
Ereditare il successo: 10 passi per prendere le redini dell’azienda di famiglia
Sono 10 le tappe fondamentali per chi desidera assumere la leadership dell’azienda di famiglia. Anche per chi non lo desidera, ma vuole comunque eccellere in ciò che fa.
Sono 10 le tappe fondamentali per chi desidera assumere la leadership dell’azienda di famiglia. Anche per chi non lo desidera, ma vuole comunque eccellere in ciò che fa.
È quanto emerge da un report del Centro studi di Unimpresa, secondo il quale il debito pubblico italiano ad agosto scorso è arrivato a quota 2.840,6 miliardi, in aumento di 83,7 miliardi rispetto al 2022, quando si era attestato a 2.756,9 miliardi, in crescita di 77,3 miliardi sull’anno precedente.
In Italia quasi una assunzione su due programmata dalle imprese nel 2023 potrebbe risultare difficile (era uno su quattro nel 2019). E non è un problema solo italiano ma di tutti i Paesi sviluppati.
Tra il 2018 e il 2021 calo delle imprese -1,2% (-12mila), invece addetti +3,8% (+480mila).
È aperta la seconda call del progetto EPICENTRE, finanziato nell’ambito del Single Market Programme (SMP), con scadenza per partecipare fissata al 5 dicembre 2023.
Secondo i risultati del Report, il 55,82% delle persone che lavora in PMI non riceve buoni pasto e tende a lavorare principalmente in presenza (64,52%). La situazione è nettamente diversa nelle aziende di grosse dimensioni, più aperte al lavoro ibrido o da remoto (28,68%), e dove i buoni pasto vengono erogati al 77,87% dei lavoratori.
Esiste una disciplina che insegna a reagire a un evento improvviso e drammatico. Nata per i conflitti, trova applicazione anche nel business.
Rapporto mensile sul credito. Lo stock degli impieghi ai privati scende del 5%, dai 1.356 miliardi di settembre 2022 ai 1.292 miliardi di settembre 2023. Finanziamenti alle aziende diminuiti di 57 miliardi (-8%). Mutui casa su di appena 545 milioni (+0,13%) in 12 mesi, ma da inizio anno sono calati di oltre 2 miliardi (-0,5%). Difficoltà della clientela a pagare le rate: sofferenze in aumento del 10% in un anno e del 25% nei primi nove mesi del 2023.
Positive le previsioni soprattutto per turismo e commercio.
La direttiva europea sulla parità salariale si innesta in un contesto in continuo fermento in cui le donne, sempre più consapevoli dei loro diritti, esprimono anche attraverso azioni dimostrative la necessità di una maggiore parità di trattamento sia a livello lavorativo che privato. Ne è un esempio lo sciopero delle donne in Islanda, chiaro segnale che qualcosa deve cambiare e anche al più presto.