Offboarding: come gestire in maniera efficace l’uscita di un dipendente?
Secondo quanto riportato dai dati INPS, nel primo semestre del 2023, in Italia sono state registrate 3,3 milioni di cessazioni di rapporti di lavoro. Numeri in netto aumento rispetto alle 930 mila del 2022. Per mitigare gli effetti negativi che può avere la perdita di un dipendente all’interno della propria organizzazione, è fondamentale gestire efficacemente la comunicazione durante il processo di offboarding, fornire supporto ai team e, se necessario, riallocare risorse o responsabilità in modo strategico.
L’offboarding, nonostante venga spesso trascurato, è infatti una fase cruciale nel percorso professionale dei dipendenti e può influenzare significativamente la reputazione dell’azienda e la sua capacità di attrarre nuovi talenti. Per questo motivo Factorial, l’unicorno europeo che ha come obiettivo quello di supportare le PMI nella gestione delle risorse umane, ha stilato cinque consigli utili per supportare le aziende nelle fasi finali del rapporto di lavoro:
1. Questionari d’uscita personalizzati
Somministrare questionari d’uscita personalizzati può aiutare a raccogliere informazioni dettagliate sulle ragioni che hanno portato il dipendente a lasciare l’azienda (in caso di dimissioni volontarie). Domande mirate sul livello di soddisfazione del lavoro, la crescita professionale e le relazioni interpersonali forniscono un quadro più completo delle dinamiche aziendali.
2. Colloqui d’uscita approfonditi
Organizzare colloqui d’uscita strutturati e aperti può offrire un contesto più dettagliato sulle esperienze maturate dai dipendenti dimissionari all’interno dell’azienda. Consentire loro di esprimere liberamente le loro opinioni contribuisce a identificare le aree di miglioramento e a stabilire piani per affrontare eventuali problemi sottostanti.
3. Feedback costruttivo
Fornire un riscontro costruttivo durante il processo di offboarding può aiutare il dipendente a mettere maggiormente a fuoco il suo contributo in azienda e le aree in cui potrebbe migliorare. Questo approccio crea un ambiente di partenza positivo e contribuisce a mantenere relazioni future.
4. Gestione delle transizioni professionali
Offrire supporto nella transizione professionale, dando consigli sulla ricerca di nuove opportunità e la creazione di una rete di contatti, dimostra impegno verso il benessere dei dipendenti e può influenzare positivamente la percezione complessiva dell’azienda.
5. Analisi dei dati
È importante saper utilizzare i dati raccolti attraverso questionari e colloqui d’uscita per analizzare le tendenze legate alle dimissioni e identificare eventuali problematiche sistemiche. Questa analisi approfondita aiuta a implementare cambiamenti mirati per migliorare la soddisfazione e la retention futura dei dipendenti.
“I tempi sono decisamente cambiati: se in passato si ambiva al posto fisso, al giorno d’oggi non è più così. Si preferisce ragionare a breve termine, soprattutto tra i giovani della Generazione Z e i Millennials, e sempre più frequentemente il cambio lavoro non è visto come un fallimento o qualcosa di negativo bensì come una possibilità di crescita – ha dichiarato Arianna Lamera, Global Talent Acquisition Partner di Factorial. “Un’opportunità importante perché solo cambiando realtà lavorativa si ha modo di entrare in contatto con nuovi metodi di lavoro, avendo la possibilità di crescere o semplicemente di scegliere altri ambienti professionali nei quali identificarsi maggiormente. È per questo motivo che oggi le aziende devono tenere sempre più in considerazione anche il processo di offboarding del dipendente, oltre all’onboarding, che diventa cruciale per garantire una transizione e una comunicazione più fluida. Noi di Factorial, lavoriamo ogni giorno per supportare le aziende in tutti i processi, offrendo loro strumenti HR avanzati, che offrono funzionalità progettate per semplificare e personalizzare anche questa fase importante”.
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