Pensa in modo nuovo la sfida tecnologica
La sfida tecnologica esalta la tua umanità. Non la riduce.
Nell’epoca industriale il segreto del successo per un’impresa era specializzarsi al massimo nella produzione di beni fisici.
Questo richiedeva profonde competenze specifiche. Gli ingegneri progettavano nei minimi dettagli le macchine. I geologi individuavano dove estrarre carbone e petrolio.
Oggi, gli ingegneri non hanno più bisogno di calcolare a mano il carico strutturale di una macchina o di un edificio in costruzione: usano un modello al computer.
Il petrolio non è più localizzato dai geologi, ma da programmi computerizzati che elaborano enormi quantità di dati, cercando modelli ricorrenti.
Un altro esempio. Il software Watson di IBM fa una diagnosi medica elaborando moltissimi dati contemporaneamente. Riguardo le condizioni di un paziente con sei sintomi specifici, mentre i medici si interrogavano sulla diagnosi e prescrivevano nuovi esami per avere altri elementi, il software, in pochi secondi, ha potuto consultare quattromila articoli scientifici rilevanti, applicare degli algoritmi per il calcolo delle probabilità a ogni sintomo. E concludere, con l’80 per cento di affidabilità, che il paziente aveva una malattia rara, della quale solo uno dei medici aveva sentito parlare.
L’attuale ”economia della conoscenza” ha prodotto un cambiamento, che riguarda anche il modo di noi imprenditori e manager delle PMI di utilizzare macchine e persone.
Che significa?
Smettere di applicare la conoscenza specialistica ad azioni ripetitive.
Grandissima opportunità per il nostro futuro.
La maggior parte degli esseri umani fino ad ora si è guadagnata da vivere facendo sempre la stessa cosa.
Il futuro sarà diverso. Tutto ciò che può essere automatizzato o calcolato, lo sarà.
Possiamo preoccuparci di questo cambiamento, o far finta che non ci riguardi.
Oppure possiamo approfittarne. E cogliere l’occasione di scoprire quale vita migliore possiamo avere.
I 5 driver del cambiamento:
1.Più strategia di sistema, in produzione e in azienda, nel nostro settore.
Le macchine saranno gli operai, ma noi dovremo scoprire come programmarle e metterle in collegamento, per farle lavorare meglio le une con le altre.
2.Più innovazione.
Integrare i dati interni e confrontarli con quelli disponibili sul web, per restare sulla cresta dell’onda del nostro mercato e aprirne di nuovi.
3.Più creatività.
I robot faranno i lavori ripetitivi. Avremo più tempo ed energia per dare impulso alla nostra creatività.
4.Più empatia.
Il medico del futuro potrà avvalersi di software per una diagnosi più veloce. E lasciargli il tempo per capire fino in fondo gli aspetti psicologici del suo paziente.
5.Più Conoscenza “contestualizzata”.
Anziché un insieme sempre più grande di conoscenze, sempre più specializzate, avremo bisogno di concentrare il focus su come incastrare al meglio i vari pezzi l’uno con l’altro.
A cosa serviranno gli esseri umani?
Se le tecnologie stanno diventando sempre più rapidamente intelligenti ed esperte in ogni campo, che ne sarà delle persone?
Gli umani saranno più umani di quanto lo siano mai stati. Nel modo di lavorare, di imparare, di condividere la conoscenza.
Avremo più spazio ed energia per la nostra Umanità.
Tutti dovremo dedicare più tempo a imparare gli uni dagli altri.
Che non significa scegliere chi ascoltare. Se esperti di settore, o tecnici, o economisti, o filosofi…
Significa ascoltarli tutti.
Per assorbire quello che fa scoccare la scintilla in noi, nel nostro pensiero. Per poi decidere e agire.