Ripensare il teamwork: come la sicurezza psicologica guida le performance
Oltre il talento individuale
Quando pensiamo a come costruire un team ad alte prestazioni, ci concentriamo spesso sulle caratteristiche individuali: selezionare persone con le migliori performance, un alto quoziente intellettivo, la padronanza di più lingue o la capacità di risolvere complessi calcoli a mente. Si presume comunemente che il segreto del successo risieda nel riunire individui ad alto potenziale, ciascuno dei quali eccelle nelle proprie competenze. Ma cosa accadrebbe se questa convinzione fosse errata?
Uno studio pionieristico condotto da Google, noto come il Progetto Aristotele, ha ribaltato questa idea, dimostrando che l’efficacia di un team non dipende tanto dalle qualità dei singoli membri, quanto dalle dinamiche che si instaurano tra di loro. Non è solo una questione di competenze. Mettendo insieme le persone migliori non si ottiene necessariamente un team perfetto. Come diceva Aristotele, «il tutto è maggiore della somma delle sue parti».
Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Science, condotta da un team di ricercatori del MIT, dell’Union College e della Carnegie Mellon University, rafforza questa conclusione, dimostrando che il successo di un team non deriva dalla somma delle capacità individuali, ma piuttosto da una qualità intrinseca del gruppo stesso. L’intelligenza collettiva si rivela un predittore più forte del successo rispetto all’intelligenza individuale dei suoi membri. In effetti, anche un team composto da persone con abilità individuali medie può superare costantemente le performance di gruppi formati da singoli “geni”, se le dinamiche di gruppo favoriscono una collaborazione efficace.
Progetto Aristotele: le forze che massimizzano le performance del team
Nel 2012, Google ha lanciato il Progetto Aristotele con un obiettivo ambizioso: scoprire cosa rende un team realmente efficace. Analizzando oltre 180 team interni e raccogliendo una quantità senza precedenti di dati, l’azienda ha scoperto che né le competenze tecniche, né l’intelligenza o l’esperienza individuale sono determinanti per il successo di un team. I ricercatori hanno concluso che il vero fattore decisivo risiede nelle dinamiche di gruppo, in particolare in cinque forze chiave, con la sicurezza psicologica come la più importante.
Le 5 forze dei team ad alte performance
Il progetto ha identificato cinque caratteristiche fondamentali che definiscono i team ad alte prestazioni:
- Sicurezza psicologica: un ambiente in cui il team si sente al sicuro nell’esprimere idee, dissentire, sollevare questioni e ammettere errori senza paura di ripercussioni. Una forte sicurezza psicologica permette ai membri di sentirsi a proprio agio nel correre rischi e mostrarsi vulnerabili.
- Affidabilità: i membri rispettano impegni e scadenze, creando un clima di fiducia e responsabilità reciproca.
- Struttura e chiarezza: obiettivi definiti e ruoli chiari migliorano coordinazione, efficienza ed efficacia del team.
- Significato del lavoro: ogni membro percepisce il proprio lavoro come intrinsecamente significativo e collegato a obiettivi più ampi.
- Impatto del lavoro: i team di successo sentono che il loro lavoro ha un impatto concreto e che i loro sforzi sono riconosciuti a livello organizzativo.
Sicurezza psicologica: il motore delle alte prestazioni
Tra queste forze, la sicurezza psicologica emerge come la più critica. Sviluppato dalla professoressa Amy C. Edmondson della Harvard Business School, questo concetto riguarda la percezione che il team sia un ambiente sicuro per correre rischi interpersonali. In pratica, significa che i membri devono sentirsi liberi di esprimere idee, porre domande e ammettere errori senza il timore di essere giudicati.
Studi pubblicati su Harvard Business Review dimostrano che i team con alti livelli di sicurezza psicologica tendono a sperimentare di più, imparare dai fallimenti e adattarsi rapidamente ai cambiamenti. Questi team mostrano non solo una maggiore agilità e resilienza, ma anche la capacità di massimizzare il potenziale collettivo dei loro membri, creando un vantaggio competitivo duraturo.
Misurare e rafforzare la sicurezza psicologica
Per i leader aziendali, il primo passo verso la costruzione di team ad alte prestazioni è comprendere il livello di sicurezza psicologica all’interno delle loro squadre. Amy C. Edmondson ha sviluppato un questionario di sette domande che permette ai leader di valutare questa percezione e identificare le aree di miglioramento:
- In questo team, gli errori non sono motivo di colpa, ma vengono utilizzati per migliorare e crescere.
- I membri di questo team sono in grado di sollevare problemi e questioni difficili.
- Le persone in questo team accettano e valorizzano la diversità.
- In questo team è sicuro correre rischi.
- Non è difficile chiedere aiuto agli altri membri di questo team.
- Nessuno in questa squadra agirebbe deliberatamente in modo da ostacolare i miei sforzi.
- Le mie competenze e i miei talenti unici sono apprezzati e utilizzati all’interno del team.
Quattro strategie per migliorare la sicurezza psicologica nei team
Ecco quattro strategie concrete che i leader possono implementare per costruire e mantenere un alto livello di sicurezza psicologica:
- Promuovere l’apertura e l’inclusione: creare un ambiente in cui ogni membro del team si senta ascoltato e rispettato. Coinvolgere attivamente tutti durante le riunioni e valorizzare la diversità di pensiero può generare risultati straordinari.
- Normalizzare l’errore come parte del processo di apprendimento: vedere gli errori come opportunità di crescita, anziché come fallimenti, riduce la paura e stimola una cultura dell’innovazione continua.
- Stabilire aspettative chiare e condivise: definire obiettivi, ruoli e responsabilità in modo trasparente favorisce la fiducia e incoraggia contributi autentici e proattivi.
- Offrire feedback costruttivi e continui: fornire feedback orientati alla crescita personale e riconoscere i contributi di ogni membro rafforza la fiducia reciproca e la collaborazione.
Leadership inclusiva: costruire connessioni e fiducia
Creare team efficaci richiede molto più del semplice reclutamento di persone di talento. È necessario costruire un ambiente che promuova fiducia, sicurezza e collaborazione aperta. I leader aziendali sono invitati a misurare e migliorare costantemente la sicurezza psicologica nei loro team. In un mondo in rapida evoluzione, la capacità di costruire team resilienti e ad alte prestazioni rappresenta una delle leve strategiche più potenti per un successo duraturo e sostenibile.
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Classe 1993, è Deputy Industrial Director presso Amorim Cork Italia. Certificato Lean Six Sigma Yellow Belt e Green Belt. Dopo gli studi in Ingegneria, ha conseguito un MBA – Master of Business Administration presso la University of Bologna Business School. Ha inoltre completato Executive Programs in Mergers & Acquisitions presso l’Imperial College Business School di Londra e in Strategic Business Management presso l’University of Cape Town. Nel 2023 ha vinto il Positive Leadership Award, selezionato tra 7.399 candidature provenienti da 18 Paesi su 5 continenti, premio che celebra l’eccellenza nella leadership positiva e nell’innovazione gestionale. Tra i suoi contributi, è autore dell’articolo “La felicità come leva strategica: il potere della Positive Organisation“, pubblicato su Harvard Business Review Italia, in cui analizza come il benessere dei dipendenti possa fungere da catalizzatore per migliorare le performance aziendali, favorendo un ambiente lavorativo positivo e incentivando l’innovazione strategica.