
Pensioni: Unimpresa, spesa su di 65 miliardi nei prossimi 4 anni
Complessivamente, la spesa per le pensioni, che nel 2022 valeva il 15,6% del prodotto interno lordo, attesa al 15,8% quest’anno, arriverà al 16,1% del pil a fine 2026.
Complessivamente, la spesa per le pensioni, che nel 2022 valeva il 15,6% del prodotto interno lordo, attesa al 15,8% quest’anno, arriverà al 16,1% del pil a fine 2026.
È quanto emerge dall’Osservatorio sul turismo organizzato di Assoviaggi Confesercenti, sulla base di un’indagine del Centro Studi Turistici di Firenze su un campione di 581 Agenzie di Viaggio.
L’italia è al 100° posto per numero di alti funzionari-dirigenti e al 107° nel rapporto sul reddito guadagnato a livello internazionale.
Con la circolare n. 16/E, l’Agenzia delle entrate fornisce indicazioni operative per rideterminare il costo o il valore di acquisto delle partecipazioni e dei terreni (edificabili e con destinazione agricola) posseduti al 1° gennaio 2023, versando un’imposta sostitutiva del 16%.
Viviamo in un mondo veloce e instabile, dove chi ha imprese di piccole dimensioni teme di soccombere. Ma non può essere un alibi per non fare, per non cambiare.
In aumento i segnali di indebolimento dell’economia italiana, soprattutto nell’industria. La crescita è più fragile, con il lento calo dell’inflazione e il credito più caro. I servizi sono meno dinamici, le costruzioni reggono, ma l’industria perde terreno.
Il percorso di sostenibilità economica del sistema delle imprese italiane è caratterizzato dalle azioni che favoriscono investimenti che sostengono l’innovazione e la crescita della produttività.
Durante il convegno che ha riunito a Milano centinaia di imprenditori, è emerso che il 15% delle imprese lavora con l’intelligenza artificiale e il 45% ha attivato Industria 4.0. «Bene l’innovazione, ma la primaria difficoltà delle aziende è quella di attrarre e trattenere i talenti.»
Rapporto mensile sul credito dell’associazione: credito bancario a doppia velocità nell’ultimo anno, con i mutui alle famiglie aumentati dell’1% e i finanziamenti alle imprese scesi di oltre il 3%. Dalle banche 5 miliardi in più per gli acquisti a rate di automobili e smartphone e 9 miliardi in più di mutui per comprare casa. Le rate non pagate tornano a crescere: in quattro mesi, da dicembre ad aprile, si registrano arretrati aggiuntivi per oltre 1 miliardo.
A stimarlo è Confesercenti, sulla base di un’analisi dei dati Polimi, Istat, Banca d’Italia e CER.