PASQUA – Boom consumi di prodotti tipici, ma introvabili 9.830 lavoratori per pasticcerie, pastifici e panifici
Non soltanto uova e colombe: Pasqua segna il trionfo delle specialità artigiane tipiche delle tradizioni regionali italiane. Una rilevazione di Confartigianato evidenzia una crescita del 5%, rispetto a Pasqua 2022, dei consumi di prodotti alimentari legati a questa ricorrenza. E sono almeno 150 le prelibatezze che nascono da ricette antiche dei territori del nostro Paese, riproposte durante la Settimana Santa dagli artigiani del cibo, che continuano ad essere preferite dai consumatori per la genuinità, la freschezza, la tipicità introvabile nei prodotti fatti ‘in serie’. La ricorrenza pasquale è quindi l’occasione per imbandire le tavole con un’ampia selezione dei nostri 5.450 prodotti agroalimentari tradizionali caratterizzati da metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo.
Ma – avverte Confartigianato – le 50mila pasticcerie e imprese del settore dolciario, di cui 39mila imprese artigiane, soffrono la carenza di manodopera. Su 22.810 persone da assumere previste dalle aziende per le attività di pasticcieri, gelatai e conservieri artigiani e panettieri e pastai artigiani, ben 9.830, pari al 43,1%, risultano di difficile reperimento. Una quota superiore a quella del 40,5% rilevata per il totale delle imprese.
A livello regionale, i maggiori problemi per reclutare manodopera per le professioni specializzate della pasticceria, panetteria e produzione di pasta fresca artigiane si riscontrano nelle Marche dove non è reperibile il 68,6% del personale necessario alle imprese. Seguono la Lombardia con 59,5%, Toscana con 51,6%, Molise con 50%, Emilia Romagna con 45,5%, Trentino Alto Adige. con 45% e Abruzzo (43,9%).
Secondo la rilevazione di Confartigianato, le imprese cercano collaboratori in grado di soddisfare le richieste di un mercato sempre più attento alla sostenibilità ambientale. Infatti, nel 47,5% delle assunzioni per le attività di pasticcieri, gelatai, conservieri, panettieri e pastai artigiani è richiesto un livello elevato, medio-alto e alto, di competenze green. Una percentuale cresciuta di ben 19 punti rispetto a quella del 28,3% di 5 anni fa.
“Ridurre il gap tra domanda e offerta di lavoro – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – è una delle priorità del Paese, da affrontare con un approccio sistemico e coordinato, che punti a migliorare il rapporto tra il mondo della scuola e quello del lavoro, tenendo conto dei fabbisogni espressi dalle imprese, valorizzando la formazione e qualificazione del personale con un forte impulso all’apprendistato e agli istituti tecnici”.