Reati relativi alla salute e sicurezza sul lavoro, dall’Inail una guida per monitorare e valutare il rischio
Sono disponibili online le “Linee di indirizzo per il monitoraggio e la valutazione del rischio della commissione dei reati relativi a salute e sicurezza sul lavoro di cui al 25 septies del d.lgs.231/01”, realizzate nell’ambito del protocollo d’intesa siglato nel 2020 con Capitalimprese, l’Associazione italiana industriali piccole e medie imprese. Il documento è frutto della collaborazione multidisciplinare tra professionisti dell’associazione Capitalimprese e delle imprese associate, della Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza e della Consulenza statistico attuariale dell’Inail. In particolare, vengono fornite indicazioni su come monitorare e misurare i rischi di commissione dei reati relativi alla salute e sicurezza sul lavoro attraverso specifiche modalità operative conformi alla UNI ISO 45001:18.
Il contesto normativo. Il d.lgs. 231 del 2001 ha introdotto nel nostro ordinamento la possibilità che un ente possa essere sottoposto a sanzioni per la commissione di alcuni illeciti penali e nel 2007 la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni è stata estesa ai reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro. La novità è stata recepita dall’art. 25 septies del d.lgs. 231/01, introdotto dalla legge 123/07 e modificato dall’art. 300 del d.lgs. 81/08, il Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Le finalità del documento. Le linee di indirizzo mirano innanzitutto a orientare le imprese nella realizzazione di un modello che sia il più possibile aderente al proprio contesto organizzativo, in modo da costituire uno strumento utile sia alla riduzione degli infortuni, sia al miglioramento della gestione complessiva delle attività. Inoltre, tale strumento consente all’impresa di rispettare i dettami normativi, tutelandosi dalla responsabilità amministrativa. In generale, una gestione corretta della salute e sicurezza porta alla riduzione dei rischi diventando anche un importante strumento di competitività.
L’attività di audit al centro del modello. Lo strumento descritto nella pubblicazione può essere utilizzato in tutte le tipologie di azienda, di ogni dimensione. Il fulcro del modello è l’attività di audit che, effettuata in maniera rigorosa, non punta tanto a fornire un valore assoluto di bontà organizzativa, quanto a dare all’organizzazione indicazioni su quali sono le aree del proprio modello organizzativo e gestionale in cui è necessario diminuire i livelli di rischiosità, nell’ottica del miglioramento continuo.