PNRR sì, ma manca un ruolo forte dei Fondi Interprofessionali
Il confronto con i professionisti della formazione ha lasciato emergere una lacuna all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, programmazione strategica da 222,1 miliardi di euro, di cui 6,6 miliardi stanziati per formazione e lavoro. Le amministrazioni stanno lavorando in sinergia per ottenere le quote spettanti, ma se nei tavoli di lavoro governativi sono presenti diverse associazioni di categoria, sembra, invece, mancare un ruolo forte per i Fondi Interprofessionali.
Eppure, dell’importanza della formazione si discute proprio in questa fase post pandemica e di crisi internazionale, dove è impellente l’esigenza di riposizionare sul mercato i lavoratori inoccupati e rigenerare i criteri di occupabilità, adeguando la preparazione degli addetti alla digitalizzazione e alla sostenibilità.
La misura Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL), programma destinato a rilanciare l’occupazione e il reinserimento dei lavoratori disoccupati con un investimento di 4,9 miliardi di euro per il quinquennio 2021-2025, si rivolge ai lavoratori in CIGS con accordo di transizione occupazionale; offre incentivi per l’assunzione di lavoratori in CIGS con accordo di transizione occupazionale e promozione di patti territoriali; garantisce il riconoscimento di un contributo monetario al datore di lavoro che assume un lavoratore in CIGS con accordo di transizione occupazionale e possibilità di assumere lavoratori in CIGS con accordo di transizione occupazionale in apprendistato professionalizzante senza limiti di età.
In questo ambito e per questi obiettivi, la Manovra di bilancio 2022 ha, solo in parte, rafforzato anche il ruolo dei Fondi Interprofessionali, prevedendo precisi incentivi economici – rimborso del versamento di cui all’articolo 1, comma 722, della legge 190/2014 – per il sostegno ad imprese che attivano percorsi formativi di incremento delle competenze dei lavoratori destinatari di cassa integrazione. In tal modo, i Fondi possono vedersi rimborsato il taglio strutturale di 120 milioni annui, previo monitoraggio dell’andamento del costo dei programmi formativi finanziati.
“Ci auguriamo che le misure e le riforme previste dalla Manovra di bilancio 2022 nell’ambito delle politiche attive per il lavoro e le politiche sociali ci consentano di allargare il nostro campo di azione, consentendo la riqualificazione dei lavoratori più a rischio per quanto riguarda il mantenimento del proprio impiego e l’eventuale ricollocazione – dichiara il vice presidente e direttore di FondItalia Egidio Sangue -. Manteniamo una valutazione positiva della misura GOL e del Fondo Nuove Competenze, ma ci ha sorpreso il mancato coinvolgimento organico dei Fondi interprofessionali.
I Fondi possono svolgere, a pieno titolo, un fondamentale ruolo nell’ambito dell’attuazione dei citati programmi: è possibile affermare ciò anche in virtù dei 50 milioni di euro gestiti ed impegnati da FondItalia nel quinquennio 2016-2020, le oltre 11.500 mila imprese e i circa 119 mila i lavoratori formati. È necessario, inoltre, favorire il coinvolgimento delle microimprese, rappresentano il 76% delle imprese italiane, oltre che delle medie imprese nei piani del Fondo Nuove Competenze. Tramite i Fondi Professionali e il supporto dei consulenti del lavoro, infatti, anche queste realtà possono cogliere le opportunità del PNRR”.
FondItalia è già attiva a favore di micro, piccole, ma anche medie e grandi imprese grazie all’Avviso FEMI 2022.01 approvato con un primo stanziamento di 6 milioni di euro, soggetto ad incremento sulla base dei trasferimenti INPS che si renderanno disponibili. Il primo dei sei avvisi a Sportello FEMI 2022.01 di FondItalia si è chiuso con 105 progetti approvati, 103 presentati per un importo di € 1.703.195,86, pari quasi ad un terzo della dotazione economica attuale e 2 sulle Linee Guida formative a valere sui Conti monoaziendali, per un importo di circa € 40.000.
Le imprese coinvolte nella formazione sono state 523 e 4.343 i lavoratori destinatari, pari a 92.445 il monte ore finanziato.
Per il 2022 FondItalia ha programmato un piano ad hoc a sostegno dell’occupazione. In accordo alle nuove direttive della manovra, FondItalia prevede la pubblicazione di uno o più Avvisi FEMI per rispondere alle esigenze di ricollocare lavoratori destinatari di cassa integrazione. Anche in questo caso verranno incoraggiate attività formative che consentano l’incremento di competenze digitali, per accompagnare le imprese in percorsi innovativi, e soprattutto green, per favorire la riconversione sostenibile della produzione in ogni tipo di realtà.