Robiglio, vicepresidente Confindustria: «Michele Ferrero esempio di attenzione ai dipendenti: permetteva a chi aveva la terra di vendemmiare»

 Robiglio, vicepresidente Confindustria: «Michele Ferrero esempio di attenzione ai dipendenti: permetteva a chi aveva la terra di vendemmiare»

«Michele Ferrero è stato un esempio di imprenditore che ha saputo mettere al centro le esigenze delle famiglie. Fu un innovatore a suo modo: durante la vendemmia, ad esempio, permetteva ai dipendenti di Alba e di tutta la Langa di andare a vendemmiare. A quei tempi, infatti, quasi tutti i dipendenti avevano un pezzo di terra che coltivavano: la Ferrero cambiava gli orari in base alle necessità dell’agricoltura così che i dipendenti potessero dare una mano alle loro famiglie nei campi». A raccontarlo è Carlo Robiglio, fondatore del gruppo Ebano, vicepresidente di Confindustria e presidente delle piccole industrie di Confindustria: lo fa alla trasmissione online “New Normal Live” condotta su LinkedIn dal top voice di LinkedIn Italia Filippo Poletti e dalla psicologa Monica Bormetti. L’occasione è l’anniversario dei 75 anni dell’azienda dolciaria, fondata ad Alba nel 1946 dalla famiglia Ferrero.

FERRERO, OLIVETTI ED EINAUDI MODELLI PIEMONTESI DA SEGUIRE

«Olivetti, Einaudi e Ferrero furono grandi imprenditori piemontesi: Einaudi, ad esempio, era un imprenditore agricolo, poi prestato alla politica. Michele Ferrero seppe trasformare l’impresa, mettendo al centro i bisogni delle persone. Erano uomini del fare: dovremmo tornare a raccontarli, perché rappresentano delle best practice», aggiunge Robiglio, autore assieme ad Alberto Mattiello del libro “Doppia accelerazione: strategie scelte dal MIT per il nuovo scenario competitivo”.

CAPITALE UMANO AL CENTRO DELLA TRASFORMAZIONE DIGITALE

L’innovazione tecnologica in atto nel mondo del lavoro è una grande opportunità per le persone: «Il termine capitale umano dà l’idea di qualcosa di “incrementale” – commenta Robiglio, torinese di nascita a novarese di adozione, classe 1963 –. In piena trasformazione digitale, in un momento in cui l’intelligenza artificiale sembrerebbe al centro del lavoro, ci accorgiamo che ciò che fa la differenza è ancora la persona. Le opportunità di crescita sono immense: al centro c’è e ci sarà, sempre di più, la persona».

CONCENTRATEVI SUL PERCHÉ E SCOPRITE I TANTI FUTURI

È agli imprenditori e ai futuri imprenditori che Mattiello, direttore dell’hub Future Thinking di Wunderman Thompson e docente di digital marketing innovation all’università Bocconi, si rivolge dando tre consigli: «Come ha scritto Ruud Gullit nel libro “Non guardare la palla: che cos’è (davvero) il calcio”, per capire il mondo del lavoro non bisogna farsi distrarre dalla tecnologia: la tecnologia è sempre frutto di un percorso lungo, il cui valore sta all’origine, nel perché è nata una startup». Accanto all’attenzione al “purpose” o proposta di valore dell’impresa, Mattiello sottolinea come «i futuri siano tanti: quando entra nel mercato, l’innovazione crea conseguenze che possono essere estreme. Avere la consapevolezza di quali siano è importante per capire i possibili futuri e il proprio futuro preferito ossia ciò su cui investire». Terzo e ultimo suggerimento dell’autore con Robiglio di “Doppia accelerazione: strategie scelte dal MIT per il nuovo scenario competitivo” – spiega ai microfoni di Poletti e Bormetti – «è inseguire i soldi. Nel caso dell’innovazione significa andare a vedere come i venture capitalist investano all’interno dei nostri mercati: sapere quali siano le startup finanziate può fornire segnali molto forti su come il mercato stia cambiando. Conoscere, ad esempio, che tre startup abbiano ricevuto centinaia di migliaia di euro significa sapere che quella innovazione è molto vicino a essere scalata a livello globale. Seguire i soldi, dunque, ci permette di capire cosa stia succedendo nei mercati».

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