Quando il denaro non è tutto (Prima parte)

 Quando il denaro non è tutto (Prima parte)

In questo periodo di grande attenzione ai flussi finanziari, oggi persino più rilevanti del fatturato di impresa, si discute di come motivare al megli0 i nostri collaboratori in azienda. La prima leva a cui pensiamo è il denaro.

È motivante il denaro? Risposta breve: sì

Il denaro è un motivatore di base. Significa che le persone devono avere una retribuzione che le metta in grado di mantenere se stesse e la propria famiglia.

Le imprese si devono assicurare che la retribuzione a busta paga siano adeguata ed equa.

Equità interna ed esterna

Equità interna significa retribuire le persone in modo commisurato ai loro colleghi.

Equità esterna significa retribuirle in linea con altre persone che svolgono lavori simili in aziende simili.

Senza questo solido fondamento, ogni altro tipo di motivazione è difficile, se non impossibile.

Ma una volta che l’azienda soddisfa questo fattore di base, il denaro non influisce molto sulla motivazione interiore e sulla performance di medio termine.

Se fai questo ricevi un bonus

L’incentivo “Se fai … allora” può funzionare in modo limitato e nel breve termine.

Un esempio facile? Se abitui tuo figlio di 10 anni a ricevere un piccolo compenso, diciamo 2 euro, tutte le volte che va a buttare la spazzatura, sarà forse più difficile che lo faccia senza compenso.

In azienda, se dai il messaggio a qualcuno che per svolgere un compito offri una ricompensa aggiuntiva e specifica, passa il messaggio che il compito è poco attraente, altrimenti non ci sarebbe bisogno di un incentivo per farlo.

Inoltre, l’azienda prende una strada che è difficile abbandonare: se la ricompensa è troppo piccola non avrà efficacia, se è abbastanza allettante l’azienda sarà costretta ad erogarla ancora. Non solo.

Le ricompense creano dipendenza, ci si abitua

Dopo poco tempo sarà percepita come un fatto normale e quindi l’azienda dovrà dare ricompense sempre maggiori per ottenere lo stesso risultato.

Le ricompense in denaro non compromettono la “motivazione interiore” delle persone che svolgono compiti banali, perché c’è poca motivazione da compromettere. Ma creano un’aspettativa basata su un meccanismo che non può più essere modificato.

Senza i 2 euro la spazzatura non esce.

Le ricompense economiche per loro natura restringono l’oggetto della attenzione e dell’impegno

Possono funzionare quando esiste un percorso rigido e definito al risultato. Aiutano a guardare avanti e a correre più velocemente.

Il limite delle ricompense esterne è che le persone sceglieranno il sistema più veloce per raggiungerlo, anche se questo significa prendere la strada sbagliata.

Molti degli scandali del mondo finanziario dipendono proprio da questo tipo di scorciatoie. I manager delle società quotate in borsa compiono spesso azioni volte esclusivamente alla performance visibile nei ricavi trimestrali, indicatore che la borsa considera e che ha un effetto diretto sulla retribuzione dei manager stessi, anziché focalizzarsi sulle strategie di medio e lungo termine per il successo stabile dell’impresa.

La frase di oggi

“Un’organizzazione adulta è quella in cui le persone hanno le conoscenze, le capacità, il desiderio, e l’opportunità di avere successo a livello personale, in un modo che porta al successo tutta l’organizzazione”, Stephen Covey.

(Continua)

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