PMI® IHS Markit: con l’esplosione record del manifatturiero, accelera l’espansione dell’eurozona
Ad aprile, l’attività economica dell’eurozona ha indicato livelli di crescita ancora più forti registrando il più rapido tasso di incremento dal luglio scorso grazie all’espansione record della produzione manifatturiera accompagnata dal primo ritorno alla crescita del settore terziario dallo scorso agosto.
Dalla lettura dei dati ‘flash’ preliminari, basati generalmente sull’85% circa delle risposte finali dell’indagine, l’Indice IHS Markit PMI® Composito dell’Eurozona è salito ad aprile a 53.7 da 53.2 di marzo.
Dopo quattro mesi di contrazione, salgono dunque a due i mesi consecutivi di crescita della produzione, con quest’ultima che ha toccato il secondo valore più alto da settembre 2018.
Il settore manifatturiero ha indicato il decimo incremento mensile consecutivo, segnando un’espansione mai vista in più di un ventennio di storia dell’indagine. A guidare questa impennata industriale è stata la Germania, il cui tasso di incremento è solo leggermente rallentato rispetto al record assoluto di marzo, segnando quindi il secondo valore storico più alto. Anche il manifatturiero francese ha registrato valori di crescita leggermente rallentati, segnando il secondo indice più alto degli ultimi tre anni. Nel resto dell’eurozona, l’aumento della produzione manifatturiera ha toccato livelli record.
Il settore terziario continua a restare indietro, rispecchiando principalmente le nuove restrizioni adottate da molti stati membri per contenere i contagi da Covid-19. Cionostante i servizi hanno riportato la prima espansione dell’attività da agosto scorso, anche se a tassi di crescita molto modesti. Dopo l’introduzione delle nuove misure restrittive adottate in Germania per contenere l’ondata virale, il ritorno all’espansione cui abbiamo assistito a marzo si è avvicinato allo stallo. D’altra parte, visto che alcune aziende mostrano di prepararsi in vista di tempi migliori, sia la Francia che il resto dell’eurozona hanno indicato i primi livelli marginali di espansione dalla scorsa estate.
Altri indicatori dell’indagine hanno mostrato segnali promettenti per i mesi a venire. La crescita dei nuovi ordini dell’eurozona ha toccato il valore più alto da settembre 2018, con alla guida il manifatturiero che ha registrato per il secondo mese consecutivo un valore record di incremento delle nuove commesse. Diversamente, il flusso degli ordini ricevuti dal terziario ha segnato la nona contrazione mensile consecutiva, avvicinandosi però sempre di più alla stabilizzazione.
Viste le difficoltà delle aziende nel sostenere un tale volume di ordini, i livelli di lavoro inevaso sono aumentati per il secondo mese consecutivo, riportando un valore di crescita mai visto da gennaio 2018. Alla crescita record delle commesse in giacenza del manifatturiero si è aggiunto il primo incremento di ordini inevasi del terziario dall’inizio della pandemia.
Anche le previsioni sul futuro sono migliorate ed hanno registrato il valore più alto da metà 2012, quando cioè i dati comparabili sono stati per la prima volta disponibili. Nonostante l’ottimismo tedesco sia leggermente diminuito, è comunque rimasto vicino al record assoluto di marzo. Ad indicare un rialzo dei livelli di fiducia sono state la Francia e il resto dell’eurozona, quest’ultima in particolare ha registrato un valore senza precedenti, viste le crescenti speranze di ripresa dalla pandemia.
Con l’accumulo di ordini inevasi e le migliorate previsioni future, le aziende hanno indicato il terzo mese consecutivo di crescita occupazionale, indicando il tasso più rapido di aumento degli organici da novembre 2018. Il settore manifatturiero ha registrato il maggiore incremento di posti di lavoro da febbraio 2018, mentre il terziario ha indicato valori di espansioni molto più modesti, ma anche in questo caso i maggiori da inizio pandemia.
Il ritorno alla crescita si è accompagnato ad un nuovo incremento delle pressioni inflazionistiche, vista la ripresa della domanda e l’aumento dei costi.
I prezzi medi d’acquisto sia per il manifatturiero che per il terziario hanno indicato l’incremento più forte degli ultimi dieci anni. L’inflazione dei costi industriali, spesso collegata alla carenza di materiali, è accelerata toccando un nuovo valore record decennale. I tempi medi di consegna hanno registrato un allungamento record in 23 anni di storia dell’indagine. Comunque, i costi sono aumentati anche nel settore terziario posizionandosi sul valore più alto in due anni.
L’aumento dei costi è stato spesso trasferito ai clienti. I prezzi medi di vendita di beni e servizi hanno indicato il rialzo più rapido da gennaio 2018 a causa dell’incremento record del prezzo dei beni. Al confronto, le tariffe applicate dal terziario sono aumentate solo modestamente, indicando tuttavia il maggior incremento dall’inizio della pandemia.
Commento
Commentando i dati PMI Flash, Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit ha dichiarato: “In un mese dove le misure di contenimento si sono intensificate per l’ennesima ondata di infezioni, l’economia dell’eurozona ha indicato un potenziale incoraggiante. Il settore dei servizi, malgrado abbia continuato ad essere duramente colpito dalle misure di restrizione, è ritornato a crescere e le aziende si sono adattate a convivere con il virus preparandosi a tempi futuri migliori. Allo stesso tempo, il settore manifatturiero sta registrando un boom. La maggiore capacità di spesa precedentemente frenata, il rifornimento di giacenze, gli investimenti in nuovi macchinari e il crescente ottimismo hanno tutti alimentato una nuova crescita record della produzione e dei nuovi ordini. Il forte aumento della domanda di materie prime sta continuando a causare ritardi senza precedenti sulla catena di distribuzione, causando quindi il più rapido incremento dei i costi aziendali in dieci anni. È dunque probabile che l’inflazione dei prezzi di consumo aumenterà notevolmente nei prossimi mesi, anche se l’entità della crescita dipenderà dalla forza della domanda e dalla condizione dell’offerta, fattori questi che al momento rimangono molto incerti”.