organizzazione Contabile S.p.A, parte di RSM International, tra i principali network internazionali specializzati nella consulenza in ambito Assurance, Tax e Consulting, ha presentato nella sua nuova sede nella city milanese lo studio sulla “Digital transformation per le PMI italiane”. La survey, svolta nel periodo giugno – luglio di quest’anno e che ha coinvolto circa 100 PMI italiane, raccoglie informazioni sul modo in cui le aziende italiane stanno affrontando la trasformazione digitale e su quali tecnologie si concentrano, o si indirizzeranno in futuro, gli investimenti. Le PMI incluse nel campione di riferimento risultano distribuite dimensionalmente nel 51% dei casi al di sotto di 10 milioni di Euro di ricavi, nel 26% tra i 10 e 50 milioni di Euro, nel 10% tra i 50 e 100 milioni di Euro e infine per il 13% oltre i 100 milioni di Euro.
Per quanto riguarda la maturità digitale delle PMI rispondenti all’indagine, il 42% ha avviato e posto in essere un programma di trasformazione digitale, tramite un processo continuo di analisi, implementazione e miglioramento delle necessità di innovazione dei vari stakeholder. La restante parte del campione di riferimento ha avviato alcuni progetti di trasformazione digitale, ma solo su alcune aree e/o in maniera non continuativa (34%), mentre il 24% non ha ancora avviato alcun programma di trasformazione digitale perché sta valutando gli eventuali costi/benefici e gli ambiti di azione (22%). Tra coloro che ancora non hanno avviato il progetto di digital transformation prevale l’incertezza su come procedere e sulle priorità (42%) e si evidenzia una preoccupazione sugli investimenti necessari e i costi legati a nuove soluzioni di processo o tecnologiche (37%).
Se si osserva il livello di digitalizzazione delle imprese intervistate suddivise per settore di operatività, i settori più avanzati sono: Telecomunicazioni, Informazione, Comunicazione e Tecnologia; Servizi per le Imprese; Banche, Assicurazioni e Servizi finanziari.
Il campione di PMI che ha avviato un programma di trasformazione digitale vede come sponsor principale dell’iniziativa la leadership aziendale costituita da CEO, Presidente o Direttore Generale (nel 71% delle società intervistate). Questo risultato sottolinea quanto la trasformazione digitale sia vista dalle PMI come un progetto di cambiamento radicale, il quale deve essere introdotto attraverso un percorso di change management e con il forte commitment da parte della Leadership, in modo da non complicare e rendere inefficace il processo di adozione dei nuovi processi o strumenti tecnologici. La restante parte del campione, in prevalenza (15%), prevede una «guida» da parte della direzione Information Technology, naturale alleata della digitalizzazione. Solo il 4% delle PMI hanno, ad oggi, previsto un responsabile attraverso il presidio di una funzione ad-hoc per la strategia, l’innovazione e la trasformazione digitale.
La messa a terra del progetto: le risorse coinvolte
Per attuare la trasformazione digitale nelle PMI è necessario che siano identificate risorse con responsabilità precise per sviluppare e implementare strategie e processi atti a favorire l’innovazione in vari settori dell’azienda. Questo cambio di paradigma, tecnologico ma anche organizzativo e culturale, è naturalmente non banale da attuare, soprattutto presso le PMI italiane. Cartina di tornasole di tale situazione è quanto evidenziato dallo studio sul campione di PMI che ha avviato un programma di trasformazione digitale. In particolare, solo il 33% delle società in esame ha del personale dedicato che si occupa di guidare e promuovere l’innovazione e la trasformazione digitale all’interno dell’organizzazione. Si sale al 58% se si considerano anche le PMI per cui l’innovazione è gestita direttamente dalla Leadership.
Altro importante tassello da considerare è la necessità di competenze digitali specialistiche e profili professionali adeguati a fronteggiare le esigenze del cambiamento, a tutti i livelli dell’organizzazione. Il campione di PMI che ha avviato un programma di trasformazione digitale ha, in prevalenza, previsto, ancorché con combinazioni differenti, un team formato da personale interno. In particolare, nel 45% dei casi, la configurazione di progetto preferita vede la totalità del team composta da personale dell’azienda, senza intervento di risorse esterne.
Difficoltà e resistenze alla digital transformation
Le scelte e gli investimenti delle PMI italiane sono condizionati anche da alcune resistenze culturali e di costo. Infatti, pur sussistendo varie forme di supporto e condizioni di favore rispetto al miglioramento e alla digitalizzazione dei processi, finalizzate a migliorare il business, per quasi la metà delle piccole e medie imprese italiane (45%) l’innovazione, pur considerata interessante, non è percepita come urgente. A tal proposito circa l’11% delle rispondenti ha indicato che non prevede alcun budget per la digital transformation, nei prossimi 12 mesi, mentre il 34% farà investimenti, ma non ha ancora del tutto chiara la previsione di budget a essi collegata.
Un ulteriore aspetto da non sottovalutare è rappresentato dal cambiamento culturale conseguente a un programma di trasformazione digitale. I dipendenti, il management e gli altri stakeholder rilevanti sono abituati al modo in cui svolgono le attività, evidenziando una importante resistenza al cambiamento, che deve essere gestita efficacemente. Si tratta di accompagnare tutti gli stakeholders della PMI nel «viaggio» verso l’innovazione e il cambiamento e di capire come gestire la trasformazione.
Infine, solo il 38% degli intervistati nel campione di PMI che ha avviato un programma di trasformazione digitale fatto ricorso a misure di finanziamento a fondo perduto o incentivi automatici (es. crediti di imposta per la transizione 4.0).
“In questi anni di sfide senza precedenti, le piccole e medie imprese italiane hanno affrontato un bivio cruciale: adattarsi o rimanere indietro. La pandemia, in particolare, ha accelerato la necessità di una trasformazione digitale rapida ed efficace. In questo contesto, RSM ha assunto, e continuerà ad assumere, un ruolo fondamentale nel consigliare e, spesso, guidare le PMI attraverso questo percorso di cambiamento.” afferma Simone Segnalini, Digital, Risk & Transformation Leader di RSM. “Come parte integrante dell’ecosistema delle PMI italiane, RSM comprende intimamente le sfide che queste imprese affrontano. Anche se parte di uno dei più grandi network internazionali di revisione e consulenza, essendo noi stessi una PMI, condividiamo molte delle loro esperienze e ostacoli. Questa prospettiva unica ci consente di offrire soluzioni personalizzate e pratiche, che tengono conto delle realtà specifiche che le PMI italiane affrontano ogni giorno. Questa la motivazione che ci ha portati ad avviare questo osservatorio sulla Digital Transformation per le PMI italiane, che non è solo un’analisi del contesto ma è anche un manifesto che evidenzia il nostro impegno a supportare la comunità imprenditoriale nel suo percorso verso l’innovazione e la sostenibilità. La trasformazione digitale non è più un’opzione, ma una necessità per rimanere competitivi in un mercato globale sempre più digitalizzato. Da consulenti, il nostro obiettivo è quello di essere non solo fornitori di servizi, ma veri e propri partner strategici per le PMI. Siamo qui per aiutare le imprese a navigare in questo viaggio digitale, offrendo la nostra esperienza, le nostre risorse e il nostro sostegno costante. Insieme, possiamo costruire un futuro più resiliente e prospero per le PMI italiane.”
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