PMI & leadership al femminile: “La sfida quotidiana, in un mondo non ancora pronto”
Oggi più che mai vi è una maggiore attenzione volta sia ad assicurare la piena ed effettiva partecipazione delle donne al mercato del lavoro, sia alle pari opportunità di leadership in ogni ambito e livello decisionale. Un obiettivo sostenuto anche a livello globale e nazionale da un’agenda programmatica mirata al raggiungimento, entro il 2030, dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione di tutte le donne. Nonostante ciò, l’attuale scenario parla di un contesto lavorativo non ancora pronto.
«Le donne, negli anni, hanno dato ampia dimostrazione delle loro capacità di leadership” interviene Paolo Galassi, Presidente di A.P.I. che sottolinea come “in A.P.I. da sempre sosteniamo la parità di genere sotto ogni punto di vista perché “uno vale uno” e si distingue per la sua capacità di fare impresa! Ad oggi, tuttavia, a causa delle forti convinzioni limitanti che ancora permangono attorno allo stereotipo del loro ruolo all’interno della società, continuano a scontare gap importanti a loro sfavore su molteplici fronti. Aspetti evidenziati anche dalla survey realizzata a inizio anno dall’osservatorio sulle MPMI di Confartigianato, a cui A.P.I. aderisce.»
Secondo tale rapporto, la platea femminile lombarda fronteggia condizioni peggiori degli uomini in tutti gli ambiti del lavoro e di conciliazione, con quote superiori a quelle dei colleghi maschi di 4,4 punti per il tasso di mancata partecipazione al lavoro (pari al 12,9% per le donne > dell’8,5% degli uomini), di 3,8 punti per dipendenti con bassa paga (pari all’8,9% per le donne > del 5,1% degli uomini), di 1,4 punti per occupati sovra istruiti (pari al 22,8% per le donne > del 21,4% degli uomini) e di 12,2 punti per part-time involontario (pari al 16,7% per le donne > del 4,5% degli uomini). Tutto ciò comporta una disparità uomo-donna anche sul fronte della soddisfazione per il proprio tempo libero: le donne che esprimono livelli elevati di soddisfazione sono il 69,8% quota inferiore di 3,3 punti rispetto a quella rilevata per gli uomini (73,1%). Persiste, inoltre, una disparità del 31,1% tra la retribuzione media percepita dalle dipendenti donne rispetto a quella percepita dagli uomini, tale differenza sul territorio lombardo è più accentuata nelle province di Sondrio (- 37,9%), di Lecco (-37,6%), di Bergamo (-36,2%), di Brescia (-35,5%) e di Mantova (- 35,5%).
«Una condizione di diseguaglianza che è stata ulteriormente aggravata dalla pandemia da Covid-19 ancora in atto. I dati Istat, infatti, hanno registrato un maggior calo dei tassi di occupazione femminile, di -2,2 punti rispetto ai -1,6 punti degli uomini e un maggiore aumento dei tassi di inattività (+3,9 punti) se comparato con i +3,2 punti degli uomini» sottolinea Galassi che aggiunge: “uno stato di fatto che ci deve far riflettere su come siano necessarie rapide e puntuali strategie, da parte di Governi e Istituzioni, finalizzate a valorizzare le differenze di genere come ricchezza e opportunità di crescita, per lo sviluppo del business delle imprese. In tal senso, importanti segnali positivi sono presenti sia nella Nuova Manovra di Bilancio 2022 che nel PNRR, anche se la strada verso la completa parità è ancora molto lunga.» Conclude Galassi «In A.P.I. lavoriamo quotidianamente per promuovere un ambiente “gender equal”, non solo in termini di parità di trattamento tra imprenditori e imprenditrici, tra i lavoratori nelle aziende ma anche tra le nostre risorse interne. In Associazione tutte partecipano attivamente alla community, contribuendo alla tutela delle imprese, a creare nuovi modelli organizzativi, ricoprono incarichi ai vertici, fanno parte del nostro Consiglio Direttivo (sin dal 1946!!) e contribuiscono a rappresentare l’eccellenza delle PMI Lombarde nel mondo. È per questo che abbiamo voluto celebrare la Giornata internazionale della Donna, raccogliendo testimonianze direttamente dalla voce di alcune delle nostre leader.»
In tal senso, a Cristina Melchiorri, CEO di Advanced Smart Solutions, – Società di consulenza e formazione manageriale dedicata alle aziende e ai manager, professionisti, imprenditori – che guida ogni settimana la Community delle PMI “I Martedì della Community” di A.P.I., abbiamo chiesto: “A che punto è la leadership delle donne?”
«Alcuni uomini sostengono che sono poche le donne nei ruoli di potere perché poche sono abbastanza qualificate per esserci. È falso! La verità è che le donne devono fare i conti con la carenza di modelli di leadership positiva e autorevole cui ispirarsi. È più facile allora allinearsi allo stile di leadership maschile. La “cooptazione” di donne ai vertici di aziende e istituzioni da parte degli uomini produce donne leader che somigliano terribilmente agli uomini che le hanno scelte». Afferma decisa la Melchiorri che aggiunge: «È necessario un nuovo modello di leadership, per tutti. Le aziende più evolute oggi non si concentrano solo sul profitto. Necessario, non sufficiente. Si pongono, invece, l’obiettivo di creare valore non solo economico ma anche per la comunità, la società e l’ambiente nei quali si collocano. Emerge, dunque, una nuova organizzazione: da piramide gerarchica a reti di team. Questo richiede un radicale passaggio dallo stile di leadership “comando e controllo” a uno di coordinamento e gestione da parte di team leader, più vicini e spesso più competenti dei problemi che devono risolvere, cui delegare decisioni e responsabilità specifiche. Anche in questo, vedo un’opportunità di nuova leadership per le donne, abituate ad assumere costantemente decisioni e responsabilità su questioni pratiche e concrete. Una Leadership non direttiva ma supportiva, più da coach di una squadra che da comandante in capo a un esercito.” E conclude, con un invito alle donne leader: “Siate gentili! La gentilezza è rara. Soprattutto in chi sta ai vertici. Cercate di essere una rarità anche in questo.»
Due esempi virtuosi di imprenditorialità femminile sul territorio lombardo ci arrivano, in tal senso, dalle parole di Giuliana Fumagalli, Amministratore Unico di M.D.C. S.r.l. – da oltre 45 anni un’eccellenza nella costruzione degli stampi per materie plastiche – e di Cristina Tartarelli, Chief Operating Officer di Emme Technology Srl – realtà metalmeccanica, nell’universo delle PMI italiane, con una consolidata vocazione all’export verso il mercato americano.
«Dal 1976 M.D.C. è riconosciuta come partner d’eccellenza in particolare nell’ambito degli stampi a iniezione, iniezione-soffiaggio ed estrusione-soffiaggio per il settore farmaceutico, cosmetico e tecnico. Un risultato frutto dell’elevata expertise dello staff, qualificato e in continuo aggiornamento professionale, abbinata alla costante innovazione del parco di attrezzature presenti in sede. Un settore molto specifico, ad elevata specializzazione, in cui la mia nomina ad Amministratore Unico è purtroppo coincisa con la scomparsa di mio padre». Racconta la Fumagalli che prosegue: «Coraggio e determinazione non sono mai mancati nella mia sfida a portare avanti con successo quanto ereditato, con la soddisfazione di avere al mio fianco una grande squadra di collaboratori che, sin dal primo momento, hanno creduto e tutt’ora credono, nelle mie capacità imprenditoriali». E conclude: «La mia vuole essere una leadership situazionale, in cui la parola d’ordine è flessibilità. Sono esigente quando è necessario, coinvolgente nella gestione, condividendo non solo il raggiungimento di obiettivi ma anche i momenti più difficili. Fondamentali per la mia crescita, personale e professionale, sono il ruolo della Community di A.P.I., luogo di scambio e apprendimento e anche il prezioso supporto fatto con la coach.»
«Sono pienamente d’accordo» – interviene Cristina Tartarelli, Chief Operating Officer di Emme Technology, che spiega: «L’avvio della collaborazione con A.P.I. e, dunque l’incontro con una community di imprenditori e professionisti con cui confrontarsi e scambiare idee, opportunità e informazioni, ha fatto finalmente emergere anche in un settore come il nostro, metalmeccanico, il valore del networking! Uno strumento cruciale che ci ha permesso di introdurre nuove idee in azienda, di accedere a bandi e fondi e di poter gestire (e non rincorrere) eventi imprevedibili come il Covid». E aggiunge: «Un importante tassello che si è aggiunto a completamento di un’intensa fase di riorganizzazione interna, iniziata con il mio arrivo nell’azienda di famiglia nel 2016 e che, in 5 anni, ha portato alla revisione di ruoli e alla creazione di nuovi processi, con la conseguente crescita dell’organico da 30 a 50 dipendenti. Un ingresso che ha alterato gli schemi, iniziando a creare una discontinuità rispetto alla modalità aziendale basata sull’adagio “abbiamo sempre fatto così” e che poggia le basi sulla mia visione e stile nella gestione, maturato in un settore non metalmeccanico e tecnologicamente più avanzato. Un approccio che ha consentito di dare all’Amministratore degli spunti di riflessione da cui poi sono nate, e sono ancora in corso, sinergie ed iniziative, necessarie per supportare la crescita dell’azienda e per realizzare le strategie imprenditoriali di sviluppo». Conclude la Tartarelli: «Ora ci attendono nuove sfide, per me appassionanti, come la digitalizzazione, l’industria 4.0 e la sostenibilità ambientale; sfide rese ancora più complesse dallo scenario che stiamo vivendo in questi giorni.»
Infine, un augurio a tutte le donne arriva da Luciana Ciceri – Amministratore Delegato di Ciceri de Mondel S.r.l. – azienda operante nella produzione di lastre termoplastiche estruse in HIPS, ABS, ABS-PMMA e filamenti per stampa 3D – e Vicepresidente di A.P.I. che commenta: «Quest’anno, in occasione dell’otto Marzo ci tengo a “festeggiare” non solo tutte le donne, ma la parte femminile che c’è in ciascuno di noi. Quando si parla di “leadership femminile” ci si riferisce a una attitudine a condurre caratterizzata da empatia, inclusione, cura, resilienza e coraggio. Capacità non esclusive, anche se spesso caratteristiche, delle donne in posizioni apicali.» E aggiunge: «Come Vice-Presidente di A.P.I. ho recentemente avuto l’opportunità di far parte di un gruppo internazionale che ha svolto un’analisi, presentata lo scorso ottobre al World Manufacturing Forum, sull’ingresso, la crescita e la leadership delle donne nel mondo della manifattura. Oggi più che mai, ritengo che tale ambito abbia bisogno di valori, tenacia e onestà, e di tutti i possibili punti di vista per affrontare con coraggio e creatività questi momenti di estrema tensione e incertezza».