Rapporto mensile ABI: primi segnali di diminuzione dei tassi di interesse

 Rapporto mensile ABI: primi segnali di diminuzione dei tassi di interesse

I più recenti dati, relativi agli andamenti dell’economia dell’area dell’euro e di quella italiana, continuano a mostrare che gli effetti della politica monetaria restrittiva realizzata dalla BCE si stanno manifestando. Gli effetti possono cogliersi anche nel mercato bancario in Italia. Nell’ultimo mese si stanno manifestando primi segnali di diminuzione dei tassi di interesse rispetto ai valori massimi.

TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA

Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a dicembre 2023 è salito al 3,91%. A novembre 2023 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 3,82%; area dell’euro 3,56%). Rispetto a giugno 2022, quando il tasso era dello 0,29% (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE), l’incremento è di 362 punti base.

Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso a dicembre 2023 è 3,15%, con un incremento di 184 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%.

A dicembre 2023 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è aumentato allo 0,96 (0,32% a giugno 2022).

Il tasso sui soli depositi in conto corrente è cresciuto allo 0,53%, tenendo presente che il conto corrente permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento.

TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI

Tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento a dicembre 2023:

  • il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è diminuito al 4,42%, rispetto al 4,50% di novembre;
  • il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 5,69%, a novembre era il 5,59%;
  • il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 4,76%, stesso valore di novembre.

MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA

Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie a dicembre 2023 risulta di 220 punti base.

RACCOLTA DA CLIENTELA

La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di oltre 207 miliardi tra novembre 2022 e novembre 2023 (125,4 miliardi famiglie, 24,2 imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione).

A dicembre 2023 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto a un anno prima (+19,1%), in accelerazione rispetto a novembre 2023 (+18,6%).

I soli depositi, nelle varie forme, sono scesi a dicembre 2023 del -3,8% rispetto a dicembre 2022 (-4,1% a novembre 2023).

A fronte del forte incremento della raccolta indiretta, la raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) è risultata a dicembre 2023 in calo dell’1,5% su base annua (-1,7% a novembre 2023).

PRESTITI BANCARI

Il calo dei volumi di credito è coerente con il rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti: a dicembre 2023, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 2,2% rispetto a un anno prima, mentre a novembre 2023 avevano registrato un calo del 3,0%, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del 4,8% e quelli alle famiglie dell’1,2%.

SOFFERENZE

Le sofferenze nette (cioè al netto di svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a novembre 2023 sono state 17,7 miliardi di euro (17,5 miliardi a ottobre). Se confrontato con il livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto nel novembre 2015 (88,8 miliardi), il calo è di 71,1 miliardi.

Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è all’1,05% a novembre 2023 (1,04% a ottobre 2023; 4,89% a novembre 2015).

Immagine di Freepik 

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