Osservatorio sul Mondo agricolo: diminuiscono aziende (-1,6%) e lavoratori dipendenti (-1,5%). In lieve diminuzione (-1%) anche i lavoratori autonomi
Il numero di aziende che occupano operai agricoli dipendenti è passato da 183.057 nel 2020 a 180.167 nel 2021, registrando, come lo scorso anno, un decremento pari a -1,6%; nel quinquennio 2017-2021 il numero di aziende con dipendenti è diminuito complessivamente del -4,2%.
A livello regionale, nell’ultimo anno, il maggior decremento in percentuale si registra in Calabria con un -3,6%, mentre tra le regioni in controtendenza si evidenziano la Valle d’Aosta (+2,8%) e le Marche (+1,7%).
Il numero di operai agricoli dipendenti passa da 1.049.336 nel 2020 a 1.033.075 nel 2021, con un decremento di circa 16.300 lavoratori, pari a -1,5%. Nel 2021 il numero di operai agricoli risulta tornato ad un valore analogo a quello del 2016, prima della crescita del biennio 2017-2018.
Il Sud è l’area geografica che, con il 37,0%, presenta il maggior numero di lavoratori, seguita dal Nord-est con il 22,9%, dalle Isole con il 16,4%, dal Centro con il 12,9% e dal Nord-ovest con il 10,8%.
Le regioni in cui si concentra il maggior numero di lavoratori sono la Puglia (16,1%), la Sicilia (14,1%), l’Emilia-Romagna (9,2%) e la Calabria (9,0%).
La classe d’età più numerosa nel 2021 risulta essere quella ‘50-54 anni’, in cui si trova il 12,1% dei lavoratori. Nelle classi d’età da 50 anni in poi si concentra più di un terzo (34,5%) dei lavoratori, mentre il 22,1% ha meno di 30 anni.
Dal 2016 al 2021 la composizione per genere fa registrare un decremento della percentuale di donne sul totale dei lavoratori, dal 34,1% al 31,5%.
Il numero di lavoratori agricoli autonomi passa da 441.179 nel 2020 a 436.689 nel 2021, con una diminuzione di circa 4.500 lavoratori, pari al -1,0%; tra le categorie di lavoratori autonomi, l’unica in aumento risulta essere quella degli Imprenditori Agricoli Professionali (IAP), che passa da 43.445 a 45.002, con un incremento pari a +3,6%.
Dal 2016 i Coltivatori Diretti hanno avuto un continuo andamento decrescente, passando dai 418.614 lavoratori del 2016 ai 391.522 del 2021, facendo registrare una diminuzione complessiva pari a -6,4%. Tale categoria continua ad essere, comunque, nettamente prevalente, rappresentando l’89,7% del totale del 2021.
I Coloni e Mezzadri, trattandosi di un gruppo chiuso in ingresso, sono ormai vicini alla scomparsa: risultavano solo 165 nel 2021.
Gli Imprenditori Agricoli Professionali evidenziano una tendenza in continua crescita, passando dai 35.423 lavoratori del 2016 ai 45.002 del 2021, facendo registrare un incremento pari al +27,0%.
Nel 2021 più della metà dei lavoratori agricoli autonomi (50,4%) si trova nelle regioni del Nord. In particolare, il Nord-est è l’area geografica che, con il 28,0%, presenta il maggior numero di lavoratori agricoli autonomi, seguita dal Nordovest con il 22,4%, dal Sud con il 21,3%, dal Centro con il 16,6% e dalle Isole con il 11,7%.
In Piemonte si concentra la maggior parte dei lavoratori agricoli autonomi, con 46.736 unità, pari al 10,7%, seguono il Veneto con 45.705 (10,5%), la Lombardia con 41.495 (9,5%) e l’Emilia-Romagna con 41.223 (9,4%).
Prevalgono i lavoratori maschi (67,0%), con 292.539 lavoratori; nel 2016 la quota di maschi era più bassa (65,6%).
La classe d’età modale nel 2021 risulta essere quella ‘55-59 anni’, con 62.357 lavoratori, pari al 14,3% del totale. Nelle classi d’età da 55 anni in poi si concentra il 48,3% dei lavoratori agricoli autonomi. L’età media dei lavoratori fa registrare un aumento, passando da 53,3 nel 2020 a 53,6 anni nel 2021.
Il numero di aziende agricole autonome è passato da 353.424 dell’anno 2020 a 352.625 del 2021, registrando una lieve diminuzione, pari a -0,2%.
Nel periodo 2016-2018 il numero di aziende agricole autonome era aumentato di 4.544 unità, con un incremento pari a +1,3%.
A livello regionale, nell’ultimo anno, il maggior decremento si registra in Molise (-3,0%), Abruzzo (-2,5%) e Umbria (-1,8%); le regioni in cui si registra il maggior incremento sono Lombardia (+2,6%) e Calabria (+1,8%).
I dati completi sono disponibili nella sezione “banche dati statistici” del sito www.inps.it, al link: https://www.inps.it/osservatoristatistici/3
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