Progetti di innovazione alimentati a gas? MCE Lab torna sui combustibili fossili e sulla loro ammissione ai benefici del Piano Transizione 5.0

Il Piano Transizione 5.0 si pone l’obiettivo di favorire la transizione energetica e digitale delle imprese italiane, incentivando con il sistema del credito d’imposta in attività digitali, l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili che porti a una riduzione dei consumi energetici.
MCE – Mostra Convegno Expocomfort, in occasione dell’evento “Transizione 5.0: un’opportunità ancora tutta da cogliere”, ha però raccolto da parte di PMI, realtà produttive e operatori l’interrogativo sui progetti di innovazione con investimenti destinati ad attività direttamente connesse all’uso dei combustibili fossili.
Grazie al contributo dell’ing. Mauro Donnini – Responsabile Area Tecnologia, Energia, Ambiente e Sicurezza di ASSISTAL – Associazione Nazionale Costruttori di Impianti e dei Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management, MCE di far chiarezza su quanto è ammissibile al beneficio.
Impianti di riscaldamento a gas, anche qualora strumentali all’attività dell’azienda, sono incentivabili? Penso al caso in cui ad esempio una caldaia venga sostituita con una pompa di calore, entrambe a gas.
È molto a rischio per diversi motivi:
1.   è alimentato a gas fossile;
2.  il Piano Transizione 5.0 è dedicato a processi manifatturieri e il bene deve appartenere all’allegato A della Legge 232 del 11.12.2016, che riporto ora per una immediata comprensione:
Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti:
  • macchine utensili per asportazione
  • macchine utensili operanti con laser e altri processi a flusso di energia (ad esempio plasma, waterjet, fascio di elettroni), elettroerosione, processi elettrochimici
  • macchine per la realizzazione di prodotti mediante la trasformazione dei materiali o delle materie prime
  • macchine utensili per la deformazione plastica dei metalli e altri materiali
  • macchine utensili per l’assemblaggio, la giunzione e la saldatura
  • macchine per il confezionamento e l’imballaggio
  • macchine utensili di de-produzione e re-manufacturing per recuperare materiali e funzioni da scarti industriali e prodotti di ritorno a fine vita (ad esempio macchine per il disassemblaggio, la separazione, la frantumazione, il recupero chimico)
  • robot, robot collaborativi e sistemi multi-robot
  • macchine utensili e sistemi per il conferimento o la modifica delle caratteristiche superficiali dei prodotti e/o la funzionalizzazione delle superfici
  • macchine per la manifattura additiva utilizzate in ambito industriale
  • macchine, strumenti e dispositivi per il carico/scarico, movimentazione, pesatura e/o il sorting automatico dei pezzi, dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati, AGV e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento pezzi (ad esempio RFID, visori e sistemi di visione)
  • magazzini automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica.
Come si comprende leggendo sopra, se si pensa alla sostituzione di una caldaia di riscaldamento anche con una pompa di calore elettrica, non essendo nell’elenco non è incentivabile con Transizione 5.0.
Per applicazioni diverse, che non sono inquadrabili al momento, deve essere svolta un’analisi con i criteri indicati dal GSE.

Image by upklyak on Freepik

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.